Nel giorno della sua scomparsa ricordiamo Archibald Alexander Leach, per tutti Cary Grant; il gentleman di Hollywood. Nacque a Bristol, Gran Bretagna. La sua esperienza lavorativa ebbe inizio quando era molto giovane. Infatti, a tredici anni fuggì di casa per unirsi a una compagnia di saltimbanchi, imparando a fare l’acrobata ed il clown; con questa compagnia girò l’Inghilterra fino a quando approdò negli Stati Uniti.

Nel suo paese, che divenne quello di adozione, fece ogni sorta di mestiere prima di riuscire ad approdare a Broadway, dove recitò con una compagnia di prosa e dove riuscì a farsi notare dagli agenti di Hollywood, venendo scritturato dalla Paramount che gli offrì un contratto favoloso per un debuttante e gli impose il nome di Cary Grant.

Grazie a questo contratto recitò in molti film, prima in piccole parti, poi in quelle discrete e infine in ruoli da protagonista, tracciando un percorso di definizione del suo personaggio e le sue qualità di attore di classe si sono imposte fino a fare di lui uno dei divi più amati di Hollywood. Tra i film in cui ricoprì il ruolo di protagonista vi erano ‘Notorius’ del 1946 accanto alla giovane Ingrid Bergman e ‘Orgoglio e passione’ del 1957 accanto alla stella italiana Sophia Loren e a Frank Sinatra.

Nonostante fosse considerato un uomo come tanti altri, riuscì a aderire ai personaggi in modo straordinario tanto da rendere ogni loro atteggiamento, ogni loro movimento, ogni loro sguardo, carichi di significato. Recitò accanto a Mae West, a Jeah Marlow, a Irene Dunne, a Katherine Hepburn, a Ingrid Bergman e a tutte le migliori stelle di Hollywood e, addirittura, ci fu un momento in cui sembrò che i nuovi divi di Hollywood stessero per quasi per offuscarlo. Fortunatamente, Cary Grant, però, continuò a mietere successi, considerando anche il suo fascino che esercitava sul pubblico femminile che non è mai diminuito nel corso del tempo. Sullo schermo egli apparve come un amante appassionato e irresistibile, ma nella vita privata non fu altrettanto fortunato; ebbe tre matrimoni: il primo con l’attrice, molto famosa nel periodo muto, Virginia Cherrill; il secondo con la miliardaria Barbara Hutton; il terzo con l’attrice di teatro Betsy Drake, la quale riuscì a salvarlo dalla depressione e dall’alcolismo, conseguenze del secondo matrimonio fallito, e a ridargli fiducia in sé stesso. Concluse queste esperienze matrimoniali, Cary Grant si dedicò esclusivamente al lavoro, recitando in tre film nel ruolo di protagonista, ossia in ‘Intrigo internazionale’, ‘Operazione sottoveste’ del 1959 e ‘Un marito per Cinzia’ del 1958.

Grazie all’interpretazione nel primo di questi tre film nel 1962 vinse il David di Donatello e, a conferma del suo eterno «fascino sul pubblico femminile», ad accoglierlo all’aeroporto di Fiumicino per un breve scalo vi era una folla di ammiratrici romane.

A testimonianza della scelta di concentrarsi sul lavoro, vi è una foto risalente al 1963, scattata da un fotografo americano fortunato e intraprendente, il quale riuscì «a far posare insieme, per una foto ricordo, quattro tra gli attori di maggiore fama di Hollywood: Rock Hudson, Cary Grant, Marlon Brando e Gregory Peck. Lavorano negli stessi studi, ma in quattro film diversi».

Il 29 novembre del 1986 venne colto da un malore durante un tour teatrale a Davenport (Iowa). Ricoverato d’urgenza in ospedale morì la sera stessa. Per l’American Film Institute è al secondo posto tra le più grandi star della storia del cinema.

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