I motivi che causarono la ribellione furono molteplici

Un paio di settimane fa vi avevamo promesso che avremmo continuato la storia delle tredici colonie americane, sotto al dominio dell’Impero britannico. Ci eravamo soffermati sull’organizzazione delle stesse. Ci soffermammo, anche e in modo particolare, sull’insofferenza che quei tredici territori manifestavano nei confronti del Regno di Carlo I.

La storia ci ricorda che gli Stati Uniti d’America divennero tali, come popolo libero ed indipendente, dalla data del 4 luglio del 1776, il giorno, dunque, dell’Indipendenza. Giorno, anche, in cui entro in vigore la costituzione americana, scritta dai cosiddetti Padri Fondatori.

Come detto in precedenza, le tredici colonie furono istituite per diversi motivi. Quello che risultava essere più rilevante era il fattore commerciale, inteso anche come sviluppo. Lo stesso sviluppo che garantiva, agli stessi inglesi, di portare avanti una politica di mercantilismo nei confronti di quei tredici territori. Tutti i possedimenti in quell’area erano controllati e sfruttati dall’autorità amministrativa centrale in favore del Regno Unito.

Questo, in sostanza, fu un primo motivo che provocò l’insofferenza della popolazione verso i loro ‘cugini’. Il secondo segnale, invece, lo avevamo già anticipato sempre nello scorso appuntamento, ed è rappresentato nella campagna bellica del cosiddetto conflitto franco-indiano.

Una guerra che durò per ben sette lunghi anni, dal 1754 al 1760, in cui si fronteggiavano gli stessi inglesi contro i francesi per il controllo dei territori. Fra due schieramenti presero parte anche le tribù dei singoli territori, dividendosi per l’uno o per l’altro esercito.

Alla fine, la guerra terminò con la cacciata dei francesi nel territorio dell’attuale Canada, fatto salvo per le due isole: Saint-Pierre e Miquelon. Proprio da questo episodio le tensioni iniziarono sempre di più ad affiorare, forse provocate anche dalla partecipazione delle tribù del posto. Oltre che per motivi prettamente commerciali, quindi di ‘mercantilismo’.

Per uno strano scherzo del destino, però, ad aiutare le tredici colonie proprio contro all’Impero inglese ci pensò proprio il Regno di Francia. Cosa successe in verità? Dopo la vittoria contro i francesi i tredici territori incominciarono a dialogare tra loro su diversi settori originando, per la prima volta, alla cosiddetta ‘identità americana’. Tali collaborazioni tra i tredici territori ebbero inizio, però, ancor prima dello scoppio del conflitto ricordato in precedenza. Proprio per effetto dell’oppressione degli inglesi sui futuri Stati Uniti d’America.

Il dialogo tra le colonie erano relative alle questioni dei diritti, degli stessi coloni, e dei tributi erano costretti a somministrare nelle casse del Regno di Gran Bretagna. Soprattutto su quest’ultimo punto vigeva il principio conosciuto come ‘nessuna tassazione senza rappresentanza’. Un principio usato, in passato, anche dagli stessi inglesi durante la guerra civile interna che avvenne tra il 1642 ed il 1651. Ma di questo ne parleremo la prossima settimana.

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