Oggi è un mese esatto che la guerra in Ucraina ha monopolizzato di molto la pubblicazione dei nostri articoli; alcune rubriche sono scomparse, altre invece continuano ad avere una ‘seconda vita’. È il caso di ‘News’ e ‘Parole schiette’. In entrambi i casi, però, l’approfondimento, l’analisi è sempre assicurata, nonostante i testi, alle volte, potrebbero apparire troppo semplici e poco approfonditi.

FreeTopix Magazine è un giornale nato per donare spensieratezza alla gente, ma la strettissima attualità ha obbligato un cambio non indifferente di offerta di notizie che provengono da quella parte di mondo, da quella parte di Europa, da quella parte di vecchio continente continuano a morire e a fuggire gente innocente. Persone che con le lotte di potere, come spesso accade, hanno poco a che vedere.

Sempre oggi, stabilità come data simbolica, prenderà il via il vertice Nato. Presente Joe Biden, atterrato ieri sera a Bruxelles. Una riunione straordinaria nella quale, molto probabilmente, saranno prese importanti decisioni in merito. Intanto la guerra del gas continua; il contrattacco da parte di Putin non si è fatto attendere con l’accettazione, provocatoria, di moneta del proprio paese per gli eventuali pagamenti: il rublo.

Dopo due giornalisti americani, anche quelli russi, paradossalmente, iniziano a pagare un forte contributo all’informazione: poche ore fa, dall’agenzia Ansa, è stata riportata la notizia in cui, durante i bombardamenti, sarebbe deceduta anche una cronista russa a Kiev. Sempre da Kiev hanno fatto sapere che la foresta nelle vicinanze della tristemente famosa centrale nucleare di Chernobyl è in fiamme.

Il Presidente Zelensky continua i suoi appelli. Dopo quello al nostro parlamento, ieri ha esortando le persone nello scendere per le strade o in piazza per protestare contro questo tragico conflitto. Proteste che non si fermano in tutte le città della Russia e, in risposta, Putin continua a negare ogni forma di dissenso con diversi arresti tra coloro che dissentono con quello che sta accadendo vicino casa loro; nonostante si affermi che la maggior parte delle popolazioni sia con l’ex agente del Kgb.

Qualche città che prima era in mano all’esercito invasore è stata ripresa. È il caso di Irpin, mentre alle porte della capitale pare che i russi stiano indietreggiando. Il sindaco di Mariupol, la città rasa al suolo dai bombardamenti, si sarebbe allontanato, in base ai media russi.

La sensazione, comunque, è quella che la guerra lampo che aveva in mente Putin sia veramente fallita a distanza di un mese esatto. Vero, potrebbe essere anche al contrario: nel senso che nelle sue intenzioni ci sarebbe quella di fiaccare il nemico, colpendolo ripetutamente o dare l’impressione di non farcela per poi ripartire all’attacco: come è successo con i missili ipersonici e non super, come qualcuno ha li ha definiti.

La speranza, che è sempre l’ultima a morire, è quella in cui si spera di non dover pubblicare, fra un mese, un altro articolo di tal genere. È difficile, complicato, forse anche utopistico. Per quanto la diplomazia ci sia tanto un gran daffare la sensazione è che la riposta, in ogni caso, sia troppo blanda. Ma questo lo dirà solo il tempo.

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