Continua la nostra tappa di avvicinamento al quarantennale del terzo capitolo della trilogia originale

Tanto tempo fa… in una galassia lontana, lontana… È un periodo di guerra civile nella galassia. Una coraggiosa alleanza tra cellule nascoste di combattenti per la libertà ha sfidato la tirannia e l’oppressione dell’imponente Impero Galattico. Colpendo da una fortezza nascosta tra le miliardi di stelle della galassia, le navi dei ribelli hanno avuto la loro prima vittoria in una battaglia contro la potente Flotta Imperiale. L’impero teme che un’altra sconfitta potrebbe portare altri mille e più sistemi solari ad unirsi alla ribellione, così da far perdere per sempre il controllo imperiale sull’intera galassia. Per distruggere la ribellione una volta per tutte, l’Impero sta costruendo una nuova e sinistra stazione da battaglia. Abbastanza potente da distruggere un intero pianeta, il suo completamento significherebbe morte certa per i campioni della libertà”.

Si apriva così quello che è di fatto, cronologicamente parlando, il primo film della saga tanto amato della storia del cinema: Guerre Stellari. Era il 25 maggio del 1977, quando nei cinema quello che rappresentava per tutti una vera e propria rivoluzione in ambito cinematografico. Una novità assoluta che avrebbe attirato milioni di fans nel giro di poco tempo.

Vero, lo scorso giovedì, nell’apertura di questo lungo speciale interamente dedicato all’ultimo film della trilogia originale, non avevamo affidato le prime righe al testo di apertura di quello che oggi viene riconosciuto il quarto episodio di una space opera ancor più vasta che lo stesso George Lucas, all’inizio, non riuscì a trovare il momento esatto in cui la storia doveva partire.

All’inizio l’idea di partenza, almeno da quello che è stato riportato in tutti questi anni, era quella di realizzare un film interamente dedicato alla figura di Flash Gordon, omaggiando l’omonima serie prodotta qualche decennio prima. Il progetto venne proposto, insieme a Gary Kurtz, alla United Artists la quale, per il costo troppo elevato non ritenne adatto produrre tale versione cinematografica.

Così optò per un suo vecchio progetto che stava cercando di realizzare da tempo, molto probabilmente prima del periodo universitario. Una sorta di space opera, sconfinante nel genere avventuroso. Le cronache dell’epoca, che ci riportano esattamente a cinquanta anni fa, ci indicano un trattamento scritto dallo stesso autore e regista di soli quattordici pagine basate, a quanto pare, su un’opera giapponese del regista Akira Kurosawa.

Il titolo del film era ‘La fortezza nascosta’ con Toshiro Mifune e la trama era incentrata sulle vicende di un samurai, di una principessa e di due contadini che impegnati a sopravvivere durante la guerra civile nipponica. Inizialmente nella storia di Lucas il protagonista, in un primo momento, non era quello che poi abbiamo visto nei tre film originali ma un altro e sarete sorpresi del suo nome: Anakin Startkiller. Si proprio quello che immaginate e penso che abbiate Immagino che abbiate già capito di chi stiamo parlando.

Comunque, quel particolare trattamento di quattordici pagine, terminato nell’aprile del 1973, dopo che gli era stato consentito il nulla osta per scrivere il film con la firma di un contratto, George Lucas decise che nella storia ci doveva essere una principessa da salvare, come logico che sia, e un certo Darth Fener, come sgherro di un impero galattico che rappresentava, nella genesi della storia, il male.

Con la United Artists, George Lucas, aveva diretto ben due pellicole, una specie di test per scoprire da parte dei suoi produttori lo stesso regista di Modesto quanto valesse dietro la macchina da presa. I film erano: l’uomo che veniva dal futuro, del 1971, e American Graffiti, del 1973. Proprio con quest’ultimo farà centro attirando, ancora di più, l’attenzione degli altri produttori, tra cui anche quelli della Universal Pictures i quali detenevano un diritto di prelazione su quella storia provvisoria intitolata ‘Star Wars’. A causa del costo troppo elevato sia la United che la Universal si rifiutarono di produrla per il costo troppo alto.

Come abbiamo detto inizialmente il problema maggiore che lo stesso Lucas aveva era rappresentato dalla complessità stessa della storia. L’idea di base, in verità, c’era nella testa di Lucas già durante gli anni universitari, come ricordato in precedenza, e solo diventato regista riuscì a realizzare questo suo sogno tanto ambito.

Un’idea originale che prevedeva non solo quei tre film che tutti noi conosciamo e al quale ormai siamo affezionati, ma ulteriori sei per un totale di ben nove pellicole da realizzare nel corso del tempo. Un progetto, dunque, mastodontico e ambizioso, molto aggiungeremo noi.

Le cose per Lucas iniziarono a mutare non solo, come già ricordato in precedenza, la storia era già stata condensata ma quando venne in suo aiuto un altro produttore: Alan Ladd della 20 Century Fox. Quest’ultimo era rimasto impressionato dal regista di Modesto già durante il primo lungometraggio realizzato nel 1971. Lo stesso produttore credeva nelle potenzialità di George Lucas e quindi, a sua volta, nelle potenzialità della storia, sapendo comunque che sussisteva più di un rischio per quanto riguarda la stessa realizzazione.

Ottenuto l’accordo per lavorare a quello che sarebbe stato il primo film, da parte sua George Lucas firmò il contratto solo su una pellicola. In verità la sua intenzione era quella di cautelarsi sia in caso di fiasco al botteghino o di successo. In quest’ultima possibilità significa tenersi per sé i diritti dei prossimi due film, visto che in passato lo stesso Lucas aveva avuto problemi con le majors di Hollywood durante lo svolgimento del suo lavoro.

Ottenuto l’accordo definitivo per scrivere la sceneggiatura, nell’anno 1974 George Lucas scrisse ben quattro versioni della storia, ben quattro copioni che lo tennero incollato per parecchio tempo alla scrivania e in cui sviluppò alcuni dettagli che confluiranno nella versione definitiva. Quella amata e conosciuta da tutti. Ma la saga di ‘Guerre Stellari’ fu anche il frutto anche di un’altra fonte di ispirazione per lo stesso George Lucas, quella relativa ad una ferita ancora aperta degli Stati Uniti d’America, ma di questo e delle quattro versioni sviluppate ne parleremo giovedì prossimo. Continua…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *