Continuano le sorprese nelle gare di esordio del Mondiale di calcio Qatar 2022

Secondo appuntamento con la rubrica interamente dedicata a Qatar 2022; mondiale già di per sé storico e non solo per il Paese organizzatore e per il periodo dell’anno ma anche per due sconfitte storiche che si sono registrate all’esordio: ovvero quelle di Argentina, ieri, e della Germania, oggi.

Che le grandi per vincere debbano per soffrire, anche se questo è comunque una regola generale che non vale solo per il calcio o per questo torneo in particolare, è comunque assodato. Eppure, vedere due nobili di questa competizione che prima passano in vantaggio e poi vengono rimontate da due cosiddette outsider fa, effettivamente, molto effetto.

Se ad illudere gli argentini, ieri, ci ha pensato Messi, oggi, per la Germania, lo ha fatto Gundogan, anche lui su rigore, per poi venir spiazzati dalle imprevedibili giocate di Doan e Asano. È possibile prendere sottogamba l’avversario in questo modo? O forse, in maniera più semplice, i valori in campo stanno mutando?

Forse più quest’ultima. D’altronde sono anni, per non dire anche qualche decennio, che le cosiddette squadre materasso si contano sulle dite di una mano. Quando alcune nazionali ottengono la qualificazione in questi tornei non arrivano più impreparate o inesperte.

Nuova caratteristica figlia, anche e soprattutto, del fatto che le stelle in questione non rimangono più solo nei confini nazionali, ma si fanno le ossa nei campionati nazionali di altissimo prestigio. I risultati di ieri e oggi lo dimostrano. Ne è anche un esempio il pareggio, per 0 a 0, tra Marocco e Croazia, sempre di questa mattina.

Stesso discorso vale anche per la nazionale belga la quale, orfana al momento del centravanti e giocatore più rappresentativo Romero Lukaku, riesce a piegare con molta fatica un Canada per nulla arrendevole. Per più di una volta i vicini di casa degli Stati Uniti d’America potevano, non solo, passare in vantaggio in più di un’occasione e, a sua volta, anche raggiungere il pareggio. Dal canto loro i ‘Diavoli Rossi’ sono riusciti a piegare l’avversario con una rete della giovane stella Batsuhayi.

Nonostante questo, c’è solo una nazionale che non ha concesso proprio nulla al suo piccolo avversario: la Spagna contro la Costarica. Un sette a zero che non ammette alcuna replica. Le furie rosse di Luis Enrique asfaltano senza mezzi termini la piccola nazionale centroamericana con il classico calcio con il quale, dodici anni fa, conquistò il mondo per la prima volta.

Un sette a zero che rappresenta, oltremodo, un guanto di sfida ai Campioni del mondo in carica, la Francia, e l’Inghilterra. I marcatori gli autori delle reti che hanno contribuito a determinare questo risultato super tennistico sono stati: Dani Olmo, Marco Asensio, doppietta di Ferran Torres, Gavi, Carlo Soler, Alvaro Morata.

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