Dicevamo: un colpo di scena scioccante e chiunque abbia visto almeno una volta questi tre film sa, perfettamente, di cosa in verità stiamo parlando. Attraverso le immagini condivise da yotube la scena appartiene al già citato L’impero colpisce ancora del 1980. Tutto ciò che George Lucas doveva fare era quello di mantenere alta l’attenzione del pubblico per chiudere in bellezza la trilogia. Le idee, come detto, c’erano eccome ma tra il 1980 ed il 1983 erano sorti non pochi problemi con qualcuno del cast.

Colui che voleva tirarsi fuori era proprio Harrison Ford, il quale fin dall’inizio non aveva proprio alcuna intenzione di fare parte del progetto e invece, proprio come il suo personaggio che entra a far parte svogliatamente della ribellione, si ritrovò un ruolo cucinato su misura per lui senza neanche accorgersene.

L’attore, oggi ottantenne, cercò di uscire dalla saga già tre anni prima durante la lavorazione del secondo film. La scena era quella in cui Han Solo, catturato dai cacciatori di taglie, venivano ibernato nella graffite prima di essere consegnato al potente Jabba The Hutt. Più volte, lo stesso Ford, diceva a Lucas: Uccidilo, uccidilo; riferendosi proprio ad Han Solo.

Un anno più tardi, lo stesso attore, divenne una star mondiale per il suo ruolo in Indiana Jones e non aveva alcuna voglia di ritorna nel terzo ed ultimo film di ‘Star Wars’. Infatti, Harrison Ford non aveva ancora deciso di firmare il contratto per il terzo film causando, di conseguenza, gravi problemi alla scrittura stessa della sceneggiatura. Infatti, il copione non fu mai veramente ultimato prima dell’inizio delle riprese. Anzi, la lavorazione di scrittura venne completata durante le riprese.

Non solo, ci furono alcuni suggerimenti da parte di un suo collaboratore che convinsero del tutto lo stesso Lucas. La persona a cui stiamo facendo riferimento era Richard Marquand, il quale venne contattato dallo stesso autore della saga per dirigere l’ultimo attesissimo capitolo.

Ma anche in questo caso andiamo con ordine, lo sfortunato regista non fu l’unico ad essere contattato: il primo nome della lista fu David Lynch, quest’ultimo dovette rifiutare perché era impegnato sul set della trasposizione cinematografica di ‘Dune’. Il secondo nome fu quello di David Cronenberg, ma anche lui dovette declinare per lo stesso motivo di Lynch: impegnato anche su un’altra trasposizione cinematografica de ‘La zona morta’ di Stephen King e di ‘Videodrome’.

Alla fina fu scelto Marquand il quale, nonostante fosse entusiasta della chiamata, non aveva molta dimestichezza con gli effetti speciali. Per questo motivo, Lucas, si dovette dividere tra la sua seconda unità di regia e quella del suo collega. Nel frattempo, c’era sempre il nodo della sceneggiatura da completare che non fu scritta tutta per intero dal solo George Lucas. Ufficialmente, a parte Lucas, c’era Lawrence Kasdan e ufficiosamente David Peobles e lo stesso Marquand.

Lo stesso Richard e Kasdan avevano una propria visione della storia e, quindi, anche del possibile finale. non solo, anche l’attore Mark Hamill suggerì qualche particolare allo stesso Lucas, il quale solamente in parte e, in primo momento, le stavano per essere accolte in modo definitivo. Per esempio, la prima riguardava, inizialmente, la non presenza del Maestro Yoda. Fu lo stesso Marquand a suggerire tale ipotesi convincendo lo stesso Lucas a scrivere la scena così come la conosciamo, nel senso della conferma che lo stesso Darth Fener era il padre di Luke Skywalker. La seconda riguardava il titolo: The Revenge of Jedy, ‘La vendetta dello Jedy’ nella traduzione in italiano.

Inizialmente George Lucas aveva optato proprio per ‘Il ritorno dello Jedy’. Invece Kasdan, per un po’ riusciì a fargli cambiare idea con il termine vendetta. Ma alla fine Lucas, motivando la sua scelta, tornò all’idea originale. La sua prospettiva era che un Cavaliere Jedy, a priori, non si vedica mai.

Non solo: uno dei personaggi principali, durante l’attacco finale suddiviso in tre fasi, non avrebbe dovuto sopravvivere. Si trattava di Lando Calrissian, amico di Han solo, ed interpretato da Billy Dee Williams. Inoltre, i ribelli, inizialmente, avrebbero avuto l’aiuto degli Wookie e non degli Ewoks come poi è stato scelto. Proprio su questo particolare ci furono alcune polemiche tra lo stesso Lucas e i fans, ma di questo ve ne parleremo più avanti. In più: Obin-Wan Kenobi sarebbe dovuto tornare in vita, grazie al potere della forza, in carne ed ossa.

Alcune scelte, forse anche troppo forti in quel momento, vennero scartate quasi nell’immediato, anche come un’altra soluzione proposta addirittura dallo stesso Mark Hamill. Difatti, l’attore suggerì a Lucas che Luke, essendosi presentato al cospetto dell’Imperatore insieme a Darth Fener, vestito di nero poteva far considerare l’idea che la ‘Nuova Speranza’ potesse seguire, purtroppo, le orme paterne.

Come tutti ben sanno non andò così. il finale a distanza di quaranta lunghi anni non solo è noto, ma è anche foriero di tanti significati, di tanti messaggi impliciti ed espliciti che hanno conquistato un enorme esercito di fan in tutto il mondo. Una trama, una saga suddivisa in tanti capitoli che narrava l’eterna lotta tra il bene ed il male in una chiave del tutto nuova; in un modo talmente innovativo che nessuno si aspettava che il genio di George Lucas la trasportasse in ambito familiare ed anche in modo convincente.

Normale, anche, menzionare, molto probabilmente, al momento più alto di tutta la saga. Al momento in cui padre e figlio duellano in maniera drammatica. Ma di questo ne parleremo più avanti. nel chiudere questo penultimo episodio, urge ricordare che i tre film, anni più tardi, furono re intitolati lasciando lo spazio alla possibilità della realizzazione di altre pellicole.

Se ‘Guerre Stellari’ era il titolo originale del primo film, tempo dopo venne presentato al pubblico come ‘Guerre Stellari – Episodio IV: Una nuova speranza’; e così via con gli altri due, ma alla fine si scoprì che George Lucas non si limitò solamente a queste con i tre storici film. Ma un po’ molti torsero il naso anche per un’altra questione: quella delle innovazione tecnologica sui tre vecchi film.

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