Shinrin-yoku, Koselig, Friluftsliv sono termini che non hanno una traduzione in italiano, ma che diventeranno sempre più comuni nel nostro lessico quotidiano.

Indicano delle pratiche molto diffuse nei Paesi nordici e in Giappone. Si tratta di un concetto che definisce un approccio esistenziale particolare che lega felicità e ricerca della natura.

Partendo dal Giappone, la filosofia del ‘bagno nelle foreste’ si è diffusa in tutto il mondo. Lo scopo di tale approccio è triplice: offrire un antidoto ecologico allo stress quotidiano, ispirare le persone a riconnettersi con la natura e proteggere le foreste.

Già negli anni ’90, i ricercatori iniziarono a studiare gli effetti di questo particolare bagno. Da questi studi emerse che, trascorrere del tempo a stretto contatto con la natura, porta molteplici benefici al corpo e alla mente.

Non solo queste pratiche hanno un effetto rilassante, ma sono un vero e proprio toccasana per diversi fattori. Le foglie e il legno rilasciano oli essenziali, fitoncidi e sostanze che rinforzano il sistema immunitario, migliorano i livelli di cortisolo, abbassano la pressione e i livelli di zucchero nel sangue.

Camminare nei boschi fa bene anche alla mente: combatte l’ansia, la depressione e aumenta la creatività, grazie alla maggior quantità di ossigeno. Il ‘bagno nella foresta’ può essere semplicemente realizzato camminando in un bosco e connettersi, consapevolmente, a ciò che ci circonda. Ma, per avere benefici più duraturi, occorre camminare per almeno circa 5 km e restare nella foresta per almeno quattro ore.

Analogamente, in Norvegia si pratica il Friluftsliv. Questa parola esprime uno stile di vita e una filosofia molto importante per questi popoli.

Significa “vivi all’aria aperta!” ed è una pratica profondamente radicata in tutti i Paesi del Nord Europa. Rappresenta un approccio esistenziale inclusivo, che lega la conquista della felicità ai fili connettivi della natura.

Friluftsliv è la celebrazione della vita all’aria aperta, indipendentemente dalle previsioni del tempo, dal freddo o dalla presenza o meno della luce solare. Un metodo anche per trascorrere, serenamente, i lunghi mesi invernali.

Non è sport, né un outdoor, bensì una esperienza più complessa: è una connessione con l’ambiente circostante, in armonia con la natura. Significa regolare il nostro ritmo vitale a quello dell’ambiente circostante.

Il primo ad utilizzare questo termine, nel 1850, fu il drammaturgo e poeta norvegese Henrik Ibsen, per descrivere i benefici spirituali e fisici del trascorrere del tempo, in luoghi remoti.

Oggi, la frase è usata in modo più ampio da svedesi, norvegesi e danesi. Indica qualsiasi cosa abbia a che fare con le attività all’aperto: dalle corse all’ora di pranzo nella foresta, al pendolarismo in bicicletta, ai campeggi nella natura selvaggia. Non importa se piove o fa freddo: per essere felici occorre stare ‘fuori’.

Il Friluftsliv è importante tutto l’anno, ma è durante il periodo invernale che questa filosofia trova la sua chiave di lettura più rilevante. In Norvegia esiste il detto “non esiste il maltempo, ma solo vestiti scadenti” e, seguendo questa regola, anche nei mesi più freddi, tutto diventa più accettabile.

Pratiche che possiamo adottare tutti, soprattutto in questi lunghi mesi di pandemia. Oggi è, infatti, possibile praticare il ‘bagno nella foresta’ o il Friluftsliv, in tutto il mondo.

Ecco sei luoghi magici.

Stato di New York

L’Adirondack Mountains National Park si estende su una superficie di 2,4 milioni di ettari nello stato di New York e ospita oltre 3000 km di sentieri escursionistici. Gli alberi della foresta rilasciano un’alta concentrazione di fitoncidi (gli oli essenziali del legno) che forniscono una naturale spinta immunitaria. Gli aghi sempreverdi degli abeti rossi, della cicuta orientale, del balsamo e dei pini sono ricchi di antiossidanti e vitamina C e possono essere utilizzati anche per preparare infusi e thè.

Costa Rica

Il 50% del Costa Rica è coperto da foreste e quasi il 6% della biodiversità del mondo intero si trova in questi territori. Nel Paese latino-americano è attiva anche l’associazione “Nature & Forest Therapy” che prevede un programma di sei mesi di corso formativo e una settimana di immersione nella foresta pluviale, per scoprire i benefici del ‘bagno nella foresta’.

Nuova Zelanda

Qui le guide Maori organizzano le passeggiate nella foresta di Waipoua. Il bosco si trova sulla costa occidentale, nella regione di Northland, nell’Isola del Nord. È uno degli ultimi ecosistemi di kauri rimasti al Mondo. Il kauri è un genere di albero sempreverde, appartenente all’antica famiglia delle conifere Araucariaceae. Sono stati alberi diffusi ovunque nel Mondo durante il periodo Giurassico e il Cretaceo. Oggi sono limitati all’emisfero australe. Il più grande kauri vivente, viene chiamato ‘Tāne Mahuta’ ovvero il “Dio della foresta”. Si tratta di un gigantesco albero di 2.500 anni, consacrato al dio Maori delle foreste e degli uccelli (Tāne).

Kenia

Lungo la catena dei Monti Matthews, nel distretto di Laikipia della Rift Valley, antiche foreste ospitano piante endemiche come cedri, orchidee selvatiche e oltre 350 specie di uccelli ed elefanti. Qui ci sono tutti gli ingredienti per una escursione sensoriale, ad immersione totale nella magnificenza del mondo selvaggio. Le passeggiate nella foresta, guidate dal Kitich Forest Camp, sono organizzate da guide locali, con una profonda conoscenza dei suoni, dei profumi e dei colori dell’ambiente circostante.

Hawaii

La cultura hawaiana ha una profonda connessione con la terra. Nelle isole, le foreste sono venerate come luoghi magici che soddisfano i bisogni spirituali degli abitanti. Alle Hawaii, le opportunità di fare il ‘bagno nella foresta’ sono infinite. Basta trovare un posto ombreggiato sotto un albero di banyan e godersi la brezza marina carica di iodio, che sale dal mare, al tramonto. Oppure si può fare una pausa tra le piante di plumeria e inalarne il loro prezioso profumo. Anche in questo caso, ci si può affidare al Forest Bathing Hawaii. Forbes ha definito la passeggiata con le sue guide “una delle cinque migliori esperienze di viaggio al mondo”.

Italia

Ed infine torniamo nel nostro Paese. Tra i migliori posti al mondo dove praticare l’arte del ‘bagno nella foresta’, ci sono le Dolomiti della Valle Aurina. Nel Südtirol si possono trovare le guide specializzate della Forest Therapy Organization. L’Alto Adige è infatti coperto di boschi per metà della sua superficie. Abeti bianchi e rossi, larici, faggi e frassini fanno da cornice a spettacolari montagne di carbonato di calcio e magnesio, uniche al mondo. Scendendo verso sud, le Valli del Natisone, in Friuli e le foreste secolari del Casentino offrono altrettante spettacolari alternative.

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