Il nipote di Jfk e figlio di Rfk correrà come indipendente alle prossime presidenziali

Si dice che alle volte la storia si potrebbe ripetere sotto alcuni aspetti e sotto altri no. Potrebbe essere, a partire dal 2024, una seconda volta alla Casa Bianca, seppur, cronologicamente parlando, dovrebbe essere intesa come la terza volta. Qualcuno, ancor più pignolo, affermerebbe che siamo alla quarta volta nella storia degli Stati Uniti d’America. Una quarta volta che, semmai diventasse realtà, si ripartirebbe da dove il suo più illustre zio avrebbe dovuto ripartire con il suo secondo mandato. E cosa dire se, nel 1968, suo padre non fosse stato ucciso a Los Angeles, nelle cucine dell’ormai tristemente famoso Hotel Ambassador?

I vari riferimenti non sono puramente casuali e ci fanno sobbalzare all’idea che un cognome in particolare rispunti in maniera quasi prepotente non solo ad un anno di distanza dalle prossime elezioni americane e, in tutto e per tutto, a distanza di quasi sessanta anni esatti da quel maledetto 22 novembre del 1963. Un Kennedy, dunque, ci riprova. Per la quarta volta, precisiamo nuovamente, dopo il fallito tentativo dell’ultimo dei tre fratelli di quella, che un tempo, era considerata come la famiglia più potente d’America, stiamo parlando di Ted Kennedy.

Dopo John, assassinato in carica nel giorno già ricordato, ci riprovò Bobby Kennedy, ma venne ucciso alla fine delle primarie all’inizio dell’estate del 1968 e poi, nel 1980, da Ted Kennedy. Questa volta, il colpo lo vuole fare Robert Francis Kennedy Jr, figlio del Ministro della Giustizia e nipote di colui che fu il trentacinquesimo Presidente degli Stati Uniti.

L’annuncio è stato dato ufficialmente ieri e non si è perso tempo nel farlo rimbalzare su ogni mass media che si rispetti. Il punto, però, è un altro: Robert Francis Kennedy, ripudiato dalla sua stessa famiglia di appartenenza per alcune idee abbastanza particolari; considerato, dunque, come una voce fuori dal coro, è uscito anche tra le fila del Partito Democratico e nonostante ciò mira a puntare alla Casa Bianca come indipendente.

Si, proprio così. Il suo, per molti versi, potrebbe essere inteso come un mero e proprio punto di rottura tra la tradizione-istituzione del sistema bipartitico per rappresentare un vero e proprio ostacolo fra quelli che, per la seconda volta nella loro storia, si sfideranno nuovamente per le elezioni del 2024: Joe Biden, attuale Presidente in carica, e Donald Trump, il suo predecessore.

La sensazione, però, è un’altra. Partendo dalla possibile idea, non tanto lontana, che lo stesso Kennedy possa non aver trovato spazio tra le fila dei democratici per le primarie o che comunque dovrebbe giocarsi il tutto per tutto con Biden, per poi buttarlo fuori dalla prossima corsa alla Casa Bianca. Infatti neanche il Governatore della Florida riesce a sfondare a causa di Trump, almeno fino adesso.

Dunque, la sensazione è che RFK junior, avvocato e scrittore, voglia lanciare questo messaggio molto, ma molto forte è che, forse, non passerà inosservato: mi sono candidato non attraverso i classici partiti che rappresentano quel sistema con il quale sono stati uccisi mio zio e mio padre e sia John che Robert Kennedy senior, negli Stati Uniti d’America sono ancora molto, ma molto amati. Forse sarà proprio lui ha spuntarla? Dirà alla fine: tra i due litiganti il terzo gode? Di sicuro lo scopriremo durante i nostri prossimi appuntamenti.

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