Dopo l’appuntamento della scorsa settimana, in cui abbiamo scoperto quale è stato il primo fumetto della storia, è naturale andare a vedere cosa successe, di seguito, in casa nostra. Come abbiamo appurato ‘Yellow Kid’ rappresentò il via ufficiale alla storia dei fumetti. Da quel 5 maggio del 1895 le storie a strisce si diffusero in tutto il mondo, seppur con esempi ufficiosi precedenti, i quali hanno ispirato la nascita ulteriormente del già citato fumetto statunitense. Da noi, invece, il fumetto arrivò ufficialmente il 27 dicembre del 1908.

Come per ‘Yellow Kid’, anche in questo caso venne usata la formula del supplemento con un quotidiano nazionale. Se la prima storia a strisce ufficiale venne lanciata dal New York Word, in Italia ad assumersi questa responsabilità e il merito fu ‘Il Corriere della sera’ lanciando, appunto, ‘Il Corriere dei Piccoli’.

Un progetto editoriale realizzato dalla pedagogista, nonché giornalista, Paola Lombroso Carrara, la quale si documentò sui modelli sia francesi che inglesi. Ovvero in Paesi in cui il fumetto era stato importato da molti anni. ‘Il corriere dei piccoli’, fin dal primo numero, venne inteso come un veicolo sia di cultura che di formazione giovanile. Mantenendo, tra alti e bassi, la duplice funzione: sia educativa che ricreativa.

Rispetto agli esempi americani, francesi e inglesi però il fumetto italiano non presentò, fin da subito, l’elemento cardine dal quale deriva il suo nominativo: il baloon, ossia la caratteristica nuvoletta che serve ai protagonisti per dialogare; ritenuta, addirittura, diseducativa.

La storia di questa iniziativa deve suddividersi in due parti: la prima quella che va , appunto, dal 1908 fino al secondo conflitto mondiale e la seconda parte dalla Seconda guerra mondiale agli anni Novanta. Esattamente al 1996, anno in cui ‘Il corriere dei piccoli’ cessò di essere pubblicato.

Soffermando l’attenzione sul quel 27 dicembre del 1908, il primo numero del Corriere, intitolato: ‘Come fu’, i piccoli lettori furono invitati, dal direttore, a leggere questo primo volume nello stesso identico modo in cui i loro genitori leggevano con attenzione il quotidiano.

E’ stato chiaro a tutti, comunque, che ‘Il Corriere dei Piccoli’ è stata una sfida vinta e che non ha portato, solo per pochissimi anni, a festeggiare il centenario. Lo avrebbe di sicuro meritato. Inizialmente, però, ‘Il corriere dei Piccoli’ doveva essere un fumetto rivolto ai figli delle classi più povere, su indicazione della stessa Lombroso. Fu la stessa dirigenza del quotidiano, però, che decise si conquistare i figli della nascente borghesia.

Le pagine del ‘Corriere dei Piccoli’ erano composte da più fumetti, da più personaggi che si sono avvicendati nel corso dei decenni, italiani e no. In tutto i numeri furono oltre 4500 in 88 anni. Nonostante ciò, non conteneva solamente storie a strisce, ma anche veri articoli giornalistici. Tra le tante firme, anche autorevoli, che firmarono pezzi interessanti all’interno dei singoli numeri spicca quella dello scrittore e, appunto, giornalista, Dino Buzzati.

Per concludere alcuni titoli contenuti negli oltre 4500 numeri pubblicati in quasi cento anni. Titoli che nel corso delle prossime settimane verranno di sicuro analizzati: Lupo Alberto, Lucky Luke, Cocco Bill, Pimpa, Bonaventura, Bonanza, Lady Love, Lo sceriffo Kendall, Gli Aristocratici, I Puffi, La linea, Zorro Kid e tanti altri ancora.

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