Il 31 maggio di questa settimana il grandissimo attore Hollywoodiano spegnerà ben 95 candeline

Attore? Regista? Produttore? Ah già, dimentichiamo anche: compositore. Anche se siamo ben consci che queste quattro parole non bastano ad indentificarlo come si deve. Ce ne sarebbe altre due che, senza troppi giri di parole, rendono molto bene il senso di cosa è per noi lui, per non dire cosa rappresenta per tutti quanti noi allo stesso tempo: sia il mito che la leggenda vivente del cinema mondiale.

Tutto il mondo indistintamente lo conosce e tutto il mondo lo ha conosciuto, in modo inequivocabile, per una battuta entrata di diritto nella storia del grande schermo: prepara tre casse, in un film western che si pensava, all’inizio che non dovesse avere successo. Certo, qualche minuto dopo si corregge pronunciando: volevo dire quattro casse. Fino ad allora era un illustre sconosciuto di soli trentaquattro anni, con alle spalle qualche piccolo ruolo ed una presenza costante in uno show televisivo, sempre western, grazie al quale venne notato da un lungimirante, geniale e maestro del grande schermo nostrano.

A distanza di settanta lunghi anni da quel suo esordio in quello che un tempo veniva considerato il tubo catodico oggi, senza alcun dubbio, oltre che nessuno si poteva immaginare la carriera che poi ha effettivamente fatto, è anche l’ultimo rimasto di un gruppo ristretto di interpreti appartenenti alla generazione che, proprio all’inizio di questo 2025, stiamo celebrando. Tecnicamente dovrebbe essere il terzo appuntamento con questa particolare serie di speciali o reportage, ma per ‘I ragazzi del 1930’ si tratta del quarto speciale o reportage, come meglio preferite, dedicato ai grandi nomi, sia della televisione che del cinema, nati proprio in quell’anno.

Dopo Sorrell Booke, Gene Hackman, in cui lo abbiamo celebrato due volte, prima per i suoi 95 anni e poi per la sua tragica scomparsa, fino ad arrivare a Steve Mcqueen. Adesso tocca proprio a lui: al cosiddetto ‘Cavaliere Pallido’, ‘Al Texano dagli occhi di ghiaccio’, al misterioso pistolero dei film di Sergio Leone, all’Ispettore di polizia di San Francisco, dai modi molto ma molto spicci, conosciuto con il nome di Philip Callaghan della polizia di San Francisco.

Non solo, il suo nome è fortemente legato anche ad altri grandi capolavori della cinematografia mondiale, come ‘Gli Spietati’, Mystic River, Million dollar baby e tanti altri; questi ultimi titoli realizzati dietro alla macchina da presa. Si, avete capito bene: stiamo celebriamo proprio lui, in quello che sarà, molto presto, il suo 95° compleanno. Stiamo parlando del mito e della leggenda vivente Clint Eastwood.

Nato proprio nella città californiana di San Francisco, il 31 maggio del 1930, dove agirà il suo secondo personaggio più importante della sua carriera, Clinton Eastwood Jr, questo il suo vero nome di battesimo, nacque da un operaio che lavorava in una fabbrica di acciaio e da un’impiegata della Ibm, si avete letto proprio bene. il suo esordio, il suo approccio, per non dire il suo ingresso nel mondo del cinema fu dettato un po’ dal caso, nonostante lo stesso Eastwood scelse come propria passione personale smisurata il mondo delle sette note. Ma come sempre, andiamo con ordine.

Suo padre si chiamava Clinton Eastwood Sr e sua madre Margareth Ruth Runner. Inoltre, piccola curiosità che riguarda la genealogia del leggendario attore: uno dei suoi antenati fu, addirittura, un passeggero della storica nave conosciuta con il nome di ‘Mayflower’ e governatore della colonia di Plymouth, William Bradford. Al momento della nascita, il piccolo Clint venne soprannominato, dalle infermiere, ‘Sansone’ per il suo grande peso; addirittura, ben cinque chili. Niente male, diremmo noi.

Come spesso accade in tutte le storie personali di qualsiasi stella o leggenda dello star system hollywoodiano, i primi anni di vita di Clinton Jr non furono semplici a causa sempre dello stesso motivo: quello economico. Infatti, il padre era frequentemente alla ricerca di un lavoro, anche temporaneo. Per assicurarselo, era costretto a trasferirsi di continuo lungo la costa occidentale dello stesso stato californiano.

In conseguenza di ciò, lo stesso Clinton Jr fu costretto, a sua volta, a trasferirsi da una parte all’altra, cambiando ben dieci scuole nei suoi primi dieci anni della sua istruzione scolastica. Ovviamente, però, tale situazione insostenibile a livello economico era anche provocata dalla Grande Depressione, conosciuta anche come il crollo di Wall Street, scoppiata qualche anno prima.

Proprio a causa di questa situazione, la futura leggenda vivente del cinema non solo americano, ma mondiale, crebbe timido e chiuso in sé stesso. Per diverso tempo, proprio per dargli un po’ di stabilità, venne affidato alla nonna che possedeva una fattoria predisposta l’allevamento di galline, nella piccola cittadina di Sunol, situata nella contea di Alameda nello Stato della California, per poi ritornare in famiglia, la quale continuava a spostarsi di frequente.

Fu proprio in quegli stessi anni che crebbe in lui la passione per le sette note e, secondo quanto riportato dalle cronache dell’epoca, il mondo del cinema non sembrava la sua grande ambizione. Nonostante questi dettagli non proprio insignificanti, una volta che il padre riuscì ad ottenere un lavoro più stabile presso la Container Corporation of America di Oakland, Clint Eastwood, iscrivendosi alla Technical High School della città, non solo cercò di essere diligente negli studi, ma riuscì a primeggiare nello sport, ottenendo un buon successo nella locale squadra di basket proprio grazie alla sua statura: quasi due metri di altezza.

Non si fermò a questo. Successivamente svolse anche i lavori più disparati ed umili come: bagnino, commesso di drogheria, persino vigile del fuoco, taglialegna, benzinaio e magazziniere.

La svolta, però, arriva nell’anno 1948. La sua famiglia si sta per trasferire in Texas e lui, stanco per l’ennesimo trasferimento, decide di non seguirla rimanendo in California continuando a svolgere i lavori più umili e cercando una propria strada. L’anno successivo riesce persino ad iscriversi in una scuola per ottenere il diploma di musica, ma questo suo progetto rischiò di naufragare già prima di iniziare a causa della chiamata alle armi o quantomeno per il servizio militare.

Fu particolarmente fortunato, durante quel periodo, anche per un altro motivo. Incombeva la Guerra di Corea ma grazie alle su doti sportive non partì per il fronte…

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