Napoli, Milan e Roma. Sono queste le tre squadre, dopo tre giornate di campionato, padrone della Serie A 2021/2022. Un numero, quello delle squadre al primo posto in classifica, che ci aspettavamo. Ma non avevamo considerato, un po’ come il triangolo di Renato Zero, che la Sampdoria si mettesse di traverso bloccando i Campioni d’Italia in carica, gli interisti, con un pirotecnico 2 a 2 in quel di Marassi. No, non lo avevamo previsto. Ipotizzammo, di più, il pareggio tra Milan e Lazio, visto che fino a quel momento sembravano due squadre che si equivalevano. Invece no.

Il Milan di Pioli surclassa gli avversari, non nel punteggio ma nel gioco, e rimanda, almeno per una settimana, in soffitta il ‘cosiddetto’ sarrismo. Non è detta l’ultima parola. Il campionato è ancora lungo e di partite, ancora, ne dovremo vedere.

 Sorge sempre, però, il solito quesito che vale anche per questo appuntamento del ‘Diario di Serie A’: le tre prime in classifica dove possono arrivare? Per non dire dove vogliono andare. Perché a quel punto la risposta sarebbe scontata e che ha a che fare con qualcosa che a Milano, quella rossonera, attendono da una decina d’anni. La Roma lo attende giusto da venti anni mentre a Napoli da ben trentadue anni, dall’ultimo Maradona, e che si chiama tricolore.

Come ormai stiamo dicendo da diverso tempo, quasi alla noia e scusateci se siamo pedanti, che la maggior parte dei valori in campo non sono ancora del tutto emersi. Gli incidenti di percorso, diciamo così, qualche punto perso per strada durante il cammino ci si può anche stare. Certo, il discorso muta radicalmente quando, in fondo alla classifica, si nota una squadra che, storicamente e soprattutto negli ultimi dieci anni è sempre stata la prima posto in classifica: la Juventus.

Sulla ‘Vecchia Signora’ ci siamo già espressi l’altro ieri e molto probabilmente sarà meglio attendere la partita di esordio di questa sera in Champions League, contro il Malmoe, e il prossimo turno in campionato contro una delle prime tre in classifica, il Milan, per avere un quadro più dettagliato della situazione.

Di solito le Coppe rappresentano l’ago della bilancia delle squadre partecipanti per la loro stessa stagione. Lo sarà anche per il Milan, l’Inter, l’Atalanta in Champions. Come lo sarà anche per l’Europa League per il Napoli e la Lazio. Mentre la Conference League per la Roma. Ecco proprio quest’ultima. Molti l’accreditano per la vittoria finale. Di solito quando si ha un allenatore come Mourinho tutto può succedere.

Stiamo parlando, ovviamente, di quello stesso ‘Special One’, che ben undici anni orsono chiuse una delle più grandi stagioni interiste di sempre: quella del triplete. La stessa Inter, mutata nel corso di questo decennio, che, dopo aver conquistato il tricolore, ed aver conquistato la testa della classifica a partire dal giorno di San Valentino, per la prima volta, si ritrova ad inseguire.

Insieme ai neroazzurri, posizionata al secondo posto con 7 punti, c’è l’Udinese che lunedì prossimo incontrerà un’altra delle prime in classifica: il Napoli. La Roma, invece, se la vedrà con il Verona, il quale ieri sera è stato sconfitto dal Bologna di Mihailovic, e vedremo se, la squadra veneta, manterrà la sua fama di ‘Fatal Verona’ per le grandi squadre. Senza dimenticare che, notizia di qualche minuto fa, l’allentare della squadra veneta, Eusebio Di Francesco, è stato esonerato. Ancora non si conosce il suo sostituto.

Chi invece sembra essersi ripreso è il Venezia dopo le prime due pesanti sconfitte subite contro il Napoli e contro l’Udinese. Mentre l’effetto Ribery a Salerno, per il momento, deve ancora concretizzarsi. Un’altra quaterna subita dalla Salernitana e questa volta contro un Torino ancora orfano di Belotti.

Per il momento oltre non si può approfondire, nonostante ci sarebbe ancora tanto su cui analizzare. Oltre al classico fine settimana calcistico, fischio d’inizio venerdì e con gli altri match spalmati fino a lunedì sera, ci sarà anche il turno infrasettimanale. ‘Il Diario di Serie A’ tornerà alla fine di quest’ultimo turno.

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