Oggi dovrebbe essere il secondo giorno per favorire i corridoi umanitari, dopo quelli garantiti ieri. Il condizionale è d’obbligo perché tutto può succedere, tutto può evolversi in un lampo e molte volte stare dietro agli aggiornamenti non è semplice. Al di là di tutto questo ci sarebbe un’ulteriore novità, non di poco conto. Rilevante e fondamentale allo stesso tempo: Zelenski potrebbe essere disposto a trattare sui territori contesi, ma mai ad arrendersi.

Lo stesso Presidente lo ha specificato senza mezzi termini durante un altro discorso, tenuto in video collegamento con la Camera dei Comuni inglese: Noi non vogliamo perdere ciò che è nostro come un tempo voi non avete voluto arrendervi all’invasione nazista. Parole, queste, che sono state accolte con una sentita standing ovation da parte di tutti i presenti.

I russi dal canto loro proseguono la loro inesorabile avanzata. Notizie di queste ore riportano che la centrale nucleare di Zaporizhzhia sia, ormai, sotto il totale controllo dell’armata rossa e, a quanto è emerso, lo staff della centrale sarebbe stato addirittura torturato. Nella notte non sono mancate altre esplosioni, altri bombardamenti annunciati con le solite sirene antiaereo, le quali fungono da tetra colonna sonora per gli abitanti della città di Kiev.

A tenere banco, però, nella giornata di ieri è la questione dei Mig-29 polacchi offerti, in un primo momento agli Stati Uniti d’America, per poi essere girati agli stessi ucraini. La mossa, seppur abbastanza complessa, mettere a rischio l’alleanza della Nato. Nel senso scatenerebbe, anche in questo caso, una pericolosa reazione a catena e le cui conseguenze, come più volte sottolineato, sarebbero disastrose.

“Per volare nello spazio aereo conteso tra Russia e Ucraina solleva serie preoccupazioni per l’intera alleanza della Nato. Continueremo a consultarci con la Polonia e gli altri nostri alleati su questa questione e le difficoltà logistiche che pone, ma non crediamo che la proposta polacca sia sostenibile”. A ribadirlo è stato l’assistente al segretario della difesa per gli affari pubblici John Kirby.

Infine, sul quarto negoziato ancora non è stata presa alcuna decisione in merito.

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