“Dove sono le garanzie che deve dare l’Onu? Dov’è la pace che il Consiglio di sicurezza deve costruire? Il proposito di questa organizzazione è garantire la pace. La Russia porta avanti azioni terroristiche e sta commettendo i peggiori crimini di guerra. I militari russi e i loro comandanti devono essere processati per crimini di guerra”, Centinaia di migliaia di ucraini sono stati deportati in Russia. Serve un tribunale sul modello di Norimberga per processare la Russia per i suoi crimini di guerra in Ucraina”.

Quelle di Zelensky, pronunciate ieri in collegamento con le Nazioni Unite sono parole forti e polemiche. Parole che non lasciano spazio ad ulteriori interpretazioni. Dopo lo sdegno di quello che è stato scoperto a Bucha, ieri sono emerse altre atrocità dell’esercito russo contro i civili in altre città ucraine come Borodyanka e Irpin.

Lo avevamo detto nell’articolo di ieri e molto probabilmente ci ripeteremo anche oggi, come sta capitando troppo spesso in queste lunghe settimane: le sanzioni non bastano da sole come deterrente contro Putin.

A fare eco al discorso del presidente ucraino ci ha anche pensato l’ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield, la quale ha affermato che sono stati uccisi decine di migliaia di civili, alcuni di essi sono stati addirittura portati in campi di smistamento e poi deportati in Russia. Una pratica atroce e che pensavamo esser stata abbandonata per sempre.

Mosca accusa l’Occidente, sostenendo che tutto quello che viene detto o comunque riportato dai mass media sarebbe una manipolazione. “Voi dite che non ci sono nazisti in Ucraina ma purtroppo ci sono e stanno guidando il gioco. questi nazisti non solo soldati e prigionieri russi ma anche la loro gente”.

Chi risponde per le rime a Zelensky è l’ambasciatore della Russia, presso l’Onu, Vasily Nebenzya il quale, ribattendo all’ambasciatrice americana, ha affermato che anche da parte russa ci sono diversi documenti che proverebbero tali atrocità. Frattanto non è ancora sicuro se il tanto sollecitato incontro i due leader, russo ed ucraino, si materializzerà accelerando e inasprendo, di fatto la situazione. La speranza è che comunque ciò possa avvenire il più breve tempo possibile.

Al tempo stesso sia la Spagna che l’Italia, insieme ad altri Stati, stanno espellendo diversi diplomatici russi, bollandoli come persone indesiderate. L’inasprimento delle sanzioni evocato annunciato nella giornata di ieri ancora deve essere attualizzata, mentre l’Unione Europea ha sancito lo stop all’importazione del carbone russo. La sensazione, insomma, è che più passa il tempo e più il dialogo tra le parti diventa sempre più complicato.

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