Eroe dei fumetti nato nel 2014 da Bragi F. Shut, regista anche del film su Amazon Prime

La domanda che ci poniamo è molto semplice: Sylvester Stallone dopo i leggendari successi con le saghe di Rocky e Rambo, riuscirà a conquistare una nuova generazione di giovani per aver interpretato un supereroe di nome Samaritan? È un quesito che lo lasciamo anche a voi; d’altronde si sussurra che nella carriera di ‘Sly’ un personaggio del genere ci doveva essere. Nel 1977, dopo il recentissimo successo del primo ‘Rocky’, Stallone venne contattato per essere addirittura l’uomo d’acciaio, sarebbe meglio dire ‘Superman’. Senza dimenticare il film, sempre tratto da un fumetto, ‘Dredd – la legge sono io’.

Le cose andarono ben diversamente e Stallone, comunque, divenne si un supereroe ma soprattutto non solo per aver interpretato i due personaggi iconici ricordati sopra, di cui uno ideato proprio da lui, ma essersi creato un’immagine di forza non paragonabile a nessuno. Solo Arnold Schwarzenegger, nel decennio 1980, gli teneva testa con i film che prendeva parte.

In ‘Samaritan’ Sly interpreta il ruolo di un supereroe scomparso da ben venticinque anni e, quindi, ritiratosi a vita privata sotto un’altra identità. Tutti i tentavi di scovarlo da parte di alcune persone che credono in lui si rivelano nulle, visto che non molti credono al fatto che è morto durante una battaglia contro il suo gemello cattivo.

L’unico a credere a questa possibilità è un ragazzino che vive con la madre, nel quartiere più malfamato della città, la cui abitazione e di fronte a quella di un misterioso signore anziano un po’ troppo muscoloso per la sua età. La sceneggiatura, scritta da Bragi F. Shut, scivola piacevolmente, senza troppe pretese e con uno stile, anche action, tipico degli anni ’80.

Lo stesso Stallone, ai vari mass media, ha affermato di essersi divertito molto nell’interpretare questo ruolo; non solo ha anche sottolineato un elemento, un dettaglio, della trama che lo ha convinto più di ogni altra cosa ad entrare nel progetto anche come produttore. Infatti, la Balboa production è la sua casa produttrice.

Il motivo che ha spinto ‘Sly’ a partecipare al film è il dialogo inteso come il confronto tra lui, in quanto persona anziana e sembra strano usare questa espressione con l’attore di Rocky e Rambo, e il ragazzino. Un confronto tra generazioni che lancia più di un messaggio. Uno schema già visto, comunque, in cui i due personaggi scoprono qualcosa di sé stessi.

Se il film, diretto da Julius Avery, come ha detto presenta delle connotazioni tipiche degli action movie di quaranta anni indietro, stessa cosa vale anche per i dialoghi, veloci e non appesantiti con un linguaggio volgare. Certo, è ormai inevitabile che ogni film sui supereroi vengono sempre accostati alla trilogia di Nolan, ma questo tipo di paragone sarebbe ingeneroso per qualsiasi altro personaggio dei fumetti che ha la fortuna di passare dalla carta allo schermo.

La parabola fumettistica di Samaritan è alquanto strana. La sceneggiatura del fumetto, in realtà, sarebbe stata ideata dallo stesso autore del copione del film. Ciò significa che Samaritan è un personaggio ideato da Bragi F. Shut e il primo numero di questo fumetto sarebbe apparso nel quasi lontano 2014 con una trama che presenta qualche variazione nei dettagli rispetto al film.

Nel fumetto Samaritan è scomparso da ben venti anni, mentre nel film il periodo di irreperibilità è di venticinque. Il ragazzino che è convinto della sua esistenza dopo la presunta morte è afroamericano, nel film invece è bianco. Ma questi dettagli non mutano di molto la sostanza della storia analizzata in questo articolo tra cinema e il mondo dei fumetti.

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