Riuscire a parlare di calcio in queste ore appare abbastanza complicato. Per dovere di cronaca faremo semplicemente un breve commento sulle tre partite delle italiane in Europa League. Fino a ieri potevamo dire che erano impegnate, nella seconda competizione continentale per club, tre squadre. Oggi solamente una: l’Atalanta di Gasperini. Napoli e Lazio sono state eliminate rispettivamente da Barcellona e Porto. Se, però, l’impegno più complicato spettava ai partenopei, quindi una loro eliminazione era più o meno plausibile.

La Lazio di Maurizio Sarri stupisce in negativo, visto che l’avversario portoghese era comunque alla portata per un possibile passaggio del turno. Per essere più precisi gli aquilotti se la potevano giocare alla pari. Sia all’andata che al ritorno i biancocelesti sono stati abbastanza sfortunati, confermando comunque le nostre impressioni iniziali.

A nulla è bastato l’impegno, la grinta e soprattutto la voglia vincere. La rete di Immobile ha solamente illuso. A seguire il pareggio agguanto su rigore da parte di Taremi il gol di Uribe, intorno al sessantottesimo minuto, ha annichilito qualsiasi tentativo da parte dei ragazzi di Sarri di ribaltare la situazione. Il 2 a 2 firmato da Cataldi, giunto oltre il novantesimo, non è servito a nulla.

Come non è servito a nulla il tentativo del Napoli di compiere l’impresa, nello stadio Diego Armando Maradona, contro un Barcellona non più irresistibile come un tempo. Eppure, il risultato dice qualcosa di diverso. Dice, senza sé e senza ma, un perentorio 4 a 2; tale da far intuire che molto probabilmente, sia all’andata che al ritorno, non c’è stata partita.

Invece no, al contrario. Già dall’andata, al Camp Nou, i ragazzi di Spalletti si erano fatti valere con un 1 a 1 che faceva ben sperare. Gli errori commessi ieri sera, il farsi beffare in contropiede con un calcio d’angolo gestito malissimo e non solo, ha determinato fin dal principio il destino dei partenopei.

Certo, Insigne si è rifatto con il rigore dopo l’errore dall’angolo, ma non è servito. Il Napoli confezionava svario9ni difensivi e i blaugrana ne hanno approfittato. Questa volta, però, il Napoli era abbastanza esperto da prevede una situazione del genero ma, nonostante ciò, è stato ingenuo: occasione sprecata.

Infine, nulla da eccepire, nulla da ridire sull’Atalanta. Solo complimenti. La squadra di Gasperini in Grecia strapazza gli avversari. Un 3 a 0 che non ammette nessun tipo di replica. L’Olympiacos è stato completamente annichilito dai bergamaschi, i quali hanno prima aperto le danze con Maelhe e poi Malinovsky ha chiuso la pratica con una doppietta. Specialmente il secondo gol è capolavoro di precisione dal limite dell’arie di rigore. Un tiro che ha scagliato il pallone all’incrocio dei pali.

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