Luke Skywalker è tornato al suo pianeta natale Tatooine nel tentativo di strappare il suo amico Ian Solo dalle grinfie del malvagio bandito, Jabba The Hutt. Luke non può sapere che l’Iimpero Galattico ha iniziato in gran segreto la costruzione di una nuova stazione spaziale corazzata ancora più potente della temuta Morte Nera. Una volta completata, quest’arma risolutiva segnerà la fine del pugno di ribelli che lottano per restituire la libertà alla galassia… Iniziava così il terzo ed ultimo capitolo della trilogia di ‘Star Wars’.

La data, in fondo, l’abbiamo ricordata più volte in queste lunghe settimane che ci hanno accompagnato in questo lungo viaggio in cui, per dovere di cronaca, è stata ricordata la genesi del primo film; tralasciando la seconda parte, per poi buttarsi a capofitto, dalla quinta e penultima parte di questo lunghissimo speciale, su quello che oggi è riconosciuto come l’episodio numero sei di questa infinita space opera.

Sulla nuova intitolazione dei tre capitoli originali ne abbiamo già parlato, come anche i problemi che sono sorti quasi a ridosso e oltre ai giorni che anticipavano l’apertura del set cinematografico. Soprattutto per la possibile non presenza di Harrison Ford, evento poi scongiurato anche per volere dello stesso George Lucas.

In verità il suo personaggio, quello di Han Solo, era molto più congeniale di quello che si potesse pensare. Molto probabilmente, ma questa è una nostra interpretazione, Harrion Ford pensava che il contrabbandiere spaziale fosse solamente confinato in una storia sentimentale sdolcinata e superficiale. Fortunatamente, Lucas, non la mise su questo piano, potendo anche sviluppare al meglio il colpo di scena non relativo al secondo film ma anche de ‘Il Ritorno dello Jedy’.

Infatti, una volta che Luke scopre che Darth Fener fosse suo padre, successivamente scopre che la Principessa Leia è sua sorella; quindi, quello che si pensava all’inizio non si sarebbe mai realizzato: Luke e Leia non potevano stare insieme e Han Solo era il personaggio perfetto per soddisfare, come giusto che sia, il lato sentimentale di una favola ambientata nello spazio molto particolare.

Ciò che appare rilevante ai fini di queta analisi è, come logico che sia, è il significato, per non dire anche i tanti significati che lo stesso Lucas ha voluto snocciolare in queste tre prime storie. Sia direttamente che indirettamente. Attraverso dialoghi diretti e metafore, composte da parole semplici e mai banali. In tutto potrebbe essere condensato mediante un concetto molto particolare.

Il concetto a cui stiamo facendo riferimento e quello della ‘Forza’: un campo di energia mistica che controlla tutta la galassia e penetra in tutti coloro che hanno le capacità di dominarla e di sfruttarla tentando di portare equilibrio nell’ambiente che li circonda. In questa misura è la definizione, più o meno, riportata dallo stesso Obin-Wan Kenobi nel primo film del 1977.

Una capacità particolare, dunque, che se usata in un certo modo sposta gli equilibri, alimentando sempre di più l’eterna lotta tra il bene ed il male. Una battaglia che ha radici anche nell’istituzione della famiglia e anche in quel caso il bene e il male a contrapporsi verso una vittoria finale sofferta ma la più equa e che, allo stesso tempo, per molti rappresenta il vero finale dell’intera saga di Star Wars. Il momento esatto in cui tutto si rivela e il resto è solamente di contorno, come le altre due trilogie realizzate in tutti questi anni.

In quel duello, tra padre e figlio, c’è tutto il significato di come il male sì talmente potente da cercare di destabilizzare chiunque, anche chi ha notevoli valori dentro di sé. Una scena ad alto tasso emotivo e non solo per la sua spettacolarità con le spade laser, senza gli effetti speciali di oggi. Un duello necessario e atteso dopo il secondo episodio della saga, quello della rivelazione che sconvolse completamente tutto il mondo.

E pensare che per quella frase, George Lucas chiese a qualche psicologo sul quale sarebbe stata la reazione dei giovanissimi nello scoprire che Darth Fener fosse il padre di Luke Skywalker. Ciò però non ha vietato di ottenere un successo per la maggior parte anche un po’ insperato e molto probabilmente in termini di critica per non dire anche d’incassi.

Le critiche, comunque, non mancarono: sia nei mesi successivi all’uscita del film e sia nel corso degli anni per alcune scelte attuate dallo stesso ideatore della saga. Alcuni fans gli criticarono il fatto che il minuto popolo degli Ewoks aveva sconfitto l’impero. Lucas, dal canto suo, si difese specificando che i piccoli abitanti della luna boscosa di Endor non avevano sconfitto le forze del male ma il contrario: nel senso che le avevo distratte affinché i ribelli potessero far saltare lo scudo deflettore della nuova Morte Nera.

Non solo, altri motivi che hanno portato a feroci critiche verso George Lucas hanno interessato quelle scelte relative ad alcune innovazioni tecnologiche delle tre pellicole.

Innovazioni tecnologiche diventate pubbliche nel 1997, quindi due anni prima che uscisse il primo episodio non solo della trilogia prequel, ma anche dell’intera saga nella sua completezza. Una scelta non piaciuta a molti che da un lato, sicuramente, avrebbe attualizzando i tre film classici, avvicinandoli a quelli che stavano per uscire, dall’altro, bisogna dirlo purtroppo, lì snaturò.

Al di là di questo particolare bisogna andare oltre. Oltre a quel 1983, oltre al mito ed alla leggenda che ruota intorno non solo a quel film ma a tutta la trilogia; realizzata in un’epoca in cui le storie erano davvero importanti e con effetti speciali, seppur rudimentali per l’epoca, che rappresentavano il contorno di tutto un discorso narrativo incentrato sulla volontà di lasciare un forte messaggio e non solo per incassare al botteghino, cosa che è stata fatta nel corso degli anni.

Di questo però ne parleremo la prossima settimana. Si, proprio così il nostro viaggio nella galassia lontana, lontana non è ancora del tutto terminato. C’è ancora tanto da dire e tanto da scoprire, soprattutto tenendo presente su quello che è stato dopo il 1983, le due trilogie e i nuovi progetti: per altri tre appuntamenti.

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