Una tradizione che risale molto probabilmente all’epoca del Medioevo

L’uovo da sempre è stato simbolo di vita, di fertilità e sacralità. Presso gli egizi era considerato come l’insieme dei quattro elementi fondamentali dell’Universo: acqua, aria, terra e fuoco. Per i romani, per i persiani, per i greci, cinesi ed indiani era considerato simbolo della natura che rifiorisce dopo l’inverno.  Con l’avvento del cattolicesimo l’uovo non perde la sua identità di simbolo di vita ma si trasforma in una nuova prospettiva, quella cioè del Cristo Risorto. L’uovo come un involucro di pietra apparentemente senza vita, ne contiene una al suo interno pronta a ….Risorgere.

L’usanza di regalare uova, sembra provenga dal Medioevo. I nobili erano soliti regalare uova alla propria servitù all’inizio della primavera come auspicio di fertilità. I cristiani si scambiavano le uova, colorate per lo più di rosso a simboleggiare il sangue di Cristo sulla croce e la sua resurrezione. Questa consuetudine sembra sia nata in Mesopotamia.

In Germania invece si diffuse, in occasione della Pasqua, lo scambio di semplici uova bollite ed avvolte in foglie e fiori di colore giallo dorato.  Tra la fine del 1600 e i primi anni del 1700 si può dire che ebbe origine l’uovo di cioccolata.  Luigi XIV, re Sole, diede l’incarico al chocolatier di corte di realizzagli un uovo di crema di cacao.

Inizialmente i primi esemplari di cioccolata realizzati sembra che non fossero vuoti come quelli attuali. Francois Louis Cailler, nel 1819 in Svizzera, utilizzò un particolare macchinario che rendeva la pasta di cioccolata manipolabile e da qui ebbe inizio la commercializzazione delle tavolette. John Cadbury, nel 1875, diede avvio alla produzione in serie ed alla commercializzazione delle uova di cioccolata.

Per la sorpresa invece ci sono opinioni contrastanti. Alcuni affermano che il merito della sorpresa nelle uova è dei provetti maestri cioccolatieri torinesi, già nel Settecento.  Altri affermano che l’idea della sorpresa nell’uovo sia dell’orafo francese Peter Carl Fabergè che nel 1883 ebbe l’incarico dallo zar, Alessandro III di Russia, di creare un uovo speciale da regalare a sua moglie, la zarina Maria Fyodorovna.

 Il Fabergè creò un uovo di platino smaltato di bianco che conteneva altre uova come una matrioska. L’ultimo uovo conteneva una riproduzione della corona ed un pulcino d’oro. Per il gran successo che ebbe l’orafo francese fu incaricato ogni anno di creare delle uova preziose e sempre diverse. Nel 1900 creò un uovo dedicato alla costruzione della ferrovia Transiberiana.

L’uovo era decorato da una fascia metallica sulla quale c’era inciso tutto l’itinerario della ferrovia. La cosa più sbalorditiva era il contenuto: un piccolo treno in oro massiccio. La maison continua ancora oggi a creare queste uova meravigliose.  Di chiunque sia il merito oggi l’uovo di Pasqua è diffusissimo. Viene prodotto industrialmente in svariate dimensioni con involucri di tantissimi colori dalle grandi ditte dolciarie. Gli artigiani si sbizzarriscono creando delle vere e proprie spettacolari opere d’arte. Un dispiacere romperle per mangiarle ed assaggiare i gusti sempre più ricercati. Al pistacchio, al caramello, al cioccolato fondente, al latte, alle noci, alla nocciola… che goduria per il palato.   

Di SaFra

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