E’ possibile realizzare una fiera che è, in realtà, una non fiera? Sembra uno strano indovinello dove ci si potrebbe perdere la testa nel cercare la risposta e, al tempo stesso, anche una sorta di sciogli lingua. Fiera – non fiera. Anzi, quasi da dubbio amletico. Tutto questo è possibile quando ci si trova a Milano a seguire eventi. Lo abbiamo fatto recandoci presso il ‘Superstudio maxi’, accanto alla fermata di Famagosta, dove, proprio oggi e fino a domenica 10 aprile si terrà questo evento molto particolare.

Inaugurato ieri 7 aprile, come anteprima esclusivamente per la stampa, ‘un fair’ è la nuova forma di fiera d’arte contemporanea. Una tre giorni in cui chiunque avrà intenzione di lanciare un rapido sguardo alle particolari, interessanti opere in esposizione, non si troverà solamente in un ambiente in cui è stato riprodotto quello di un museo.

C’è di più, qualcosa di più rispetto alle altre fiere ed è forse è questo motivo che si deve considerare anche una ‘non-fiera’, allo stesso tempo. In questi tre giorni sono stati organizzati incontri e dibattiti anche con gli autori delle opere.

Saranno diversi i temi toccati, senza tralasciare il design, l’architettura e la progettazione. Spazio all’arte, come logico che sia, alla fotografia, al dialogo con i popoli che non deva mai e poi mai venire meno e alla sostenibilità dell’arte africana. Un evento che, nello stesso tempo, ne contiene altri: piccoli ma significativi e che, alle volte, non pensereste mai di vederli mostrati in una fiera, o comunque non fiera, in cui la priorità è rappresentata dai quadri.

E’ il caso del basket. Si proprio così, con l’incontro dal titolo l’Arte va a canestro, in cui si racconta e si mostra questo tipico sport americano: inteso come mezzo capace di trasmettere cultura e valori, con un focus sull’attività dell’associazione creata insieme a Tommaso Marino, volta a migliorare le condizioni di vita dei bambini e dei giovani che vivono nelle aree economicamente e socialmente degradate dell’Africa.

Se il basket sarà in scena, però, solamente domani nel pomeriggio, il programma completo di ogni incontro sarà rigorosamente mono tematico. Si parte, dunque, oggi alle tre del pomeriggio con il ‘Collezionismo Millennial’, a seguire l’arte africana.

Domani, oltre al già citato incontro sul basket, a tenere banco ci saranno una serie di conversazioni in cui verranno scoperti i confini non solo dell’arte, ma anche dell’architettura e del design. Per non dimenticare anche la fotografia e l’importanza dei progetti creativi su Instagram. Il giorno seguente, domenica 10 aprile, l’incontro finale sui modi oltraggiosi di pensare di essere e di vedere a cura di Project space.

Soprattutto, chiunque farà il suo ingresso al Supermaxi potrà addentrarsi in un modo dell’arte variegato, attraverso ogni tipo di quadro, ogni tipo di opere, ammirare il diverso stile degli autori provenienti da ogni parte del pianeta. Ammirarle mediante l’allestimento di ben 60 gallerie disposte all’interno della struttura nata nel 2020, dopo la chiusura di due antesignane nel 1980, Superstudio 13, e nel 2000, con Superstudio più.

Un evento interessante e inclusivo di vari temi che accontenta e tiene conto dei diversi gusti di tutti coloro sono appassionati dell’arte in maniera approfondita, senza dimenticare anche coloro che da profani possono essere anche semplicemente incuriositi.

FOTO DI VINCENZO PEPE

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