Per tutti i fans del mondo di Star Wars e non solo l’attesa, ormai, è decisamente finita. Pochissimi giorni ci separano dalla serie tv evento dell’anno. Molto probabilmente il progetto tanto atteso dopo la deludente trilogia sequel. Uno stand-alone molto particolare che ci riporta indietro nel tempo, a partire da quel lontano 1977 in cui, per la prima volta, Alec Guiness prestò il suo volto a quello che oggi è considerato uno dei personaggi più iconici di tutta la saga: il cavaliere Jedi Obi-Wan Kenobi.

Ideato insieme a quell’universo mastodontico da George Lucas, il personaggio ritornerà ad avere, quasi 20 anni più tardi un altro volto: quello dell’attore Ewan McGregor, il quale si è ritrovato a portare sulle sue spalle la pesante eredità dell’attore inglese scomparso nel 2000 nella trilogia prequel.

In origine doveva essere un film, con il titolo ‘A Star Wars Anthology’, per un progetto che risale addirittura a quasi dieci anni fa, ovvero nel 2013. Ewan McGregor fu fin da subito coinvolto, ma lo stesso dovette mentire per lunghi quattro anni sulla sua partecipazione a quello che doveva essere, ripetiamo, un lungometraggio. L’idea iniziale era quella di creare una serie di pellicole spin off con lo scopo di approfondire il mondo creato da George Lucas.

La svolta giunse tre anni fa, nel 2019; quando la Disney annunciò la lavorazione di soli sei episodi interamente dedicati al cavaliere Jedi ritiratosi dopo il fallimento dell’addestramento di Anakin Skywalker. Proprio da questo particolare è stata sviluppata la trama.

“La storia si svolge 10 anni dopo ‘La vendetta dei Sith’. Quindi siamo proprio tra i prequel e la trilogia originale. E, davvero, è una storia sul personaggio su Obi-Wan. E, in gran parte, la storia che abbiamo cercato di raccontare è il suo viaggio su come è passato dalla fine di La vendetta dei Sith, con tutto il dolore e la tragedia accaduta in quel finale, per diventare il calmo e pacifico Alec Guinness di Una nuova speranza. Quindi stiamo cercando di raccontare quel momento di transizione”.

A parlare è la regista Deborah Chow, la quale non si è solamente soffermata sull’arco temporale, ma anche sul rapporto da Obi Wan e lo stesso Anakin, diventato il Signore oscuro dei Sith Darth Vader:

“A questo punto, sia per Obi-Wan che per la galassia, si tratta di un periodo piuttosto oscuro. E quello in realtà ha reso davvero interessante raccontare una storia in questo momento storico. È un periodo in cui l’Impero sta ascendendo, è quello che succede dopo l’Ordine 66, la maggior parte dei Jedi sono stati uccisi. Molti di loro sono braccati dagli Inquisitori, quindi è un periodo molto oscuro per essere un Jedi e la maggior parte di loro si nasconde o muore. Dieci anni dopo, abbiamo a che fare con il post Ordine 66 in cui crede che Anakin abbia ucciso tutti i suoi amici; è un periodo difficile per Obi-Wan”.

Sicuramente, come tutti i fan sapranno, il cosiddetto Ordine 66 appartiene ad una serie di comandi secondo cui, in casi emergenza, l’esercito dei cloni sarebbe stato autorizzato dal Cancelliere Supremo ad assassinarli. Azione compiuta non proprio dall’esercito ma bensì, direttamente, da Anakin Skywalker sul finale dell’episodio 3, ‘La Vendetta dei Sith’.

Come detto gli episodi sono solamente sei. Troppo pochi, direbbe qualcuno. In effetti qualcosina in più si poteva fare. Forse, però, se gli sceneggiatori hanno optato per questa scelta ci sarà un motivo ben preciso. Episodi, comunque, che inizialmente sarebbero dovuti uscire il 25 maggio, data simbolo di ‘Guerre Stellari’: ovvero il giorno in cui uscì il primo film della saga, conosciuto anche come ‘Episodio IV’.

Invece saranno disponibili, sulla piattaforma Disney plus, a partire, per quanto riguarda i primi due, dal prossimo 27 maggio, poi gli altri quattro usciranno a cadenza settimanale sempre di mercoledì. Qui sotto il trailer rilasciato ufficialmente il giorno 4 maggio, ovvero lo ‘Star wars day’.

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