I progetti cinematografici e seriali successivi all’anno 1983

Pensavate che con giovedì scorso il viaggio nella galassia lontana, lontana fosse terminato? Invece, no. Prosegue con tanto ancora da dire e tanto ancora da analizzare nella sua essenza. Se da un lato ci sarebbe da commentare la trilogia prequel, dall’altro ci sarebbe anche da mettere un punto fermo sulla voglia di George Lucas di lasciare tutto ciò che ha creato in mano alla Disney. Forse qualcuno sta pensando che questa sorta di episodio sette di questo lungo speciale sarà quello più polemico?

No, forse meno soft e più vicino, addirittura, alla nostra rubrica ‘Parole Schiette’. Tranquilli, però, nessuna polemica vera e propria. Ci piace ragionare e non distruggere a priori e in questo caso il giocattolo, quello di star wars per intenderci, sta attraversando un periodo d’incertezza. Troppi progetti, troppe idee e troppi autori che vogliono dire la loro per poter raccontare, un giorno, di aver scritto una sceneggiatura sulla saga più affascinante del mondo del cinema.

In principio ci fu solamente George Lucas e basta. Solo lui si permise di contattare altra gente, altri pezzi pregiati del dietro le quinte per realizzare quello che sembrava, in tutto e per tutto, una mera follia. Irvin Keschner, lo sfortunato Richard Marquand e Lawrence Kasdan. Gente che non fosse esperta della materia ma, con le dovute indicazioni, i primi tre film non rappresentarono un fiasco.

Certo, quando George Lucas, anni dopo al Ritorno dello Jedy, specificò che la storia non era tutta lì, ma c’era dell’altro era chiaro a tutti che sarebbero arrivati altri sei film. Tre per raccontare il prima e altri tre per raccontare il dopo. Lucas, dal 1999 al 2005, realizzò la trilogia prequel che, a conti fatti, non entusiasmò più di tanto. Molto probabilmente non c’era la stessa curiosità per i tre originali.

Soprattutto per due particolari, uno: mostrare un universo fatti di pianeti particolari ricostruiti con la tecnologia avanzata rispetto a quelli tra il 1977 ed il 1983 lasciava abbastanza perplessi. Marcando, in maniera netta, la differenza tra gli effetti speciali dei tre primi film e i secondi.

Due: quando venne annunciato il primo film, intitolato ‘La minaccia fantasma’, si sottolineò che si raccontava di come Anakin Skywalker diventasse Darth Fener, passando di fatto al lato oscuro della forza. Il punto era non cosa accadesse nel finale del terzo film, semmai come si verificasse questo passaggio. Un progetto che comunque portò al cosiddetto risveglio della saga, accendendo l’entusiasmo di tutto coloro che erano rimasti colpiti dai primi film.

Alla fine, la stessa ‘Minaccia fantasma’, ‘L’attacco dei cloni’ e ‘La vendetta dei Sith’ incassarono quanto basta per non far gridare al fallimento e per accarezzare il sogno di scoprire cosa mai potesse accadere dopo che Luke Skywalker aveva sconfitto, in colpo solo, suo padre e l’Imperatore. Perché in fondo era proprio di questo che si trattava. Giungere al cosiddetto episodio nove. Ma ad un certo punto: George Lucas decise di non lavorare più al progetto, purtroppo l’età iniziava a farsi sentire e cosa successe?

Era il 31 ottobre del 2012 quando il ‘The Post’ pubblicò la notizia dell’avvenuta acquisizione, da parte della Walt Disney, dell’intera Lucasfilm. Ciò voleva semplicemente significare che tra le varie proprietà intellettuali la compagnia di Paperino e Topolino aveva acquisito la saga di ‘Star Wars’. L’obiettivo era quello, entro tre anni, di inaugurare la nuova trilogia che avrebbe raccontato ciò che successe dopo al film del 1983.

Il titolo dell’attesissimo episodio sette era ‘Il risveglio della forza’. Rispetto a ‘La Minaccia Fantasma’ peccava di uno schema narrativo originale. Se nel narrare le gesta positive e negative di Anakin George Lucas dovette, comunque, creare delle trami totalmente nuove. Gli autori della nuova saga ricalcarono quanto venne fatto nel primo copione: quello di ‘Guerre Stellari’.

Per quanto la scelta poteva essere accettata nel 2015, nel 2017 e nel 2019 le cose non andarono per niente bene: l’episodio otto, intitolato ‘Gli ultimi Jedi’ era un perfetto mix tra l’Impero Colpisce ancora e Il ritorno dello Jedy. Di originale, di nuovo non c’era completamente nulla. La tanto attesa nuova trilogia non era nient’altro che un vero e proprio omaggio, giusto se vogliamo, a quei tre magici film prodotti tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80.

E pensare che George Lucas, una volta ceduto i diritti dei suoi personaggi e delle sue storie, disse: Volevo andare in pensione già da diversi anni e mi è venuto in mente che la persona giusta per gestire la società poteva essere Kathy. Per essere tutto perfetto ho sentito che volevo mettere la società in una più grande entità che la potesse proteggere. La Disney è una grande azienda. Ora è arrivato il momento di lasciare Star Wars a una nuova generazione di filmmakers.

Purtroppo per lui e per i fans della galassia lontana lontana non andò così. La cosa peggiore è che i nuovi filmakers non ebbero neanche l’umiltà di chiedere consiglio allo stesso Lucas per alcune scelte che alla fine si rivelarono molto, ma molto discutibili. Continua la prossima settimana…

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