I croati passano il turno a fatica ai rigori, mentre i brasiliani passeggiano sulla Corea del Sud

Chi passerà tra Giappone – Croazia e Brasile – Corea del Sud? Se nella seconda partita i dubbi non dovrebbero nemmeno esistere, anche se questo mondiale ci ha insegnato che veramente tutto può succedere. Nella prima sfida vige il più totale equilibrio tra due nazionali che non sono, in nessun caso, squadre materasso. Se la Croazia ha, per così dire, il titolo di vicecampione del mondo, i samurai si sono guadagnati il nome di ‘ammazza grandi’, dopo aver vinto sia contro la Germania e sia contro la Spagna.

Ma Andiamo alle formazioni: il Giappone con Gonda; Tomiyasu, Yoshida, Taniguchi; Ito, Endo, Morita, Nagatomo; Doan, Maeda, Kamada. La Croazia invece con Livakovic; Juranovic, Lovren, Gvardiol, Barisic; Modric, Brozovic, Kovacic; Kramaric, Petkovic, Perisic.

La prima parte di gara, dunque, potrebbe essere una partita tattica senza tante emozioni. Questa considerazione è giusta solamente in parte, perché l’elemento della tattica, di studio, fra le due nazionali, è ben visibile ma contraddistinta da tante emozioni a firma giapponese. I Samurai, rispetto agli avversari, appaiono più pronti su ogni pallone; pronti a recuperarlo a ogni minimo errore dei croati. Senza dimenticare lo svarione difensivo dei nipponici che per poco regalano il vantaggio dei croati. Ma l’1 a 0 arriva grazie all’attaccante del Sol Levante Maeda.

La marcatura giapponese, però, risveglia i croati che nella ripresa non solo attaccano più convinti ma trovano anche il pareggio con un grandissimo colpo di testa di Perisic e, qualche minuto più tardi, sfiorano addirittura il vantaggio con Modric il quale, finalmente, fa capite perché è considerato il miglior centrocampista al mondo: con un tiro quasi al limite dell’area di rigore con il pallone colpito quasi di collo esterno del piede che fa voltare Gonda per evitare il peggio. L’1 a 1 però è gusto e si va ai tempi

supplementari.

L’extra time è caratterizzato dalla stanchezza dei giocatori in campo, solo il Giappone, sul finale del primo tempo supplementare sfiora il colpaccio con Mitoma con un bolide da fuori aerea. La Croazia, invece, non riesce a sfondare il muro difensivo eretto dai giocatori avversari e i rigori rappresentano la soluzione più giusta, visto che fin dall’inizio si era già paventata l’ipotesi dell’equilibrio tra le due squadre.

La lotteria dei rigori condanna il Giappone dopo i tre rigori sbagliati di Minamino, tirato male, Mitoma, angolato ma parato, e Yoshida, come quello di Mitoma. Per quanto riguarda la Croazia a regalare il passaggio del turno ai quarti dagli undici metri ci pensano: Vlasic, Brozovic, Passalic; sbaglia solamente Livaja. Senza dimenticare l’ottimo contributo dell’estremo difensore croato.

Brasile – Corea del Sud, per quanto riguarda gli ottavi di finale, sembra essere una sfida inedita. Davide contro Golia, una Corea del Sud in crescendo nelle ultime su uscite e un Brasile apparentemente in calando. Ma queste sono le formazioni: Il Brasile con Alisson; Militao, Marquinos, Silva, Danilo; Casemiro, Paquetà; Raphael, Neymar, Vinicius; Richarlison. La Corea del Sud con: Gyu; Hwan, Jae, Gwon, Kim; Sung, Young, In Beom, H. Hwan; Gue-Sung, Son.

Vinicius, rigore di Neymar, Richarlison e Luca Paquetà. Bastano solamente questi quattro nomi che dal 7° al 36° minuto del primo tempo strapazzano l’avversario, annichilendo ogni velleità di poter resistere ai colpi dei brasiliani oltre il consentito. Nonostante ciò, comunque, i coreani tentano non proprio una timida reazione con due tiri da fuori area sul 2 a 0 ma è troppo tardi: il Brasile è l’assoluto padrone del campo, fa praticamente ciò che vuole.

Nella seconda parte della gara non ci sono grandi emozioni. Il Brasile non inferisce e la Corea del Sud, almeno, riesce nel tenere alto l’orgoglio con il gol della bandiera. Il terzo Quarto di Finale sarà Croazia – Brasile che si giocherà venerdì 9 dicembre alle 4 del pomeriggio.

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