Oggi compie 95 anni la leggenda vivente del cinema: Clint Eastwood, ‘Buon Compleanno’

E anche in questo quinto appuntamento con ‘I Ragazzi del 1930’ siamo arrivati alla fine, con la consapevolezza che su Clint Eastwood, sia sulla vita al di fuori dello schermo e sia sul set, non abbiamo detto davvero tutto. in fondo, come si può, in cinque parti sia di speciale che di reportage, riassumere un percorso, sia esistenziale che professionale, durato complessivamente ben 95 anni?

Di sicuro, semmai un giorno decidessero di realizzare un biopic su di lui si spera solamente che lo stesso Clint lascerà, per iscritto, qualche appunto da cui partire. perché di fatto, ciò che ha realizzato nel corso della sua vita è veramente difficile da elencare in una sola volta. Ciò anche per un’altra considerazione che non deve essere ritenuta irrilevante.

Fin dall’inizio di questo reportage si è precisato che lui sia l’ultimo di quella straordinaria generazione nata nel 1930. Con lui, fino a quel maledetto giorno di febbraio, c’era anche Gene Hackman, con il quale, in più di un’occasione, aveva condiviso set cinematografici e premi riconoscimenti. Ecco, proprio su quest’ultimo punto, nelle parti precedenti non ci eravamo ancora soffermarti: sulla statuetta d’ora. Ma come sempre fermiamoci e andiamo con ordine.

L’anno da prendere in considerazione, quindi come mero punto di riferimento, sarebbe quello del 1992. Giustamente, però, per essere ancor più precisi è meglio considerare l’anno successivo, il 1993, e per una serie di ragioni. Due, soprattutto. Con il 1992 s’intende l’anno dell’uscita ‘Gli Spietati’, il 1992 la sua consacrazione, la terza della sua carriera, ma la prima, per quanto riguarda il suo percorso professionale da regista.

In quella notte degli Oscar, Eastwood, si aggiudicò ben quattro statuette, di cui due personali: come miglior regista e miglior film. in totale, nella sua carriera, Clint Eastwood ha conquistato ben cinque Oscar, tra cui anche quella carriera; mentre gli altri due anche per l’altrettanto leggendario e drammatico film: Million Dollar Baby.

Prima di soffermarci anche su come ha influito sulla cultura di massa, non ci siamo dimenticati di ricordarvi l’altra occasione in Clint Eastwood e Gene Hackman avevano condiviso il set insieme. La loro seconda collaborazione professionale avvenne intorno alla fine degli anni ’90, nel 1997 per la precisione, nel thriller dal titolo: Potere assoluto.

Di certo nelle sue tante esperienze professionali non si è fatto mancare nulla, ma proprio nulla, compreso anche la pubblicazione di alcuni dischi o comunque delle incisioni musicali. La musica, appunto; un particolare che non abbiamo mai dimenticato. Un dettaglio non proprio irrilevante, ma sei integrativo del racconto della sua carriera.

Clint Eastwood non ha pubblicato solo qualche disco, come detto prima, ma ha sfornato, se ci permettete il termine, anche qualche colonna sonora rimasta nella storia delle colonne sonore cinematografiche, proprio come questa e ascoltatela con molta attenzione.

Il tema di Claudia è di fatto l’anima della soundtrack de ‘Gli Spietati’, il suo film western che realizzò alla memoria dei due registi che più hanno creduto in lui: Sergio Leone e Don Siegel; rispettivamente scomparsi nel 1989 e nel 1991. Non solo, Eastwood, nel firmare o comunque nel comporre le colonne sonore dei suoi film, ha sempre lavorato in coppia con Lennie Nihaus, scomparso il 28 maggio di cinque anni fa. Non solo, ci sarebbe anche un’altra leggendaria colonna sonora che hanno composto insieme.

Ebbene sì, abbiamo fatto riferimento a quell’immenso capolavoro di ‘Un mondo perfetto’ realizzato in coppia con Kevin Costner, ambientato poche settimane prima del tragico attentato al John Fitzgerald Kennedy. Un film che si apre come un thriller, ma che nello sviluppo della trama assume forti tinte sociali, con tanto di finale tragico ma dall’alto contenuto morale, come quasi tutte le opere cinematografiche al quale ha preso parte.

Dunque: passione, vittorie, film ed interpretazioni leggendarie, rimaste incastonate nella storia del cinema, ma che non fanno parte di essa, anzi al contrario: la plasmano e che hanno costruito il mito e la leggenda medesima della settimana arte. Quando si parla o si pronuncia l’espressione ‘grande schermo’ è normale che alla mente ci viene il suo nome, la sua immagine.

Una figura, la sua, capace di diventare in maniera silenziosa molto di più di un semplice punto di riferimento, molto di più di un divo, molto di più di una semplice fonte di ispirazione per chiunque volesse intraprendere la sua stessa strada. Clint Eastwood, in questi lunghissimi settanta anni che lo separano dal suo esordio ufficiale si è trasformato in un’icona dalla quale non si può prescindere.

In lui si è attivata una sorta di soft power cinematografico figlio, per un paradosso, da ciò che lo stesso Sergio Leone aveva intuito: ha sempre la stessa espressione, con o senza cappello. Il suo sguardo, la sua espressione, i suoi occhi, il suo esser silenzioso, di poche parole e soprattutto, nei metodi pragmatici o sbrigativi dei suoi personaggi, accompagnati qualche volta da battute ironiche e taglienti hanno si che lo stesso attore, nato 95 anni fa nella città californiana di San Francisco, diventasse, a sua volta, oggetto di continui omaggi dei suoi colleghi più giovani e non solo.

Si pensi, per esempio, nel 2000 al gruppo musicale dei ‘Gorillaz’ il quale intitolò una sua, di grandissimo successo, proprio ‘Clint Eastwood’. Oppure, quando Michael J. Fox, nell’ultimo ed iconico capitolo della trilogia di ‘Ritorno al Futuro’, ambientato nel vecchio west, il suo personaggio, Marty McCfly, per ambientarsi nella nuova realtà temporale, si faceva chiamare proprio l’attore californiano. Un altro omaggio avviene anche nel secondo capitolo della saga diretta da Robert Zemeckis.

Per non dimenticare anche l’improbabile richiamo effettuato anche nella serie televisiva ‘Supernatural’ o nel film con Jim Carrey ‘Una settimana da Dio’. Oltre a questo, su di lui circolerebbe da quasi un secolo, ormai si può dire, una particolare leggenda metropolitana, il quale lo vuole figlio del leggendario Stan Laurel, Stanlio e Ollio per intenderci, questo perché lo stesso Laurel, il giorno stesso in cui nacque Eastwood perse, purtroppo, un figlio appena nato proprio quello stesso giorno.

Insomma, si potrebbe dire tanto altro ancora su di lui, sempre con la consapevolezza che non abbiamo raccontato o ricordato abbastanza. Adesso l’unica cosa da fare è dire questo: BUON 95° COMPLEANNO, CLINT… LEGGENDA VIVENTE…

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