L’attore si è spento all’età di 82 anni

Per tutti quanti, indistintamente, sarà sempre il primogenito di Don Vito Corleone, Sonny, nella saga leggendaria de ‘Il Padrino’. Ma James Caan, sul grande schermo, non è stato solo quel personaggio. La sua carriera non deve essere riconosciuta solamente in quel ruolo che, a distanza di cinquanta anni, gli ha regalato la fama mondiale, facendolo entrare di diritto nell’Olimpo della Hollywood che conta.

Da ieri sera James Edmund Caan, questo il nome per esteso, è entrato definitivamente nella storia del cinema. La sua morte, giunta l’altro ieri ma resa ufficiale solamente poche ore fa in via ufficiale, ha chiuso definitivamente un’altra piccola epoca del mondo del cinema operante sotto la collina più famosa del mondo.

Nato ottantadue anni fa a New York, il 26 marzo, da genitori ebrei immigrati dalla Germania. Era il terzo genito di Arthur Caan, proprietario di una macelleria e di Sophie Falkestein. Precisamente era nato in uno dei quartieri peggiori della Grande Mela per antonomasia, il Bronx. Elemento non di poco conto e che spiega anche, nella sua essenza, la sua attitudine alla recitazione nei ruoli da duro sul grande schermo.

Il suo mito? Steve McQueen, volto duro dell’America di quei tempi. E la sua carriera cinematografica come ebbe inizio? Sarebbe più giusto dire il suo percorso professionale nel mondo della televisione. Si, perché James Caan esordì giusto sessanta anni fa nell’allora show televisivo conosciuto come ‘Gli Intoccabili’, la versione di Brian De Palma sarebbe giunta venticinque anni più tardi.

Prima di tutto questo, prima del raggiungimento della fama, James era cresciuto a Sunnyside, un piccolo quartiere all’interno del Queens, altro quartiere tosto di New York, dove frequenta le scuole. Per un breve periodo si iscrive anche all’Università del Michigan, ma questa esperienza durerà poco.

Torna a New York per approdare all’Università di Hempstead. Anche qui sarà una breve esperienza, ma quel tanto che basta per fargli conoscere due cose: i segreti della recitazione e due persone, di cui una che diventerà fondamentale per il suo futuro lavoro: l’attrice Lainie Kazan e il regista Francis Ford Coppola, in modo particolare proprio quest’ultimo.

Quest’ultimo nome ha non bisogno di presentazione. Francis lo ingaggia per la prima volta nel 1969 nel film televisivo: ‘Non torno a casa stasera’. James Caan, il quale aveva anche già lavorato tre anni prima con John Wayne nel film ‘El Dorado’, ottenne i primi riconoscimenti per il ruolo interpretato in quell’occasione: un giocatore di football con gravi danni al cervello.

Due anni più tardi Coppola lo chiama per interpretare il ruolo più importante della sua carriera, Sonny Corleone appunto. Il film è ‘Il Padrino’ tratto dal romano di Mario Puzo. Da allora la sua ascesa divenne inarrestabile. Arrivarono film come ‘Rollerball’ del 1975 e ‘Quell’ultimo ponte’ di due anni più tardi. Ruoli quasi sempre da duro, ma senza fossilizzarsi sul personaggio del mafioso.

Se negli anni settanta tutto sembrava filare liscio come l’olio per lui, negli anni 80, esattamente nel 1981, James perse sua sorella Barbara a causa di una leucemia. Da lì in poi l’attore cadde in una profonda depressione che lo tenne lontano dal set per ben cinque lunghi anni, entrando nel pericoloso vortice della droga.  

Nel 1987 ritorna con ‘Giardini di pietra’ con l’amico e regista Francis Ford Coppola, il quale lo aiuta proprio in quel periodo più buio della sua esistenza. Nel 1988 recita in ‘Alien Nation’, ma è con l’adattamento al romanzo di Stephen King, ‘Misery – Non deve morire’, che l’attore si riprende la popolarità perduta per un breve periodo. Non a caso per il ruolo dello scrittore soccorso dopo un incidente stradale e preso di mira da una lettrice troppo legata ad un personaggio che lui stesso aveva creato, si aggiudica la statuetta d’oro.

A seguire arrivano altri titoli come: Dick Tracy, sempre nello stesso anno di Misery; Mi gioco la moglie… a Las Vegas; Un colpo da dilettanti e nel 1996 si toglie anche lo sfizio di essere addirittura l’antagonista di Schwarzenegger ne ‘L’eliminatore – Eraser’ del 1996.

Due anni più tardi ricopre il ruolo del celebre investigatore privato, ideato da Raymond Chandler, Philip Marlowe in ‘Marlowe – Omicidio a Poodle Springs’. Cinque anni più ricopre un altro ruolo che lo legherà all’immaginario collettivo non, però, alla stessa stregua di Sonny Corleone: Big Ed Deline della serie tv: Las Vegas.

Nella sua lunga carriera, James Caan, ha anche rifiutato ruoli in film come: Qualcuno volò sul nido del cuculo; Il braccio violento della legge; Incontri ravvicinati del terzo tipo; Kramer contro Kramer; Apocalypse Now; Blade Runner; Love Story e Superman.

Con lui se ne andato un altro pezzo di Hollywood e di un pezzo di storia di cinema che ha fatto sognare generazioni di appassionati e che di sicuro non verrà mai dimenticato, compreso il suo nome.

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