Nelle ultime due settimane nella rubrica Usa si è parlato di aborto. Un tema fondamentale, un tema scottante, un tema nel quale tutti, nel bene o nel male, ci entrano con i piedi di piombo. Ma negli ultimi anni questa rubrica ha sempre cercato di raccontarvi diverse facce degli Stati Uniti d’America.

Di mostrarvi non solamente il lato negativo, ma anche il lato positivo. Attraverso la storia, seppur breve, di questa grande, potente e ancora giovane nazione, si possono sempre trovare dei lati positivi da ostentare alle nuove generazioni.

Ci abbiamo provati in tanti modi. Ci abbiamo provato creando anche piccole ed indirette sotto rubriche per cercare di analizzare fino in fondo l’anima di questi cinquanta stati, di scoprire l’anima di un’intera nazione contraddittoria ma molto affascinante.

Entrare nei meandri degli angoli più nascosti di un popolo non è però mai facile. Molte volte non ci riusciamo neanche nello scoprire persino i nostri angoli più nascosti. Tutto dipende dalle tradizioni, dai costumi e soprattutto come quel popolo si è formato, come nel corso della storia stessa l’America è diventata un’unica entità sulla cartina sia geografica che politica nel mondo.

Non è un articolo facile questo, anche se all’apparenza lo è. Stabilire in alcuni momenti quale potrebbe essere la direzione da prendere per una rubrica non è mai facile. Specie quando è nata con le intenzioni di raccontare in un modo una cosa, ma poi gli eventi ti portano altrove. Ed è quello che da un biennio a questa parte sta succedendo con ‘Usa’.

Che la società americana sia in continua evoluzione non è un segreto. Che sia composta da persone che sono andate lì per cercare un mondo migliore, anche questo innegabile. Ecco, proprio su questo punto bisognerebbe soffermarsi un bel po’. Si, perché ci porterebbe alla radice di quello che sta succedendo al giorno d’oggi ma al contrario.

No, non vogliamo parlarvi di migranti. Semmai non lo facciamo direttamente. Ma indirettamente. In quelle lande, un tempo desolate, molte persone, appartenenti a diverse etnie, ci andarono con un carico di speranza. A distanza di secoli sarebbe ancora frettoloso dire che quelle promesse, che quella speranza, che quei sogni sono stati disattesi.

No, non si può dire ancora. L’evoluzione, in molte occasioni, porta a direzioni molto particolari. Anche quando tutto sembra tornare indietro di cinquanta anni. Il motivo di questo articolo, però, è ben radicato nello scopo di questa rubrica, mai continua con gli appuntamenti settimanali e alle volte dispersiva proprio perché non riesce ad una sua continuità rispetto agli eventi che avvengono oltre oceano.

La tentazione non è quella di raddoppiare l’appuntamento nella settimana, anche se qualche volta è capitato; semmai di rivedere l’organizzazione stessa degli argomenti fino adesso proposti in attesa della fine di agosto, quando alcune nuove idee che abbiamo in cantiere che rappresenteranno il nuovo fulcro di questa rubrica. È un arrivederci fra qualche mese per ‘Usa’, considerando anche il fatto dell’elezioni di Midterm a novembre. Un modo per garantire un migliore attenzione da parte del lettore o almeno per chi fosse interessato alla rubrica ‘Usa’.

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