Una giornata piena di gol grazie a Serbia – Camerun e Corea del Sud – Ghana

Forse quella che è appena trascorsa potrebbe esser stata la giornata con più reti? Molto probabilmente sì. Considerando che tra Serbia a Camerun si è materializzato un pirotecnico 3 a 3, in cui entrambe le nazionali rimettono ancora in discussione il discorso qualificazione. Considerando che anche tra Corea del Sud e Ghana il 3 a 2, per gli africani, i giocatori in campo non si sono risparmiati sembra proprio confermare questa sensazione positiva.

Solo l’attesissimo Brasile, contro la Svizzera, si è dovuto accontentare di un 1 a 0 di misura. In effetti, gli elvetici sono veramente un osso duro. Chiunque gioca contro di loro non riesce mai e poi mai ad esprimersi come meglio crede. In fondo è anche questa la bellezza del calcio, la nuova bellezza. Quella che non ti garantisce ciò che è scontato. Ciò che era ormai sacro da decenni, per non dire da quasi un secolo.

Le grandi soffrono molto in questo torneo. Spagna, Francia, Germania, Argentina, lo stesso Brasile. Tutte indistintamente, nonostante alcune sembrano essere un vero rullo compressore, giocano con molte difficoltà. A quel punto chiunque si potrebbe iniziare a confondere e chiedersi: sono veramente calate le nazionali storiche oppure questo equilibrio è tutto reale?

Ci poniamo ancora tale quesito perché in fin dei conti non ti aspetti che la Corea del Sud dallo 0 a 2 riesca a pareggiare e sfiorare, addirittura, la vittoria. È pur ver che il Ghana ha poca storia. Come è pure vero che la stessa Serbia ha altrettanta poca storia, ma le sue origini risalgono a quella che un tempo era la ex Jugoslavia. Tale discorso vale anche per la Svizzera, che è riuscita, fino ad un certo punto, il naturale estro dei brasiliani, il quale è sempre pronto in agguato a risolvere i momenti più delicati di ogni partita.

E quanta storia c’è tra Portogallo e Uruguay? Ce ne abbastanza per dire che in campo si sono affrontate due coppe del mondo contro un Europeo. Le coppe del mondo l’Uruguay le ha vinto nel 1930 e nel 1950; mentre l’Europeo da parte del Portogallo è stato vinto giusto sei anni fa, nel 2016 per la precisione.

La gara, ovviamente, è stata tattica con poche occasioni da rete. Peccato perché vedere contro Cr7 contro il Matador Cavani significa, quasi sempre, spettacolo e gol. La rete giunge nel secondo tempo ma grazie a Bruno Fernandes che, prima, spizza la palla di testa quel tanto che basta per superare il portiere avversario. A seguire, e semmai allo scadere del novantesimo, lo stesso Fernandes trasforma un rigore dubbio bloccando il risultato sul 2 a 0 e colpisce anche un palo oltre il novantesimo.

Cavani, invece, ha pochissime occasioni non solo per mettersi in mostra ma, molto probabilmente, non è più come quello che abbiamo visto in tutti questi anni. Tale giudizio, comunque, non deve offuscare il fatto che lo stesso numero 7 uruguagio è stato servito poco e alle volte male.

Al suo posto entra un suo vecchio compagno di reparto in nazionale, ‘Il pistolero’ Suarez. Ma anche lui non è riuscito a combinare molto. Ottima la prova di Betancour, ma alla fine non basta come neanche il tiro di Maximiliano Gomez che prende un palo clamoroso molti minuti prima del raddoppio portoghese. Il Portogallo si qualifica come prima, mentre l’Uruguay dovrà sperare nella terza ed ultima partita del girone.

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