Il posto di ognuno. L’estate del Commissario Ricciardi

Con la puntata ieri sera, intitolata “Il posto di ognuno”, la nuova Serie Tv Rai, che fino ad ora sta riscuotendo successo di pubblico e di critiche, giunge alla metà del suo percorso. Anche ieri la creatura di Maurizio Giovanni sbanca la gara degli ascolti Tv, portandosi a casa il primo posto con ben 5.521.000 spettatori pari al 22.9% di share.

L’episodio di ieri mostra il Commissario Ricciardi alle prese con un delitto maturato d’estate, stagione non molto cara all’investigatore. Gli omicidi, secondo Ricciardi, hanno alla loro base sempre due moventi: fame o passione. Su quest’ultima poi, l’estate, e specialmente il caldo, hanno un effetto dirompente. Come scrive lo stesso De Giovanni nel romanzo da cui è tratta la puntata di ieri “il caldo fa impazzire, fa diventare insofferenti; cose che non sopporteresti d’inverno o in primavera, ti irritano d’estate. Credimi, i fatti più assurdi succedono in questa stagione”.

Tuttavia la stagione estiva non sconvolgerà solo la quiete della città, con un altro delitto, ma anche quella stessa dello stesso Ricciardi che per la prima volta ha a che fare con un nuovo sentimento: la paura strisciante di perdere Enrica, suo amore inconfessato, che rischia di tramutarsi piano piano in gelosia.

Lino Guanciale, che lo ripetiamo, sta migliorando di puntata in puntata, continua ad offrici lo spaccato di un personaggio meraviglioso: un uomo prigioniero del dolore e della sofferenza quotidiana che solo lui, grazie al Fatto, riesce a percepire con straordinaria intensità. Ricciardi, però, è anche uomo che vuole evadere da questa prigione per dirigersi verso il suo amore Enrica Colombo.

Per fortuna, ci ha pensato la solerte Tata Rosa a svegliare dal torpore il Commissario, lasciando cadere, con sapiente maestria da donna, alcune indiscrezioni sulla vita della Signorina Colombo.

A turbare l’esistenza del Commissario non vi è solo Enrica, ma anche la splendida Livia Vezzi (pardon, volevamo dire la signora Lucani) che da Roma ha mosso su Napoli per conquistare quell’impenetrabile fortezza che è il cuore di Ricciardi.

L’arrivo di Livia a Napoli coincide anche con l’entrata in scena di un nuovo personaggio: Falco, interpretato da Marco Palvetti, un sinistro agente dell’OVRA, dalla voce calma, modi affabili e dall’aspetto inappuntabile; un degno rappresentante della rete di agenti che Arturo Bocchini, capo della Polizia Italiana dal 1926 al 1940, calò sull’Italia fascista.

Una menzione speciale va al Brigadiere Maione ed a Bambinella, i cui dialoghi (meglio dire battibecchi) sono ormai un appuntamento imperdibile, paragonabile ai celebri scontri/incontri tra il Commissario Montalbano e il Dottor Pasquano, tanto cari a noi lettori di Camilleri.

Buona prova anche quella degli altri attori, rispettivamente nei ruoli di Lucia, del Dottor Mordo e del Vicequestore Garzo, ben calati nelle loro parti e fondamentali per la costruzione dell’architettura di tutto lo sceneggiato. Restano ancora tre puntate per scoprire se le nostre aspettative positive saranno confermate o deluse, ma allo stato attuale se si dovesse scommettere, punteremmo volentieri sulla prima.

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