Il film rappresenta la versione più scanzonata e particolare de ‘Il Canto di Natale’ di Dickens

Nel martedì di questa settimana, che ci ha condotto sempre più vicino al Natale, abbiamo doverosamente omaggiato i centoottanta anni de ‘Il canto di Natale’ senza analizzare in dettaglio molto particolare che, nell’approfondimento, sarebbe stato ancor più utile per comprendere alcuni significati nascosti dell’opera letteraria: una traduzione. Si, proprio così; e non una traduzione qualsiasi, ma quella in relazione ad un cognome. Partendo dal presupposto che è risaputo che nell’andare a trovare il significato esatto dei nomi dall’inglese all’italiano gli stessi, alla fine, perdono il significato originale.

Eppure, quando si pensa o si pronuncia la parola, per non dire aggettivo, ‘Scrooged’ cosa ci viene in mente? La risposta che ne deriva è normale: Scrooge. E il suo cognome, nella nostra lingua, cosa mai potrà significare? Avaro. Bene, allora il vocabolo così proposto virgolettato ha assunto, ad un certo punto della storia del cinema, il titolo di una delle tante trasposizioni cinematografiche de ‘Il Canto di Natale’.

Tra le trentaquattro che sono state prodotte, quella che andiamo a celebrare oggi, in questa Vigilia di Natale, è quella più bizzarra e folle in cui, in cabina di regia, c’era il compianto Richard Donner, con quel ‘pazzoide’, permetteteci il termine, di Bill Murray. Stiamo parlando di ‘Sos Fantasmi’: l’eccentrico dottor Peter Venckman dei Ghostbusters.

Una trasposizione cinematografica non proprio convenzionale e ambientata ai giorni nostri, anzi sarebbe meglio dire: negli anni ’80 del 1900. Infatti, il film uscì nelle sale il 23 novembre del 1988 e, volutamente, non lo abbiamo ricordato un mese fa proprio per conservarci l’occasione anche per un altro motivo.

Durante l’inaugurazione della nuova edizione dello Special Christmas di questo anno vi avevamo promesso che, proprio il giorno 24 dicembre, vi avremmo fatto scoprire quale sarebbe stato per noi il film da vedere a Natale. Sicuramente non sarete d’accordo con la scelta ma, da parte nostra, vuol dire anche andare in controtendenza con la tradizione, propria della Vigilia di Natale, consolidata su Italia uno da quasi trent’anni a questa parte. Quella rappresentata dal film, di cui proprio quest’anno si celebrano i quarant’anni dall’uscita, de ‘Una poltrona per due’, diretto da John Landis ed interpretato da Eddie Murphy e Dan Aickroyd. Quest’ultimo, proprio insieme a Bill Murray, è il dottor Ray Stanz dei Ghostbusters.

Dunque, si potrebbe pensare ad una sorta di concorrenza fra i due attori diventati ancor più celebri a partire dal 1984 in poi; una concorrenza voluta proprio da noi, ma in realtà non è così. E’ solamente una coincidenza che entrambi gli attori hanno recitato in due dei più iconici film di Natale degli anni ’80.

Tornando a ‘Sos Fantasmi’, ci sarebbe da precisare, fin da subito, che questo titolo è poco convenzionale per la storia stessa; sminuendo, molto probabilmente, il vero messaggio che la particolare trasposizione cinematografica voleva rivolgere nei confronti del pubblico. Un titolo, scelto da noi durante le fasi del doppiaggio, e che giocava in tutto e per tutto proprio sull’attore protagonista degli acchiappa fantasmi. L’aggettivo ‘scrooged’, invece, ancor più vicino alla stessa opera letteraria più di quanto si potrebbe pensare.

Il protagonista principale non è, come nella versione di Charles Dickens, Ebenezer Scrooge, ma Xavier Cross, un ambizioso, potente, ricco e avaro, presidente di un famosissimo canale televisivo statunitense che, in tutta la sua vita, ha pensato solo ed esclusivamente alla carriera, senza mai guardarsi intorno a lui; senza mai accorgersi se qualcuno potesse soffrire per le sue scelte e per il suo modo di essere.

La sera prima della Vigilia di Natale, Cross, riceve la visita, nella forma quasi di un morto vivente, del su ex-socio in affari che lo avverte della visita, a causa del suo comportamento nella vita, da parte di tre spiriti rappresentati quello del Natale passato, del Natale presente e del Natale del futuro.

I tre spiriti lo raggiungeranno in tre orari diversi e molto ravvicinati in cui, come prevede anche la storia originale, sortiranno l’effetto voluto: quello di farlo ravvedere di cosa poteva fare ed essere, nella sua vita passata; di cosa può fare ed essere nella sua vita presente, per poter fare ed essere nella sua vita futura.

Nella sua essenza ‘Scrooged’ più che ‘Il canto di Natale’ tradizionale, vuole essere una versione che si discosta non tanto dal tema di base, semmai dai toni tristi e malinconici. Su quest’ultimo particolare non riesce tanto ad allontanarsi per il semplice fatto che l’onda emotiva, essendo empatici nei confronti del personaggio quando si rende conto di cosa si è privato da solo, è comunque forte e travolgente che riesce ad essere credibile e non una forzatura.

Una non forzatura intervallata da una trascinante ironia che vuole sconfinare nella commedia pura e semplice, dove le improvvisazioni sono all’ordine del giorno. Nei fatti, e in un primo momento, lo stesso Bill Murray non volle neanche prendere in considerazione l’idea di prendere parte al film. Fu il navigato Richard Donner che cercò a tutti i costi di convincerlo.

Cosa si dissero di preciso i due ancora non si sa, ma a quanto pare la star dei Ghostbusters accettò quando venne chiarito il fatto che, durante la registrazione delle scene, potesse tranquillamente improvvisare. Cosa che fece di sana pianta dall’inizio alla fine. Non solo, ai due sceneggiatori dispensò continui suggerimenti alimentando, nel copione, il lato sentimentale della storia.

Quello che non si sa è che lo stesso attore, dopo il trionfale 1984, tornò in grande spolvero dopo aver studiato per quattro lunghi anni filosofia. Il suo ritorno fu talmente travolgente che registi come Sofia Coppola e Wes Anderson, negli anni successivi, lo chiamarono per recitare nelle opere non propriamente commerciali, ma più vicini ai film d’autore.

Dunque, se Bill Murray fece intendere che era capace di qualsiasi cosa, mostrando anche una certa completezza, nel senso di mera visione cinematografica, ‘Scrooged’ o ‘S.o.s Fantasmi’, come meglio preferite, non rappresenta di certo il capolavoro del genere natalizio, ma ambisce, tranquillamente, ad essere il film da vedere sotto l’albero e, quindi, la sera della Vigilia di Natale con una colonna sonora davvero speciale e di cui vene parliamo nella seconda ed ultima parte.

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