Generalmente FreeTopix Magazine la domenica non pubblica nulla, a meno che non ci siano eventi da ricordare. La situazione in cui stiamo vivendo, di estrema straordinarietà, ci obbliga a non rimanere in silenzio. A continuare, per quanto ci è possibile, a tenervi aggiornati su quanto sta accadendo in Ucraina. Se nella giornata di ieri vi avevamo accennato ad alcune eventualità, nelle ore successive alla pubblicazione del nostro articolo le medesime sono diventate concrete.

La Russia sarà fuori dallo Swift, il cosiddetto sistema internazionale di pagamenti. Non solo, dopo la Francia anche la Germania invia ulteriori aiuti concreti al Presidente Zelenski e al suo popolo, il quale sta combattendo eroicamente contro l’invasore russo.

Sempre in queste ore incominciano ad arrivare le prime cifre ufficiali di perdite da ambo i lati degli schieramenti. Numeri sui quali non si trovano apparentemente d’accordo sia l’Ucraina e l’Organizzazione mondiale delle Nazioni Unite, l’Onu. Quest’ultima parla di 64 vittime civili a causa dei bombardamenti, mentre il governo ucraina afferma che ce ne sono molti molte di più: ovvero 200, se non oltre.

Frattanto, però, la guerra non si svolge solo sul campo di battaglia, con carri armati e soldati ma anche attraverso la tecnologia. È notizia di queste ore che Kiev avrebbe ordinato ad alcuni hacker di attaccare i siti delle banche e aziende russe.

Inoltre, secondo un primo rapporto dell’Autorità nazionale dell’Ucraina fa sapere che non ci sarebbero minacce per la popolazione dal punto di vista sanitario, dopo l’avvenuto attacco da parte dei russi su un sito di rifiuti radioattivo. Fortuna vuole che il bombardamento non abbia portato la depressurizzazione del materiale conservato al suo interno.

Secondo il Guardian e citando anche alcune fonti dalle quale proviene la notizia, i tredici militari che sull’Isola dei serpenti si era rifiutati di sottostare agli ordini russi non sarebbero stati uccisi, ma sarebbero ancora vivi. Sono esattamente guardie di frontiera di stanza su quell’isola rocciosa, di proprietà dell’Ucraina, e si trova soli a 300 km ad ovest della Crimea.

Il Dpsu, ossia il Servizio di guardia di frontiera dell’Ucraina ha dichiarato: “Crediamo fermamente che tutti i difensori ucraini dell’isola possano essere vivi. Dopo aver ricevuto informazioni sulla loro possibile ubicazione, il Dpsu insieme alle forze armate ucraine stanno lavorando per identificare i nostri soldati”.

Tutto quello che fino adesso vi stiamo riportando sono solamente una piccola parte degli eventi che stanno caratterizzando questo conflitto, del quale ancora non si sa che piega possa prendere. Da più parti, più per paura che per mera volontà s’intende, s’invoca allo spauracchio della terza guerra mondiale. Per alcuni era già iniziato due anni fa con la pandemia, per altri il peggio deve ancora arrivare.

Di fatto le sanzioni per quanto blande o inutili possano in verità sembrare, sono comunque l’unica vera alternativa ad una soluzione estrema che ci auguriamo possa essere sempre di più allontanata con i fatti. Sperando che la via della ragione possa continuare a farsi largo sempre più in queste ore più buie della nostra storia.

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