Due Quarti di finale che regalano sorprese ed emozioni e formano la prima semifinale di Qatar 2022: Argentina – Croazia

Non sarà Brasile – Argentina la semifinale tanto attesa. Passa la Croazia, forse un po’ a sorpresa, nonostante quattro anni fa si piazzò seconda dietro alla Francia, la quale sfiderà l’Inghilterra domani sera alle ore 20.00. Passa, dunque, quella che, in confronto ai ‘pentacampeon’, è ritenuta una sorpresa anche se non troppo. Una vittoria che giunge dopo una gara non proprio entusiasmante da entrambi le rappresentative nazionali. Dopo un 1 a 1 che è arrivato, solamente, ai tempi supplementari.

Per la precisione, prima allo scadere del primo tempo supplementare e poi sullo scadere del secondo tempo supplementare. Un 1 a 1, firmato prima da Neymar e poi da Petkovic, che è arrivato dopo un 0 a 0 molto tattivo, con pochissime emozioni. Due squadre che, in verità, tradiscono le attese relative al bel gioco e preferiscono chiudersi per un semplice motivo: perché si temono, perché sanno che se una delle due ha campo libero sono problemi.

Un pareggio prodromico dei tiri dagli undici metri che vede la sconfitta dei brasiliani come nel lontano 1986. Guarda caso proprio ai quarti di finale. un traguardo, quello di questa fase della Coppa del Mondo di Calcio che vede vittoriosa la nazionale argentina contro l’Olanda per 2 a 1 firmato, in assist e rigore, da Lionel Messi.

Una nazionale olandese indicata come sicura vincente di questa edizione dallo stesso Commissario Tecnico: Luis Van Gaal. Permetteteci di dire: non ha fatto i conti con il numero dieci albiceleste che s’inventa un assist, e in questo caso si può dire, di maradoniana memoria, anche se Diego Armando Maradona rimarrà sempre intoccabile, per non bestemmiare troppo.

Con il passaggio, Messi, mette in condizioni di segnare l’esterno di centrocampo Molina mentre il raddoppio, come detto prima, con un calcio di rigore siglato, appunto, dallo stesso numero dieci. Ma gli orange non demordono e oltre il novantesimo trovano il pareggio. Fa tutto Weghorst: prima all’ottantatreesimo minuto, con un colpo di testa, e poi con uno schema su calcio piazzato che beffa la difesa argentina.

Una partita questa, rispetto al match ad eliminazione diretta del pomeriggio, che si accende molto prima: al secondo tempo, dopo i primi soporiferi quarantacinque minuti. Si stava quasi profilando la gara di otto anni e mezzo fa: in quel caso si trattava di una semifinale.

Invece è tutta un’altra storia con dei supplementari più vivaci, contrassegnati da più emozioni, compreso un palo dell’Argentina del centrocampista Enzo Fernandez. Alla fine, però, se la giocano ai rigori e a passare è l’albiceleste grazie non solo ai due rigori sbagliati da primi due tiratori olandesi ma, soprattutto, a Lautaro Martinez che fino a questo punto del mondiale non aveva ancora contribuito concretamente alla causa argentina.

Certo, poteva essere Argentina – Brasile. Una partita già leggendaria con tutto il suo carico di storia relativa alla loro rivalità. Che doveva essere giocata di diritto non sola da Maradona e Pelè. Sarebbe stata una partita storica, invece ci dovremmo accontentare, si fa per dire, da Argentina – Croazia.

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