E’ finita come avevamo previsto: il Real Madrid ha portato a casa la sua quattordicesima Coppa dei Campioni della sua storia, anche se sarebbe giusto chiamarla Champions League. Ha vinto grazie alle parate di Courtois, che ha salvato capra e cavoli in più di un’occasione. Ha vinto grazia alla rete del brasiliano Vinicious nella ripresa.

Il Liverpool? Il Liverpool ha giocato la partita della vita, come si fa in genere quando si affrontano match di questo spessore ma è stato arrembante e sfortunato. A quanto punto ha vinto la squadra più forte o comunque la squadra migliore? Dipende dai punti di vista.

Se si vuol considerare il Liverpool il migliore in campo per come si è impegnato, allora è giusto pensarla in questo modo. Ma se si vuol considerare anche l’atteggiamento della squadra di Ancellotti, la quale dopo aver subito per 90 minuti il suo avversario è brava a trovare il colpo del ko. +anche con questa osservazione si può essere d’accordo.

In fondo, quando si arriva fino in fondo a questi livelli, nel calcio, è impossibile definire o meglio stabilire chi sia il migliore. Per par condicio dovrebbero essere considerate tutte e due le migliori. D’altronde se i due club hanno confermato la loro grandezza in campo, onorando comunque la loro storia, non si può dire lo stesso dei francesi e della loro organizzazione affinché la partita di giocasse con regolarità.

La colpa non è solamente da attribuire ai padroni di casa, ma anche ad una parte dei tifosi dei Red Devil che si sono presentati al confine francese senza il biglietto. In questo caso, molto probabilmente, una vota varcati il confine, chi è preposto al controllo all’aeroporto avrebbe dovuto rispedire gli stessi in patria. Sicuramente avrebbero usato la scusa, quei tifosi, per farsi solo un giro nella capitale francese.

Oltre al Real Madrid, però, il vero vincitore si chiama Carlo Ancellotti. Orgoglio del nostro calcio e di un calcio che non riesce più a conquistare il biglietto per i Mondiali da troppo tempo. Un Carlo Ancellotti ritenuto, dopo l’esperienza di Napoli, bollito e non più alla sua altezza, alla sua fama. Un po’ come è successo allo stesso Mourinho con la Roma.

Nelle dichiarazioni post-partita, Ancelotti, si è lasciato andare a parole di elogio per il suo estremo difensore: “Courtois ha fatto miracoli, ma ho già visto partite così da parte sua”.

Alla fine, però ha espresso tutta la sua meraviglia nei suoi confronti per un risultato che molto probabilmente non credeva neanche di raggiungere: “Non ci credo ho visto 4 Champions. Sono stato bravo, aiutato da grandi squadre e grandissimi giocatori due col Milan e due con il Real che sono le squadre che ne hanno vinte di più e che amo di più”

“Tutte e quattro hanno un sapore speciale, dalla prima fino ad Atene al 2014 con la fine dell’ossessione della Decima per il Real. Siamo usciti bene da una partita difficile, abbiamo sofferto nella prima parte ma ce la siamo cavata con la qualità che abbiamo, anche grazie a un grande impegno. Abbiamo negato il gioco verticale al Liverpool, una grande rivale. Ottimi Alaba, Militao, Mendy, perché non ci hanno mai preso alle spalle”.

Carlo Ancelotti in queste dichiarazioni si è definito fortunato: la verità è che è il migliore. Ieri sera, ancor di più, è entrato di diritto nella storia non solo del Real ma del calcio in generale. A questo punto ci chiediamo, e non solo noi, nel suo futuro cosa ci sarà? Una nazionale? Magari la panchina azzurra? O il ritorno al Milan? Chissà.

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