Colonna sonora non solo di un film ma di un decennio indimenticabile

In quell’estate del 1987, in quel 10 luglio di quell’anno per l’esattezza, nelle radio americane e non solo iniziarono a diffondersi le note di una canzone che rimarrà per sempre nell’immaginario collettivo per una scena. Non per un film, ma per una scena appartenente ad un’opera cinematografica in cui si raccontava una straordinaria storia d’amore tra una ragazza ed un ragazzo appassionati, entrambi, di ballo. Esattamente di una danza non convenzionale, per gli anni in cui era ambientato il film, gli anni ’60.

Come ricordato nel precedente articolo, il film in questione è ‘Dirty Dancing – Balli Proibiti’, interpretato dall’indimenticato Patrick Swayze insieme all’attrice Jennifer Grey. L’opera cinematografica uscì, nei cinema americani, il 21 agosto del 1987. Quindi il singolo, colonna sonora portante del film, anticipò l’uscita del film diretto da Emile Ardolino un po’ come si fa per i long play.

‘I’ve had the time of my life’, questo è il titolo del brano oggetto dell’articolo. Composto da Frank Previte, John De Nicola e Donald Markovitz, il singolo ottenne un Grammy award nel 1988 come miglior duetto grazie all’interpretazione dei due cantanti, rigorosamente selezionati dai coreografi Kenny Ortega e dalla sua assistente Miranda Garrison: Billy Medley e Jennifer Warnes. Non solo, si aggiudicò un golden globe e un oscar come miglior canzone nell’edizione delle statuette d’oro sempre del 1988. Addirittura, nel Regno Unito, la canzone entrò per ben due volte in classifica: una prima volta nel novembre del 1987, la seconda quando il film arrivò in televisione nel 1991.

Il significato, non tanto del titolo, ma quanto del testo della canzone rappresenta nella sua essenza una delle dichiarazioni d’amore più belle che si possa in verità fare ad una persona. A quella stessa persona che entra nella propria vita, cambiandotela. E’ vero, dovremmo anche parlarvi del film, ma per il momento basta quella leggendaria sequenza finale per entrare e rientrare, ancora di più, nel mood degli anni ’80.

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