Una campagna elettorale composta più su attacchi sugli avversari che di programmi per migliorare il paese

Fra un mese torneremo a votare. Forse, come si sta sussurrando da più parti in questi giorni, l’astensionismo sarà maggiore delle altre volte. Vero? Falso? Sta di fatto che gli italiani sono parecchio stufi delle sole chiacchiere e di zero fatti. Stanchi di promesse quasi mai mantenute, partendo anche dal presupposto che alcune sono abbastanza complicate dal realizzarsi, ma, ciò nonostante, non si vuole sentire ragioni: l’italiano medio nella sua essenza è stanco. Come non biasimarlo, in fondo.

Ci si chiede, anche, non senza una punta di amarezza e quasi di sfrontatezza, da parte nostra, semmai, visto anche la situazione internazionale, se era necessario far cadere il Governo Draghi? Indipendentemente dal fatto se fosse amato oppure no. Ormai viviamo da venti anni una politica italiana che tende a dividere e non ad unire, che tende ad alimentare le fiamme della polemica anziché di spegnerle o quantomeno mitigarle o controllarle.

La colpa è ascrivibile ad ogni singolo partito, nessuno escluso. No, non è un j’accuse qualunquista. È una denuncia verso un sistema politico, forse sarebbe meglio dire l’atteggiamento da parte della politica in generale, che in un modo o nell’altro ha tradito, non si sa quanto involontariamente, la fiducia degli italiani. I quali si sentono presi in giro dalle innumerevoli parole mai concretizzatesi in fatti.

Questa è stata una ragione per cui, a FreeTopix Magazine, la politica stessa è stata quasi bandita; puntando su tematiche o su argomenti che tendessero ad unire più che a dividere. Ma il giornale online, come voi cari lettori ben sapete, si occupa soprattutto di eventi e l’election day del 25 settembre è di fatto, volendo o non volendo, un evento che ci interessa molto da vicino.

Non possiamo stare in disparte durante questa contesa elettorale che si sta avvicinando con non una semplice ed aspra campagna elettorale, ma attraverso una guerra che va oltre alla classica sfida politica. Non anticipare l’avversario con programmi credibili, ma solo avversione per quello o quest’altro schieramento. E’ naturale cercare di superare il proprio sfidante, è innaturale invece soffermarsi solo sui difetti del medesimo senza mai concentrarsi sul come convincere i propri elettori a recarsi alle urne per andare a votare

Una campagna elettorale, dunque, piena di accuse, di veleni, di scontri diretti e alimentati da vecchie ideologie che si pensavano ormai morte e sepolte con il tempo. Semmai la storia debba essere ricordata come monito, non fa bene a rimarcarla con il tipico modo del terrorismo psicologico. Un atteggiamento che, a lungo andare, stancherà molti elettori. Anzi, forse ha già stancato.

Da quando è caduto il Governo Draghi gli schieramenti si sono ormai formati, alcuni dei protagonisti di queste prossime elezioni si sono posizionati come neanche il ‘calciomercato’ saprebbe fare. Le tematiche da affrontare sono tante, troppe. Tematiche che hanno come sinonimo di problematiche sociali ed economiche.

Ci sarebbero le tasse da abbassare, creare nuovi posti di lavoro e tante altre questioni di cui, in questo momento, non andiamo oltre. Questo è solo il primo di una lunga serie di articoli che ci accompagneranno fino al prossimo 25 settembre. Giorno, appunto, delle elezioni italiane.

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