Esordio amaro della nostra nazionale al Maradona nelle qualificazioni ad Euro 2024

Ci sono partite che nascondono tanti ricordi passati e recenti, ci sono degli stadi che posseggono gli stessi elementi con la stessa intensità. Si, perché i ricordi sono elementi; parte integrante di quello che è stato. la partita di ieri, positiva per gli inglesi e non per gli azzurri, conserva, a sua volta molti di questi ricordi. No, non è solo perché si è giocato allo stadio Diego Armando Maradona. No, questa volta quel Napoli memorabile centra solamente in maniera in diretta.

Si, perché si giocava in memoria di Gianluca Vialli, il centravanti della Sampdoria che nella stagione 1990 – 91 vinse per 4 a 1 in quello che si chiamava ancora Stadio S. Paolo. Vialli, scomparso recentemente lo scorso 6 gennaio, in coppia con Roberto Mancini, sulla panchina della Nazionale italiana, si può dire che iniziò a vincere proprio in quello stadio il suo primo scudetto della sua carriera da calciatore, l’unico conquistato dalla società blucerchiata.

Un anno dopo perse la finale dell’allora Coppa dei Campioni a Wembley contro il Barcellona. Anni dopo, sempre Vialli e Mancini si ritrovano, guarda caso nello stesso stadio rinnovato e riescono nell’impresa di portare sul tetto di Europa quella stessa nazionale che, nella loro irripetibile carriera, non gli aveva mai dato la giusta opportunità di mettersi in mostra.

Vincono proprio contro gli inglesi e soprattutto nella terra in cui, lo stesso Gianluca Vialli, aveva trovato una seconda carriera da calciatore. A distanza di quasi due anni da quel trionfo, da quell’abbraccio commovente fra i due amici e che ha commosso tutta la nazione, l’Italia stenta ancora a ritrovare sé stessa. Dopo la seconda assenza consecutiva ai mondiali di calcio, gli azzurri ieri perdono contro gli inglesi. Un remake amaro di un match che ci porta sempre piacevoli ricordi.

I ricordi, appunto. Non sempre sono quelli che ci fanno andare avanti e alle volte si rimane ancorati anche a quegli elementi in campo che, in determinate circostanza, hanno contribuito ad essere tali. Per esempio Jorginho e Verratti. I due, ieri, sono sembrati la brutta copia di quelli ammirati agli Europei.

Mr. Mancini ha anche dovuto far esordire in attacco, in grande emergenza per le assenze di Immobile e tanti altri, l’attaccante argentino con cittadinanza italiana Mateo Retegui. Il suo, comunque, è stato un esordio fortunato considerando la sua rete che ha dato speranza  alla squadra di recuperare un risultato che, dopo il primo tempo, era già negativo: sotto due a zero.

Alla fine il match si è chiuso con due a uno a tratti immeritato, facendo rimanere a quota zero punti nella classifica del girone valevole per le qualificazioni ai prossimi Europei di calcio che si terranno in Germania l’estate prossima. Si, siamo partiti bene; siamo stati vogliosi di portare a casa il risultato nei primi minuti. Ma al primo errore loro ci puniscono e noi ci demoralizziamo o almeno così sembra.

Sembrava mancare quella cattiveria che ci ha contraddistinto nel recente passato. Siamo stati imprecisi e in netta difficoltà contro un avversario che, per una buona parte di gara, sembrava di un altro pianeta e si sa che quando piove, la pioggia cade sempre sul bagnato.

Un’’ingenuità del terzino destro del Napoli, Di Lorenzo, fa assegnare il calcio di rigor alla Nazionale dei Tre Leoni. Kane non sbaglia e il dopo il vantaggio di Rice su calcio d’angolo gli inglesi sono già sul due a zero.

Potrebbero addirittura chiudere la pratica segnando il terzo gol con Grealish invece fortunatamente l’attaccante sbaglia clamorosamente a porta quasi vuota. Nel secondo tempo i cambi effettuati da Mancini sortiscono l’effetto sperato, ma non basta. Italia 1 e Inghilterra 2.

Domenica sera, nella trasferta di Malta, di nuovo palla a centrocampo per vincere, in fondo è vero che non andiamo da due mondiali di fila, ma è anche vero che siamo anche i Campioni d’Europa in carica e anche e soprattutto questo non dobbiamo dimenticarlo ma ricordarlo.

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