Dai fatti del Brasile alla scomparsa di Gianluca Vialli, il campionato di calcio e la differenza tra atti di bullismo e atti di delinquenza

La puntata numero 2 de ‘La voce di FreeTopix Magazine’ avrebbe dovuto avere un tenore diverso. Almeno per quanto riguarda l’inizio. Un’apertura più ironica e spensierata nell’introdurvi gli argomenti di questo nuovo appuntamento. La scomparsa prematura, ma non tanto sorprendente di Gianluca Vialli ha cambiato, per la metà le carte in tavola. Chi vi parla è Vincenzo Pepe, il quale oltre al calcio, vi parlerà anche dell’apparente differenza tra atti di bullismo e atti di delinquenza per la rubrica ‘Universo Giovani’. Senza dimenticare di spendere qualche parola su quanto accaduto nelle scorse ore in Brasile.

Rispetto alla prima puntata, però, non ci dilungheremo molto. Lo stretto necessario per un podcast che si rispetti. Solo quando arriveranno le puntate speciali, quasi sicuramente, la normale durata o almeno quella massima sarà superata. Per il momento, dunque, passiamo subito al primo argomento che è quello relativo a quanto è successo in Brasile ieri notte e dove, al tempo stesso, pare essere tornata la normalità.

E’ successo la stessa e identica cosa di ciò che avvenne esattamente due anni fa a Capitol Hill. Allora, furono i supporters di Trump ad assaltare la sede del Congresso americano. Ieri, invece, sono stati i supporters di Bolsonaro il quale, a quanto sembra, ha preso totalmente le distanze su quanto avvenuto. Eventi del genere, sia che avvengano negli Stati Uniti o sia che avvengano in Brasile, minano e non poco le fondamenta della democrazia. Ma di questo ne parleremo più avanti.

In merito al campionato di calcio e, in maniera più approfondita: Sampdoria – Napoli, senza dimenticare gli altri match della diciassettesima giornata del torneo, appare normale parlare, seppur per poco, della figura di Gianluca Vialli. Una figura ricordata da tutti in queste ore. Persino dalle istituzioni politiche. Un percorso, quello di Vialli, che poteva incrociare anche la società del calcio Napoli appena fresco di scudetto nell’estate del 1987.

La sua scelta fu irremovibile e d’altronde ebbe anche ragione. Con la Sampdoria vinse quasi tutto, tranne l’allora Coppa dei Campioni. Con la Juventus vinse scudetto e Coppa dei Campioni, ma nelle in quelle due finali, purtroppo, non riuscì a timbrare il tabellino dei marcatori. Dopo il trionfo bianconero passò al Chelsea e a Londra non solo giocò, ma ricoprì contemporaneamente anche il ‘ruolo’ di allenatore.

Classe 1964 e nato il giorno 9 del mese di luglio, la sua personalità, il suo carisma, la sua determinazione, soprattutto nel momento più drammatico, ha ispirato i ventidue ragazzi che l’estate scorsa sono riusciti nella missione di riportare l’Europeo a casa. Durante la registrazione della puntata numero 2 si è erroneamente fatto menzione ai funerali già celebrati a Londra; in verità la notizia sarà celebrata una messa in suo ricordo a Cremona in queste ore. Un’altra a Roma, mentre a Londra nei prossimi giorni.

Un Gianluca Vialli che è stato ricordato prima del match di campionato, Sampdoria – Napoli, insieme ad un altro calciatore scomparso prima di Natale: Sinisa Mihailovic. Una Sampdoria che non è riuscita a dedicare la vittoria ai due calciatori rappresentativi e che ha visto un Napoli non proprio irresistibile, ma a sprazzi si è rivista la squadra che ha impressionato durante le prime qjindici giornate di campionato. Il 2 a 0 allo stadio Marassi conferma la ripresa della sqwuadra di Spalletti, se non almeno in parte e, allo stesso tempo permette di aumentare il distacco dalle inseguitrici. Tra loro solamente la Juventus vince con l’Udinese, mentre sia l’Inter, che lo scorso 4 gennaio aveva vinto proprio contro il Napoli, e il Milan vengono bloccate, rispettivamente, dal Monda e dalla Roma per lo stesso risultato: 2 a 2. Venerdì prossimo ci sarà il big match tra Napoli e Juventus.

Il secondo argomento da trattare è un po’ più complesso e, molto probabilmente, ci ritorneremo per approfondirlo meglio, sperando che non sarà sempre per qualche fatto di cronaca a giustificare il nostro intervento in merito. Niente di cui dobbiate preoccuparvi, è solo che a ‘Universo Giovani’ non sempre si può parlare di cose positive. Alle volte, proprio a causa dei continui insegnamenti che la vita ci mette di fronte, ci ritroviamo a parlare di eventi spiacevoli.

La settimana scorsa si è verificato il caso, ennesimo di bullismo, in cui un ragazzino sarebbe stato torturato e maltrattato da due suoi coetanei. Il punto è, in questo caso, senza nei dettagli e senza far sapere l’identità sia della vittima che dei suoi stessi aguzzini, quando sia veramente il caso di parlare di meri atti di bullismo e quando si tratta, nella loro essenza, di meri atti di delinquenza.

Innanzitutto, per bullismo s’intende un’azione d prepotenza e di prevaricazione, sia fisica che psicologica, ripetuta nel tempo e messa in atto da una persona più forte nei confronti di una più debole, che non riesce a difendersi.

E di esempi di questa tipologia di comportamento, chi più e chi meno, siamo stati un po’ tutti protagonisti, sia come bulli che come vittima. In fondo succede, perché è una cosa tipica, seppur antipatica, che avviene tra ragazzi. Ma il punto è: quando effettivamente bisogna mettere in risalto tale distinzione evitando, così, di confondere le due tipologie di comportamenti nocivi?

Quasi sicuramente, nel momento in cui si commettono tali atti, avulsi oltremodo da una qualsiasi componente criminale; senza saperlo, il più delle volte, tali tipi di prevaricazioni, i quali potrebbero essere intesi come scherzi un po’ pesanti, sfociano involontariamente in atti rientranti nelle fattispecie previste nel Codice penale.

Che in Italia il reato di bullismo non esiste è assodato, ma la sua pratica, specie negli ultimi anni tende a sfociare situazioni che sfuggono di mano agli stessi giovani, i quali senza saperlo violino il suddetto testo in materia penale andando, addirittura, in tribunale. Mentre per atti di delinquenza s’intendono quel complesso di azioni anti-sociali e considerate come reato dalla legge penale.

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