Tra il 2003 e il 2008 vennero prodotte due trasposizioni sul grande schermo che non ebbero molta fortuna

Era il primo maggio scorso quando avevamo pubblicato lo speciale interamente dedicato al primo appuntamento cinematografico della Marvel Cinematic Universe. In quell’occasione analizzammo, per non dire anche ricordammo, il primo Iron Man della storia del grande schermo. Un mese e tredici giorni più tardi uscì il secondo film di questo immenso e vasto progetto cinematografico: Hulk, del 13 giugno del 2008. Era più che altro un reboot della prima trasposizione cinematografica sul gigante verde diretta, nel 2003, da Ang Lee. Quella, invece, di cinque anni più tardi vedeva al timone della regia Louis Letterier.

Entrambi i tentativi non andarono a buon fine. Sia per quanto riguarda quello interpretato da Eric Bana, che non era compreso nella Marvel Cinematic Universe, e sia quello il cui attore protagonista era Edward Norton. Due delusioni che i fans del gigante verde non hanno ancora accettato. Nell’articolo di oggi ci soffermeremo sull’analisi su entrambe le versioni, per poi chiudere questo particolare speciale con alcune novità che riguardano proprio Hulk e i suoi diritti cinematografici.

Si parte, però, con quella che è considerata, propriamente, la seconda pellicola della MCU: Marvel Cinematic Universe, la quale approdò nei cinema di tutto il mondo nel giugno del 2008, un mese dopo al fortunatissimo esordio di ‘Iron Man’. Il nuovo episodio della saga, però, non rappresentava un inizio assoluto sul grande schermo. Ma un reboot non troppo lontano nel tempo dal primo tentativo per aprire una saga stand-alone di un supereroe per troppo tempo dimenticato.

Il Presidente della Marvel Studios Kevin Feige, esattamente cinque anni prima, partecipò come produttore esecutivo al kolossal di genere fantastico, diretto dal regista Ang Lee, che portava sul grande schermo le avventure di un’altra creatura di Stan Lee, ideata con Jack Kirby, nel 1966: ovvero ‘L’incredibile Hulk’. Nel cast Eric Bana, Nick Nolte e Jennifer Connely.

Nella mente di tutti c’era ancora lo straordinario successo della serie televisiva omonima, prodotto a cavallo degli anni ’70-’80, interpretata dal compianto Bill Bixby e di Lou Ferrigno. l’Hulk di Ang Lee, purtroppo, non riscosse un risultato sperato al botteghino e il comunque atteso sequel fu cancellato. Cinque anni dopo, appunto nel 2008, la Marvel ci riprovò.

Al posto del regista asiatico venne ingaggiato Louis Leterrier, che già in passato voleva lavorare al progetto sul supereroe verde. Anche il cast di attori si presentava totalmente rinnovato: Edward Norton sostituì Eric Bana; via anche Jennifer Connely, al suo posto Liv Tyler. Tim Roth, invece, interpretò il ruolo del villain di turno.

Anche quest’ennesimo tentativo, però, non riuscì a portare al botteghino un incasso sperato. E come per il 2003 non ci fu alcun seguito prodotto. Eppure, il progetto della Marvel Cinematic Universe doveva andare avanti. Nonostante questo, secondo strano flop, che fra poco verrà analizzato insieme alla prima versione, il progetto di Kevin Feige proseguì.

Andando, però, con ordine il film di Ang Lee uscì il 20 giugno del 2003; mentre il riavvio approdò nelle sale il 13 giugno del 2008, in Italia cinque giorni dopo. Il primo ha incassato, sostanzialmente, 245 milioni di dollari; il secondo, invece, 263 milioni di dollari. Solamente 20 milioni di dollari in più rispetto al film precedente.

Queste cifre, però, devono essere lette attraverso una comparazione delle due pellicole che avrebbero dovuto, in ogni caso, aprire una trilogia come è successo per i vari: Iron Man, Thor e Capitain America. I motivi che hanno portato ad un non decollo dei tre episodi stand-alone per Hulk, forse, è da sottolineare, soprattutto, nel fallimento del primo tentativo.

Il lungometraggio del 2003, intitolato semplicemente ‘Hulk’, più che un mero cine-fumetto è, a tutti gli effetti, una versione rinnovata della storia. Precisamente: un viaggio nel passato del protagonista, Bruce Banner, interpretato da Eric Bana. La trama di fondo, quindi, risulta essere ampiamente modificata. Compreso anche le modalità con le quali lo scienziato viene a contatto con le radiazioni gamma.

L’elemento nuovo è rappresentato, invece, dal tentativo di rendere, per quanto era possibile, reale la storia medesima. Una storia in cui il piccolo Bruce Banner diventa, a suo malgrado, cavia degli esperimenti di suo padre. Il siero che gli è stato iniettato nel suo organismo, in definitiva ed una volta a contatto con i raggi gamma, è il motivo scatenante delle trasformazioni.

Il film, d’altronde, ne risente molto di questa scelta innovativa della storia. Una storia che si sviluppa in maniera quasi forzata, diventando a tratti troppo pesante e poco attraente. Nemmeno gli effetti speciali e la guerra con l’esercito americano salvano più di tanto l’idea di Ang Lee. Il finale, inteso come duello finale, lascia un po’ l’amaro in bocca. Ci si aspettava di più.

Il reboot del 2008, intitolato ‘L’incredibile Hulk’, rispetto alla versione di cinque anni prima è più coerente con il fumetto stesso e, non poteva essere altrimenti, in linea con il ‘linguaggio’ della Marvel. Più azione e meno momenti riflessivi, con uno sguardo più alla tradizione e non solo fumettistica, ma anche televisiva.

Difatti, con questa versione, il richiamo alla serie tv è evidente e, inoltre, in una scena del film viene anche richiamata la soundtrack finale composta da Joe Harnell. Nessun ‘vuoto di sceneggiatura’ o momento forzato per sviluppare la trama. Tutto è sorretto da un unico discorso che fila fino all’epilogo. Uno spettacolare duello tra l’eroe e il nemico di turno.

Nonostante la pellicola di Laterrier sia, rispetto a quella di Ang Lee, due spanne sopra non basta per ottenere il successo sperato. Edward Norton è più credibile come Bruce Banner ma non come Hulk, difatti la sua immagine è stata utilizzata per crearlo digitalmente; paradossalmente, invece, Eric Bana è più credibile come Hulk ma non come Bruce Banner.

Ricreando digitalmente il personaggio per due volte ha sicuramente permesso una maggior spettacolarità in certe scene. Forse, però, ha perso la sua stessa umanità. Elemento emerso soprattutto nella serie del 1977.

La prossima settimana analizzeremo alcune novità sui diritti cinematografici di Hulk tornati alla Marvel.

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