Una spiccata sensibilità artistica è quella che permea tutta la storia di Cava de’ Tirreni, una sensibilità che trova molti punti di ancoraggio nella storia più lontana, ma anche nel più recente passato

La storia di Cava de’ Tirreni appare in larga parte legata a quella della sua celebre abbazia, che ha segnato non soltanto le vicende del territorio circostante, ma, praticamente, quelle dell’intero Mezzogiorno, mostrando capacità proiettiva nel Mediterraneo come punto di riferimento di una prospettiva culturale che aveva saputo lasciare affermare con riconosciuto prestigio le sue ragioni.

Cava è cresciuta, insomma, all’ombra della abbazia, ma non senza riuscire ad acquistare una propria autonomia di profilo, soprattutto perché il suo territorio è sempre stato quello che si è proposto come punto liminare di quell’area di transito che, propriamente, è la valle nocerina, attraverso la quale è sempre stato praticabile nel corso dei secoli il tragitto da Napoli a Salerno.

S. Campanile, La piana di Salerno (dettaglio)

Cava segna, in questo percorso di attraversamento, un punto nodale, quello più difficile ed aspro, quello non più della vallata, ma del valico tra le montagne; e ciò determinava nel viaggiatore la necessità di una sosta e, probabilmente, proprio questa sua posizione geografica molto particolare è ciò che ha concesso a Cava di attrarre molte generazioni di intellettuali ed artisti ad aver conto della sua realtà ambientale fino a giustificare il riconoscimento di ‘enclave culturale’ che a  questa importante cittadina riteniamo debba opportunamente appartenere.

Alb. Vianelli, Santi Quaranta a Benevento

R. Apicella, Scena familiare

Il secolo dell’Ottocento, su cui vorremmo, in questa sede, gettare un cono di luce, vedrà nascere a Cava numerosi e validissimi artisti, che sostanzialmente provvedono, con compiutezza d’orientamento, ad illustrare non soltanto il paesaggio e le peculiarità ambientali del territorio, ma anche gli aspetti umani della sua realtà sociale, soffermandosi a non restituire di questi temi l’aspetto più convenzionale e corsivo, ma, al contrario, le più intense peculiarità distintive, depurate di quegli aspetti deteriori d’una cultura d’effetto, che sicuramente non avrebbero giovato alla causa.

Osserviamo, tra le varie personalità, quella di Alberto Vianelli, che nasce appunto a Cava nel 1841, figlio di Achille Vianelli, significativo protagonista della stagione ‘posillipista’.

Anche la pittura del figlio, Alberto, ha peculiarità paesaggistiche per quanto attiene la tematica, e si sviluppa con grande faciltà di tocco, favorita dalla immediatezza espressiva propria dell’acquerello.

Nasce a Cava de’ Tirreni anche Vincenzo Montefusco, che vede la luce nel 1851, e svilupperà la costruzione di una pittura che non recupera la freschezza immediata dei ‘posillipisti’, orientando, piuttosto, il suo cursus elaborativo lungo la direttrice ‘storicistica’ inaugurata dalla figura del Morelli, che egli assorbe e rilancia in termini pittorici che, almeno un po’, si assimilano alle sensibilità di un Paolo Vetri.

L. Della Rocca, Natura morta

Una pittura più vicina, invece, alle sensibilità ‘veriste’ e prossima, quindi, al ‘verbo’ palizziano, può essere considerata quella di Simone Campanile, che nasce a Cava de’ Tirreni nel 1828 ed il De Gubernatis ne ricorda la capacità di rendere con grande evidenza espressiva gli effetti particolari delle notazioni luministiche.

Citeremo ancora la personalità di Raffaele Apicella, che nasce a Cava de’ Tirreni nel 1852, proponendosi come figura esemplare e significativa di pittore di Cava, quegli, insomma, che sa cogliere tutte le sfaccettature e le peculiarità dell’ambiente fornendone una restituzione godibile e luminosa.

Con la sua pittura – potremmo quasi dire – la cronaca di Cava diventa storia, dal momento che egli non cede mai alla tentazione di fornire una pittura accomodata e corsiva, scegliendo, piuttosto, di saper vedere negli aspetti della realtà circostante la traccia di una vitalità popolare che si fa specchio di una condizione di comunità.

Citeremo ancora un artista come Guglielmo Coppola, che conserverà a lungo nei suoi lavori i tratti più significativi di quella pittura ‘fin de siècle’ (l’artista era nato a Cava nel 1878) che lo aveva visto formarsi proprio nelle atmosfere di carattere simbolistico-secessionista che caratterizzavano la temperie di svolta di secolo.

  1. Garofalo, Natura morta

Introduciamo, in tal modo, anche la personalità di Antonio Garofalo (Cava de’ Tirreni 1875), nella cui pittura può apprezzarsi una sensibilità di fondo agli aspetti lenticolari di una restituzione del dato fenomenico accompagnata da una curiosità sperimentativa che lo avrebbe portato in alcuni casi a scegliere di seguire anche percorsi pittorici dal ductus più sfaldato e materico.

In questo stesso contesto collocheremo inoltre, la personalità di Luigi Della Rocca (Cava de’ Tirreni 1883), segnalandone l’acutezza della capacità analitica della sua disponibilità figurativa non indisponibile, in alcuni casi, a proiettarsi anche verso soluzioni di più abbreviato impressionismo.

Pia Galise, Autoritratto

Quasi in limine saeculi, nasce, sempre a Cava de’ Tirreni, Pia Galise, straordinaria personalità di donna artista, con la quale, possiamo dirlo con documentata certezza, la pittura di Cava entra di diritto nella storia dell’arte del ‘900, scrivendo una validissima pagina di fine interpretazione di quelle ragioni del ‘Ritorno all’Ordine’ che costituirono la base di affermazione di partenza e l’ancoraggio ideale di tutta la stagione degli anni tra le due guerre mondiali con la caratterizzazione dalla pregnanza della azione del movimento sarfattiano di ‘Novecento’.

(Ricordiamo, in chiusura di questo contributo, il notevole impegno di ricostruzione di questo contesto storiografico che è stato possibile presentare con una pubblicazione dal titolo di ‘Pittori e Scultori’ della città di Cava de’ Tirreni tra Ottocento e Novecento’, prodotta dalla Amministrazione Comunale, fortemente ispirata dall’attività di Gaetano Guida e accompagnata anche da un nostro modesto contributo. Da tale fonte provengono le immagini che corredano questo articolo).

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