Le cattive notizie continuano ad arrivare dall’Ucraina: tra bombardamenti, negoziati che si rinnovano ma non si sbloccano in una soluzione definitiva, senza dimenticare la guerra del gas proprio ieri, nella regione del Donbass, ha trovato la morte un miliziano italiano colpito da una bomba. Edy Ongaro, questo il suo nome, quarantaseienne. È stato colpito da una bomba a mano.

Se da un lato sembra che la guerra, comunque, potrebbe finire in qualsiasi momento, dall’altro lato il conflitto s’inasprisce sempre di più: poco fa, battuta dall’agenzia Ansa, la notizia dell’attacco da parte degli ucraini ad un deposito di petrolio russo. Il petrolio, croce e delizia di molti in questo periodo. Il presidente Joe Biden, nella giornata di ieri, ha denunciato pubblicamente le major che si approfittano della situazione.

Difatti la sua mossa è stata quella di sbloccare, per sei mesi, 180 milioni di barili di petrolio per combattere l’inflazione che sta coinvolgendo il popolo americano. Un problema comune a tante altre nazioni, non solo la nostra. Nella stessa barca anche Francia e Germania, tanto per citarne qualcuna.

Il punto è quello relativo ai contratti di acquisto dell’oro nero, i quali prevedono il pagamento in rubli e non in euro. Putin, dal canto suo e nonostante di essere consapevole di aver commesso un errore in Ucraina, ha il coltello dalla parte del manico per quanto riguarda il petrolio. Sono diverse, sul tavolo, le soluzioni da adottare per cercare di evitare, anche in questo caso, l’ennesimo scontro con la Russia. Una di queste è proprio quella di acquistarlo da qualche altro venditore, staccandosi così dal ricatto russo.

E i negoziati? Le voci o maglio le ipotesi continuano a rincorrersi alla velocità della luce. Non c’è ancora nulla di definitivo, nulla che potrebbe comunque far pensare alla fine di questa tragedia. Ci sono alcuni momenti in cui Zelensky potrebbe cedere e altri momenti no.

Si sta facendo largo, comunque, l’ipotesi della neutralità del territorio ucraino per quanto concerne l’ingresso nella Nato, ma Putin accetterebbe l’ingresso da parte del popolo che sta attaccando ormai da oltre un mese, nell’Unione Europea. Finirà davvero così? Forse si o forse no, mentre entrambi le parti si accusano reciprocamente di genocidio e questo, comunque, non è un buon segno.

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