3 gennaio 1954: viene inaugurata la televisione italiana

Niente speciale e niente reportage. Da oggi prende il via un viaggio molto particolare, attraverso cui vi porteremo avanti e indietro nel tempo; in fondo come facciamo come sempre qui a FreeTopix Magazine. Dunque, nessun speciale e reportage. Solo un primissimo appuntamento che rappresenta l’inizio di un unico racconto o un’unica edizione di un programma televisivo lungo settanta anni e che oggi, a sua volta, potrebbe essere inteso, questo appuntamento, come una prima puntata di tante che, in questo lungo 2024, si susseguiranno nel corso di questi dodici mesi e perché no anche oltre.

Questa volta l’abbiamo pensata così. Non un articolo diviso in tre o in cinque parti, non uno speciale secco, ma una serie di ricordi collegati l’uno all’altro con un unico filo conduttore, con unico comune denominatore: una frase entrata nella storia e che, a sua volta, ha fatto la storia. Perché, vedete cari lettori, non c’era altro modo di esordire nel ricordare queste parole:

“Signore e Signori, buongiorno: la Rai Radio televisione italiana, inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive”. E pensare che in apertura avremmo voluto ricalcare queste parole e invece non abbiamo avuto il coraggio per non sporcare la sacralità della storia medesima.

Era il 3 gennaio del 1954, di una domenica che si avvicinava stancamente verso l’ultimo colpo di coda di quelle che erano ancora le vacanze natalizie, tra il 1953 e appunto il 1954, verso la Befana. L’allora ventottenne Fulvia Colombo si mostrava, per la prima volta, in quella che sarà la primissima diretta nazionale nella quale venne annunciata l’inizio della programmazione giornaliera dell’ente conosciuto come Rai, Radio Televisione Italiana.

Il tutto si stava svolgendo negli studi della futura Eiar, all’epoca conosciuta come Uri: Unione radiofonica italiana; mentre Eiar è ancora oggi l’acronimo di Ente Italiano Audizioni Radiofoniche. La sede dell’Uri era situata in via corso Italia 13 del capoluogo lombardo e da giorni i ritmi erano frenetici e che miscelavano con una tensione che era arrivata alle stelle, da parte di due personaggi molto particolari.

Alessandro Banfi e Sergio Bortolotti, erano questi i nomi di coloro che sono, a tutti gli effetti, i padri della televisione italiana. La tensione che provavano in quella mattina di settanta lunghi anni fa era dovuta alla preoccupazione legata al funzionamento del trasmettitore ubicato a Corso Sempione a Milano. Non solo, di trasmettitori ne erano stati installati anche a Torino, quello sul Colle dell’Eremo, e quello di Monte Mario, nella capitale, a Roma.

Dunque, erano tutti quanti in fibrillazione, compreso anche la stessa Fulvia Colombo, la quale pronunciò quelle parole che abbiamo virgolettato in precedenza. Le apparecchiature, comunque, funzionavano non bene, ma benissimo e, tra l’altro, provenivano dagli Stati Uniti d’America. In verità, sia Banfi e che Bortolotti stavano attendendo quel momento dal lontano 1929 e facendo ordine, si potrebbe anche dire, che quest’anno non si celebrano solamente i 70 anni della nostra televisione ma anche di quella mondiale: per un 2024 super celebrativo. Senza dimenticare anche i 100 anni della radio che attualmente si sono già iniziati a celebrare e la data culmine sarà rappresentata dal 6 ottobre 2024.

Ma torniamo al nostro 3 gennaio: ‘il regolare servizio di trasmissione televisive’ ebbe inizio, ufficialmente, alle ore 11.00 del mattino. Quell’annuncio era semplicemente di presentazione e di mera introduzione. Infatti, Fulvia Colombo annunciò, in quello stesso giorno che subito dopo alla sua apparizione, si sarebbe svolta, in diretta nazionale, l’inaugurazione degli studi televisivi di Milano. Eppure, di quelle immagini non ne è rimasta traccia. Soprattutto per l’annuncio della stessa Colombo, la quale dieci anni più tardi dovette ripetere le stesse parole che pronunciò il 3 gennaio del 1954 durante una trasmissione celebrativa dell’evento.

Dopo l’inaugurazione, verso le 14 e 30, la prima vera trasmissione televisiva, sottoforma di piccola rubrica giornaliera, dal titolo: Arrivi e partenze. Il programma era condotto da Mike Bongiorno, lo storico conduttore televisivo che gli italiani conoscevano, fino a quel momento, grazie alla radio.

Per alcuni versi quella prima puntata di ‘Arrivi e partenze’, in quella storica domenica di inizio anno, non era quella assoluta, ma ufficiale. Facciamo chiarezza. La trasmissione ebbe inizio durante il 1953 con puntate di prova e nulla di più. Non c’era alcuna ufficialità prima del 1954 e lo stesso Mike Bongiorno, affiancato dal regista Antonello Falqui e dal giornalista Armando Pizzo, venne scelto dall’allora presidente della Rai, Vittorio Veltroni, padre del politico Walter.

Lo schema del programma televisivo prevedeva di intervistare, presso l’aeroporto di Ciampino, gli stranieri che andavano e venivano dal nostro paese. Mike Bongiorno venne ingaggiato perché si pensava essere perfetto per la sua abilità nel parlare non solo la sua lingua madre, l’americano, ma anche la nostra.

Ogni puntata durava ben quindici minuti e alcuni ospiti, specialmente quelli famosi, facevano il loro ingresso in trasmissione addirittura a sorpresa. Si dice che, durante una delle tante interviste effettuate, lo stesso Mike Bongiorno non si rese conto di avere davanti l’allora ministro Giulio Andreotti, il quale non se la prese poi neanche così tanto.

Miti e leggende, quindi, che si mescolano con gli aneddoti più disparati in quello che è di fatto, per chi ancora ama la televisione, il giorno tanto atteso. Un giorno da celebrare e raccontare; da analizzare e contemplare, per capire cosa fosse, cos’è e cosa sarà la televisione italiana. Ma fu solo quello il primo palinsesto televisivo della storia della nostra tv. Ma neanche no.

Dopo Mike Bongiorno andò in onda un approfondimento sull’arte e, intorno alle 20.45, il primo tg televisivo della storia. La giornata si concluse con ‘Teleclub’, il primo talk show nostrano. Ancora: una commedia teatrale, in diretta chiaramente, di Goldoni e La domenica sportiva, il programma più longevo. Tutte trasmissioni televisive che, nel corso di questo lungo 2024, saranno ricordate, celebrate e approfondite.

Per il momento ci fermiamo qui è vi diamo appuntamento a mercoledì prossimo per la seconda puntata di ’70 anni di tv’, la sotto rubrica de ‘Il mondo della tv’.

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