Lo dicemmo dall’inizio. L’elezione presidenziale americana sarebbe stata come un lungo incontro di boxe, interminabile. I due contendenti sono, nel momento in cui stiamo scrivendo questo articolo, a 238 Grandi Elettori per Biden contro i 213 Grandi Elettori per Trump. Mai una sfida elettorale si è dilungata oltre il giorno stesso del voto, almeno in queste condizioni; visto che già si verificò giusto 20 anni fa per l’elezione di George W. Bush. Ma come detto era tutta un’altra situazione.

Alcuni Stati sono ancora in bilico per un testa a testa che non è venuto mai meno fra i due candidati. Sembrava che Biden potesse fare un sol boccone del suo avversario, parlando di una enorme onda blu. Per chi non lo sapesse il blue è il colore del Partito Democratico, mentre il rosso è il colore del Partito Repubblicano.

Come specificato in uno degli articoli compreso nel nostro speciale pubblicato ieri, il numero magico che sancisce l’elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti è il 270 e come abbiamo visto sia entrambi i contendenti ci sono molto vicini. C’è anche spazio per delle considerazioni rilevanti, che gettano nuova luce sulla situazione che si è materializzata questa notte.

Da 100 anni gli americani non andavano a votare in massa. Sia attraverso il voto per corrispondenza e sia in presenza, ovvero nei rispettivi seggi elettorali. Una conferma che gli Stati Uniti d’America hanno risposto alla grande nelle votazioni, forse, più importanti della sua storia. Una conferma, effettiva, della grande forza della Democrazia americana.

Seconda considerazione, e non poteva essere altrimenti, relativa alla profonda spaccatura del Paese. Se Biden, nei giorni precedenti, aveva affermato, senza mezze misure, che questa elezione riguardava l’anima della nazione in realtà, dopo questa notte, all’interno dei 50 Stati ci sono due anime ben precise.

Due schieramenti contrapposti che si trovano ancor più divisi grazie ad un Commander in Chief che continua a dividere e non ad unire. Dal canto suo Biden cerca toni più conciliativi, più da vero leader ma il punto, e lo dicevamo fin dall’inizio, non ha convinto molto. E il voto di questa notte ne è la prova. Non ha travolto il suo avversario con una valanga di voti e Trump altrettanto nei confronti di Joe Biden.

Paradossalmente, proprio questa stessa notte, si è scoperto che il voto degli ispanici, ovvero dei messicani che vivono da almeno trenta anni negli Usa, non è esclusiva dei Democratici, ma a sorpresa è anche dei Repubblicani.

Il motivo di questa pesante divisione è legata ai tanti temi di scontro, non solo dell’ultimo periodo, ma ancor prima della stessa elezione di Trump. Temi esasperati dai toni da parte, poi, di entrambi gli schieramenti. Al momento non possiamo scrivere di più. Tutto è ancora in evoluzione e, molto probabilmente, lo sarà fino alla fine di questa settimana. Lo Stato che traina tutta la situazione: La Pennsylvania.

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