Federico Chiesa regala la vittoria ad Andrea Pirlo
Che la finale di Coppa Italia sia un evento in sé è scontato affermarlo. Ancor di più negli ultimi anni. Ma quella che si è svolta nella data 19 maggio 2021 ha un sapore particolare. Quello del ritorno alla normalità che, con qualche patema d’animo, sta comunque procedendo. Ritorno alla normalità che ha visto, allo Stadio Mapei di Reggio Emilia, i tifosi sugli spalti. Un numero molto ridotto causa la pandemia ancora presente e che comunque ha permesso di seguire molto da vicino la sfida tra la Juventus e l’Atalanta. 4.300, ovvero pari al 20% della capienza dello stadio dove gioca il Sassuolo.
Il risultato finale ha visto trionfare i bianconeri di Andrea Pirlo per 2 a 1. Grazie alla magia di Kulusevski e la caparbietà di Federico Chiesa dopo che, nell’azione precedente, a porta vuota aveva colpito il palo. I Bergamaschi dal canto loro hanno resistito, per così dire, solo un tempo. Nel senso che sono calati nella ripresa, ma non che si sono arresi agli avversari completamente.
Tre gol, due di alta fattura nella prima frazione di gioco. Il primo, quello già citato centrocampista bianconero, ed il pareggio dieci minuti più tardi, una sassata di Malinovs’kyj hanno esaltato i pochi sostenitori di entrambe le squadre. La partita, come detto, è stata decisa da Federico Chiesa al settantatreesimo minuto prima di essere sostituito dall’allenatore Andrea Pirlo il quale, nonostante la sua inesperienza ha comunque portato due trofei a Torino.
Il match è stato vivace e combattuto. Grande ritmo e poche pause di gioco. La voglia di prevalere tra le due squadre c’era, senza risparmiarsi neanche un minuto. Non sono mancati episodi dubbi con le conseguenti code polemiche. Anche su questo, però, si può, è tornare quasi alla normalità.
La Juve, dunque, alza al cielo sua quattordicesima Coppa Italia, dopo la finale persa contro il Napoli l’anno scorso. Mentre l’Atalanta rimane ancora a quota uno, con il successo datato 1963. Almeno per questa stagione si può consolare, se così si può dire, per il terzo piazzamento Champions League consecutivo in campionato.
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