Un 1 a 1 che non interrompe la striscia positiva degli azzurri

Prima dell’Europeo nessuno si attendeva grandi cose dalla Nostra Nazionale Italiana di calcio. Dopo l’11 luglio appare normale affermare che le aspettative, adesso, siano abbastanza alte. Per questo motivo il pareggio contro la Bulgaria, nel match valevole per la qualificazione al Mondiale di calcio che si terrà tra un anno, viene visto come una mezza sconfitta. Non sempre, gli azzurri, nel mese di settembre hanno brillato. Qualche sconfitta, qualche pareggio e la vittoria, in alcune occasioni veniva vista sempre come una sorta di evento; per poi ingranare, definitivamente, nel mese successivo.

Questa situazione è dovuta dal semplice fatto che i nostri giocatori iniziano i tornei con le loro squadre di club molto dopo rispetto ai colleghi stranieri, provocando così un ritardo della preparazione fisica. Un pensiero, che potrebbe essere visto quasi come un classico discorso da bar, che ieri sera ha trovato conferma ma nella sua totalità. C’è stato un momento in cui i ragazzi di Macini hanno rallentato il ritmo: nel secondo tempo.

Mentre nella prima frazione di gioco la Bulgaria, già battuta all’andata, è stata in balia delle nostre giocate e solo raramente si era affacciata dalle parti di Donnarumma. Insigne e Chiesa, ormai, hanno giocato quasi a memoria, Jorignho ha confermato la supremazia a centrocampo supportato, prima da Verratti e Barella e poi da Cristante, che ha sostituito l’interista.

La rete di Federico Chiesa al sedicesimo minuto del primo tempo, in quello che è stato il suo stadio, sopperisce, ancora una volta, al problema del centravanti. Precisiamo che sia Immobile che Belotti, quest’ultimo indisponibile, sono dei validi attaccanti. Nei loro club segnano con molta facilità e forse per un semplice motivo: i compagni di squadra giocano per loro, cosa che in Nazionale non avviene.

Il pareggio di ieri comunque non è dipeso da questa situazione, sennò non saremmo nemmeno Campioni d’Europa in carica. L’1 a 1 è il frutto di troppe occasioni sprecate sotto porta e di un’unica disattenzione che ha permesso Iliev di beffare Donnarumma.

“C’è mancato di essere più precisi in zona gol. Siamo stati un po’ imprecisi: sono quelle partite che se giochi anche per mezz’ora in più la palla non entra. Loro hanno difeso bene, noi abbiamo fatto il massimo. Hanno fatto un contropiede: questo è il calcio”. Questa è la dichiarazione di Roberto Mancini rilasciata ai microfoni di Rai Sport.

Appare comunque esagerato affermare che il discorso di qualificazione  risulti esser complicato adesso. È pur vero che la vittoria sarebbe stata molto più utile. Saremmo rimasti a punteggio pieno e ancor più lanciatissimi verso Qatar 2022; ma è anche vero che in classifica la Svizzera, che affronteremo domenica sera a Basilea, è distaccata di ben quattro punti. Questo pareggio dunque non significa, a priori, sconfitta. Vuol dire proseguire la striscia di risultati positivi. Non è un elemento di poco conto.

Ulteriori considerazioni verranno snocciolate il giorno dopo il match contro la Svizzera. D’altronde è pur vero che c’è un po’ di delusione e forse si teme un risultato come quello di novembre 2017. Di sicuro per quello che si è visto ieri sera, per come i giocatori hanno interpretato la partita e per le giocate attraverso le quali si sono messi in mostra ci dovrebbe essere molta più fiducia intorno a loro, soprattutto dopo l’11 luglio di questa estate.

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