I nuovi colloqui tra Ucraina e Russia si potrebbero tenere non la prossima settimana, come è stato annunciato in un primo momento, ma addirittura durante questo fine settimana. Nonostante ciò, non sono mancate reazioni, molto forti, in merito all’attacco di questa notte alla centrale nucleare di Zaphorizhzhia da parte dei russi. Molti l’hanno definita come una vera e propria dichiarazione di guerra.

Nel primo pomeriggio, il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg, durante la conferenza stampa, ha rilasciato importanti dichiarazioni soprattutto in merito all’assalto alla centrale: ‘dimostra l’incoscienza di questa guerra e l’importanza che Mosca ritiri le sue truppe’

Di ciò emergerebbe anche un altro particolare, non di poco conto, ovvero che lo stesso Putin avrebbe preso sottogamba gli ucraini, i quali continuano a resistere contro attacchi che non accennano a fermarsi. Nelle ore precedenti si sarebbe dovuta tenere una tregua anche per rispettare l’inizio delle paraolimpiadi, il cui avvio è previsto proprio per oggi.

Stoltenberg, in conferenza stampa, ha specificato che: “La Nato non è parte del conflitto, non lo cerca ma proteggerà i suoi Alleati ed è impegnata a difendere con più forze il fianco Est”. Affermando, inoltre, anche l’intenzione, al momento, di non applicare la cosiddetta ‘no fly zone’, onde evitare che la guerra si estenda ulteriormente e in maniera incontrovertibile.

Persino il Segretario di Stato, Anthony Blinken, atterrato in Europa nella giornata di oggi per partecipare al vertice dei Ministri degli Esteri sia della Nato e Ue, ha specificato la vera natura della Nato: “E’ un’alleanza difensiva, noi non cerchiamo il conflitto. Ma se il conflitto viene da noi saremo pronti”.

Sempre Stoltenberg ha ribadito che “Questa è la guerra messa in atto dal presidente Putin, la guerra che ha scelto, pianificato e che sta imperversando contro un Paese pacifico. Chiediamo al presidente Putin di fermare immediatamente questa guerra, ritirare tutte le sue forze dall’Ucraina senza condizioni e di impegnarsi ora in una vera diplomazia”.

Ancora: “abbiamo chiarito che la Russia avrebbe pagato un prezzo molto alto per l’aggressione contro l’Ucraina. La Russia sta pagando quel prezzo adesso”. È stato anche sottolineato che il coordinamento Stati Uniti e Unione Europea è vitale per il mondo.

Dalla Russia, invece, era rimbalzata una notizia secondo cui che il presidente Zelenski non si trovasse più in Ucraina ma in Polonia. Kiev ha smentito categoricamente questa possibilità; le stesse autorità di ucraine hanno richiesto che per giudicare Putin servirà un tribunale in stile Norimberga. Sempre nella giornata di oggi si è scoperto che il Premier ucraino, da quando è iniziato il conflitto, è riuscito a scampare a tre attentati contro la sua vita.

Dal canto suo Putin sembra non scomporsi più di tanto. Dal Cremlino ha fatto sentire la sua voce affermando che con ulteriori sanzioni la situazione peggiorerà. Espressione ripetuta non solamente da Macron, ieri, ma anche dal Segretario della Nato: “I giorni che verranno probabilmente saranno peggiori, con più morti e più distruzione”.

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