Bene le italiane, mezzo passo falso solo dell’Inter

A meno di due mesi dall’epilogo che ha visto trionfare il Bayern dei record, torna lo spettacolo della competizione calcistica più importante a livello continentale: la Champions League. Come avviene da qualche anno a questa parte, il torneo che accoglie il gotha del calcio europeo vede, tra le sue protagoniste, quattro compagini del campionato italiano: la Juventus campione d’Italia, l’Inter di Conte, l’Atalanta dei miracoli e la Lazio della scarpa d’oro, Immobile. Tutte squadre che proveranno, anche quest’anno, a tenere alto il nome del nostro calcio.

Nella prima giornata dei gironi, svoltasi come di consueto tra martedì e mercoledì, la Juventus del “maestro” Andrea Pirlo è stata impegnata nella insidiosa – più per il clima che per la caratura degli avversari – trasferta di Kiev, in casa della Dinamo. Reduce dallo scialbo e incolore pareggio di Crotone, ci si attendeva una prova di carattere dai bianconeri, che per l’occasione hanno sfoggiato la nuova, sgargiante, divisa arancione.

Pur considerando il modesto tasso tecnico degli ucraini, la Juventus è stata sicuramente più propositiva e volitiva rispetto al match di campionato, anche grazie agli innesti, dal primo minuto, di Ramsey, Chiellini, Cuadrado e Rabiot. Chiesa, il grande acquisto del recente mercato, sembra più in palla. Ma è Morata a risolvere la partita facendo il CR7 della situazione. Lo spagnolo realizza una doppietta, prima convertendo in gol una corta respinta del portiere avversario su tiro di Kulesevski, poi insaccando di testa un perfetto assist di Cuadrado, regalando così i primi 3 punti a Pirlo, all’esordio in Champions. Unica nota stonata, l’ennesimo infortunio al capitano, Chiellini, mentre da segnalare è sicuramente il ritorno in campo di Paulo Dybala.

Martedì è scesa in campo, per il suo esordio, anche la Lazio di Simone Inzaghi contro il Borussia Dortmund del baby fenomeno Erling Haaland. Assenti dal palcoscenico più importante da ben 13 anni, i biancocelesti erano attesi ad una prova d’orgoglio, dopo l’avvio a dir poco stentato in campionato, e così è stato, complice anche una prestazione opaca dei tedeschi. C’era molta attesa per la sfida tra bomber (Immobile-Haaland) e le aspettative non sono di certo state deluse. Pronti via e l’attaccante di Torre Annunziata trafigge subito la sua ex squadra, sfruttando al meglio un errore della difesa.

Il raddoppio arriva sugli sviluppi di un calcio d’angolo, spizzato da Luiz Felipe e deviato nella propria porta dal portiere Hitz. Col doppio vantaggio, la Lazio si abbassa troppo, i tedeschi guadagnano campo e riescono a trovare il gol del 2-1 grazie ad un terrificante sinistro di Haaland, ma la partita si chiude al minuto 76, quando l’esordiente Akpa-Akpro, proveniente dalla Salernitana, trova il tap-in vincente su assist di Immobile. Una vittoria che sicuramente dà molto morale agli uomini di Inzaghi e che sicuramente consentirà loro di risalire la china anche in campionato.

Il mercoledì invece è stato a complete tinte nerazzurre, con l’Inter e l’Atalanta impegnate, rispettivamente, con Borussia Moenchengladbach e Midtjylland. Dopo la cocente sconfitta nel derby, ci si attendeva il riscatto da parte degli uomini di Conte, che invece hanno steccato contro quello che è probabilmente l’avversario più abbordabile del girone, comprendente anche Shakhtar Donetsk e Real Madrid.

La partita a San Siro si decide tutta nel secondo tempo, con l’Inter che scende in campo molto più determinata riuscendo a trovare il vantaggio col suo uomo simbolo e trascinatore, Romelu Lukaku. Il match sembra mettersi in discesa prima che Vidal commetta un ingenuo fallo da rigore consentendo a Bensebaini di pareggiare. Le cose, per i nerazzurri, si mettono male quando Hofmann trova il vantaggio per i tedeschi, partendo sul filo del fuorigioco e approfittando di una disattenzione difensiva ancora di Vidal. Per fortuna è sempre Lukaku, il vero uomo della provvidenza, che trova il pareggio quasi allo scadere. La sconfitta è evitata, ma Conte e i suoi, di certo, devono ancora lavorare molto, sia sul piano fisico che mentale, per venire fuori da una piccola crisi di risultati.

Su un campo reso viscido e insidioso dalla pioggia invece, i nerazzurri di Gasperini erano anch’essi chiamati ad un pronto riscatto dopo la batosta di Napoli. Contro i campioni di Danimarca, l’Atalanta, ormai ex cenerentola anche a livello europeo, ha dato una prova di forza impressionante. Certo, l’avversario era all’esordio assoluto in Champions, ma realizzare tre reti nei primi 45 minuti, fa capire che la sconfitta in campionato non ha lasciato alcuno strascico, sia fisico che mentale, in un gruppo ormai collaudato. Zapata, Gomez (capolavoro balistico il suo) e Muriel chiudono la pratica già nel primo tempo, il poker arriva quasi allo scadere con un bel sinistro di Miranchuk, e la dea torna ad impressionare tutti gli osservatori europei, ma soprattutto ad entusiasmare i propri tifosi.

Al di là del mezzo passo falso dell’Inter, le italiane cominciano bene la loro cavalcata nella competizione più importante, con l’auspicio di poter proseguire in questo modo il più a lungo possibile.

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