I funerali si terranno a Londra in forma privata, mentre in primavera, nella sua Cremona, sarà organizzata una cerimonia pubblica in suo onore

Avevamo intenzione di parlare di altro oggi a FreeTopix Magazine. Avevamo voglia di parlarvi di cinema e di musica. Invece, purtroppo, la morte si mette ancora di traverso facendoci perdere un altro personaggio illustre. Facendoci dire addio, ancor più doloroso di quello dato a O’Rey qualche giorno fa, ad un altro grande del calcio mondiale. Ieri mattina, a Londra, l’ex – attaccante della Cremonese, della Sampdoria, della Juventus, del Chelsea e della Nazionale italiana di calcio Gianluca Vialli ha perso la sua partita più importante.

Raggiunge Diego Armando Maradona, Paolo Rossi, Sinisa Mihailovic e Edson Arantes Do Nascimento Pelè e chissà che spettacolare partita stanno giocando tutti quanti insieme, con altre stelle che ci hanno lasciato qualche anno fa. Il capo delegazione della Nazionale italiana di calcio era nato a Cremona il 9 luglio del 1964 e venti anni più tardi approdò nel club di Serie A che lo porterà, con i suoi gol, a trionfare nella stagione 1990/91 e a sfiorare l’allora Coppa dei Campioni nell’annata successiva.

Ci ha lasciato a causa di quel tumore al pancreas che aveva reso ufficiale da quasi sei anni e che lo aveva colpito, ufficialmente, l’anno precedente. Una battaglia, un match che lo stesso Vialli ha giocato con carattere e con determinazione. Un esempio per molti di quei giocatori che, nell’estate di quasi due anni fa, riuscirono a conquistare l’Europeo dopo quarantotto lunghi anni.

Di quella notte di Wembley rimane, indelebile, quell’abbraccio naturale, spontaneo e commovente allo stesso tempo non tra un commissario tecnico, Roberto Mancini, e il capo delegazione, non tra due ex – calciatori e compagni di squadra, ma tra due amici che, molto probabilmente, avevano intuito l’importanza di quel gesto fra loro con quelle lacrime uscite non solo per la vittoria ottenuta.

Con lo stesso Roberto Mancini, Gianluca Vialli formò non una, ma la più bella coppia di attaccanti del decennio 1980. Nella Sampdoria i due si completavano e si divertivano nel tentativo, alla fine riuscito, di portare il club ad ottenere il traguardo fino ad allora mai tagliato: la vittoria dello scudetto.

Scudetto che vincerà qualche anno più tardi con la Juventus di Marcello Lippi. Con Ravanelli e Roberto Baggio, prima, e con l’esplosione di Alessandro Del Piero, poi, Vialli emerge dalle sue stesse ceneri dopo qualche stagione in sottotono. In quello stesso periodo, fece sua la famosa frase pronunciata da John Belushi in Animal House: quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare.

Con la Juve, però, Vialli riuscì nell’impresa, non riuscita con la Sampdoria di alzare la Coppa dei Campioni. Anche in quella finale di Roma, come a Wembley, Gianluca sbagliò diversi gol. Gol che comunque ha sempre realizzato in carriera e, soprattutto, di ottima fattura. Come le rovesciate e quello che realizzò nella finale di Coppa Uefa, contro il Parma, e quello che realizzò contro la Spagna durante l’Europeo tedesco del 1988.

Il rapporto con la stessa nazionale, però, non fu proprio idilliaco. Dopo Euro ’88, i mondiali del 1990 rappresentavano la sua grande occasione. L’infortunio che lo infastidiva non gli permise di giocare ai livelli a cui ci era abituati e così, purtroppo, la scena venne presa dallo sconosciuto, fino a quel momento, Salvatore Schillaci, detto Totò.

Dopo la parentesi juventina approdò nel Chelsea, insieme a Gianfranco Zola e Roberto di Matteo. Anche lì, Gianluca, conquistò i tifosi inglesi non solo per i suoi gol, ma anche e soprattutto per il suo carisma e simpatia. Simpatia che vien fuori dai ricordi di ogni compagno di squadra con cui ha giocato. Esempio per le nuove generazioni, soprattutto per quei ragazzi che quasi due anni fa hanno conquistato l’Europeo.

Lascia una moglie e due figlie, quelle che non è riuscito ad accompagnare all’altare, lascia anche due genitori, lascia, a noi, il suo esempio, la sua forza, le sue giocate, le sue rovesciate, la sua simpatia e i ricordi di un calcio, quello degli anni ’80 e degli ’90 come ultima epoca di un gioco romantico e che, proprio nell’ultimo decennio menzionato, stava già iniziando a cambiare.

I funerali si svolgeranno in forma privata a Londra lunedì 9 gennaio. Mentre, in primavera, si terrà, a Cremona, una cerimonia in suo onore.

CIAO GIANLUCA, CI MANCHERAI…

FONTE FOTO WIKIPEDIA PUBBLICO DOMINIO

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