Tra i quattro protagonisti della saga c’è solo un ideatore dell’intero franchise

Si apriva così, con questa povera bibliotecaria spaventata e traumatizzata, fino al midollo, alla vista di una terrificante presenza sovrannaturale che chissà da quanto tempo girovagava per quei luoghi sotterranei in cui si respirava aria di cultura. Dalle atmosfere e dalle musiche che accompagnavano la scena, lasciavano presagire, molto probabilmente, che ci saremmo trovati di fronte ad un film con la capacità di farti saltare sulla sedia, anche dalla poltroncina di una sala cinematografica e ciò valeva per la persona meno impressionabile.

Ciò che arriva dopo, quando il lungometraggio inizia a svilupparsi dopo il brevissimo stacchetto musicale, se così si può dire, con l’iconica canzone di Ray Parker, in cui si materializza il logo dei protagonisti, il tenore e le atmosfere sono totalmente diverse senza, però, mai perdere di vista l’elemento essenziale, rappresentato dallo spavento e della paura miscelata in chiave ironica.

In fondo è proprio questa la vera caratteristica di Ghostbusters, commedia del 1984 ideata da Dan Aykroid, uno dei Blues Brothers, e diretta dall’indimenticato regista Ivan Reitman. Insieme all’amico e collega di John Belushi, scomparso prematuramente il 5 marzo del 1982, c’erano anche Harold Ramis, Bill Murray ed Ernie Hudson. Tutti quanti, si potrebbe dire, sostituirono due ulteriori pezzi pregiati del Saturday Night Live; abbiamo detto ulteriori perché sia Harold Ramis e Bill Murray erano anche loro pezzi pregiati dello storico show televisivo.

Dunque, come vorrebbe la logica, dovremmo proseguire il nostro racconto dopo quella scena, inoltrandoci in un’analisi approfondita della trama. soffermandoci, tra l’altro, su ciò che veramente ha funzionato oppure no. Invece no, il nostro scopo, a partire fin dal primo appuntamento introduttivo, è quello di raccontarvi come sia nato il primo leggendario capitolo uscito, come detto precedentemente, il 21 ottobre del 1984.

Ma con un dettaglio non proprio specificato in modo corretto la settimana precedente. La stessa data 21 ottobre del 1984 è giusta, ma non è però quella da considerare come prima, perché è quella italiana. Negli Usa uscì l’8 giugno del 1984, dunque ci stiamo anticipando con le celebrazioni, ma di tre mesi esatti. Come precisato, però, nell’appuntamento precedente, l’uscita del nuovo film di questo storico franchise si avvicina sempre di più e, dunque, non possiamo indugiare più di tanto in questo racconto di ‘Storie di Cinema’ a puntate.

Sabato scorso ci siamo soffermati sul nuovo che verrà, da oggi in poi da quello che è stato e che ha portato a quello che sta arrivando. La genesi, insomma, di come l’idea ha preso forma e come è stata sviluppata. Di come, come abbiamo già menzionato, dovevano essere presenti alcuni attori invece di quelli, che poi, si sono rivelati storici e leggendari.

Partiamo però da un presupposto, un dettaglio non proprio rilevante e che, seppur in via del tutto superficiale, è stato comunque menzionato all’inizio: il fenomeno cinematografico di culto, Ghostbusters, il frutto della creazione di due mondi diversi ma appartenenti alla stessa radice. Quale? Il Saturday night live. La storica trasmissione, fin dalla sua prima edizione che risale al 1975, ha sempre rappresentato il vero trampolino di lancio per molti talenti che poi hanno fatto molta strada nel cosiddetto showbusiness.

I nomi d’altronde sono gli stessi menzionati più volte in questi lunghi quaranta anni e, soprattutto, anche da noi proprio in apertura. Eppure, all’inizio, gli ‘acchiappafantasmi’ dovevano essere totalmente differenti rispetto a quelli che ormai ci siamo affezionati, ma un nome, alla fine, torna sempre: quello di Dan Aykroyd. Gli altri? Dovevano essere John Belushi ed Eddie Murphy.

Si, proprio così: dovevano essere, inizialmente, solamente tre. Dettaglio che nel film, venne mantenuto solamente fino alla metà della storia, ma a questo ci arriveremo successivamente, quando entreremo sempre più a fondo nel racconto di questa storia di cinema in cui, noterete molto bene, s’incrociano anche altri progetti cinematografici di quel periodo.

Se il ‘Saturday Night live’ è stato galeotto, in un certo senso, bisogna, però, considerare che il tutto nasce ancor prima del mitico show, ancor prima dell’avvento dei Blues Brothers e, quindi, della formazione del quartetto originale. Anche qui ritorna sempre lo stesso e identico nome: Dan Aykroyd. Continua…

FONTE FOTO: WIKIPEDIA

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