‘Jumpin Jack Flash’ il secondo singolo più conosciuto del loro immenso repertorio

Quando la rubrica de ‘La canzone del Lunedì’ s’incontra con quella de ‘Il disco del lunedì’ significa che la musica ha notevole importanza qui a FreeTopix Magazine. Si, avete ragione: i cinefili più attenti avranno di sicuro notato che queste parole, parafrasate, sono state prese da un famosissimo film western del 1964 di cui non vi diciamo il titolo perché è inutile ricordarlo. Ruberebbe la scena sia alla canzone e sia all’album, un quarantacinque giri, con cui abbiamo deciso di aprire questa rinnovata serie di appuntamenti del primo giorno della settimana.

Entriamo subito nel vivo non tanto, però, con il titolo della canzone oggetto della nostra analisi, ma, semmai, con il titolo all’altro singolo che completa questa 45 giri del 1968: Child of the moon, bambino della luna, letteralmente nella nostra lingua. Canzone dei ragazzi terribili della musica: i Rolling Stones.

Questa canzone venne pubblicata nel lato b ed è, insieme a quella principale, un ottimo pezzo rock con evidenti contaminazioni blues. Nel caso di ‘Child of the moon’, si potrebbe anche azzardare la presenza del grunge, ma ammettiamo che è troppo. Nonostante ciò, questa piccola perla musicale è, forse, la meno conosciuta dell’intero e vasto repertorio del gruppo britannico.

La sfortuna per questa poca celebrazione, per non dire una celebrazione inesistente, la si deve proprio in quell’anno dalla canzone oggetto del nostro articolo: ‘Jumpin Jack Flash’. Come ogni canzone che si rispetti, anche questa presenta la sua storia, la sua leggenda e soprattutto il momento o luogo esatto in cui, dagli autori, venne concepita come tale.

Si dice che il singolo venne ideato durante un soggiorno, forse di tutto il gruppo intero, nella casa di campagna di Keith Richards, seppur da fonti ufficiali si vocifera che l’unica persona ad essere presente era il frontman del gruppo: Mick Jagger.

‘Jumpin Jack Flash’ venne registrata durante le sessioni di quello che avrebbe dovuto essere il loro successivo album, Beggars Banquet, e che, non si è mai scoperto il motivo, non venne mai inserito. Non solo, per gli addetti ai lavori la hit rappresentava, in tutto e per tutto, al ritorno, puro e semplice, alle radici, al ritorno del blues.

Nel testo c’è un verso autobiografico, voluto proprio dallo stesso Richards: I was born in a crossfire hurricaine. Tale verso faceva riferimento alla sua stessa nascita avvenuta, nel 1943, durante un bombardamento tedesco a Dartford, in Inghilterra, durante il Secondo Conflitto mondiale.

Ultima curiosità: nonostante non sia mai stata inserita in nessuna raccolta di canzoni inedite, tranne che per i cosidetti Greatest Hits, Jumpin Jack Flash è la più popolare insieme a ‘I Can’t Get Enough’.

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