In un mondo di innovazione e tecnologia, dove gli umani non riescono più a svolgere tutte le mansioni di loro dovere, la realtà raggiunge livelli solo lontanamente immaginati nei libri di fantascienza. Nella Russia del 2029, i robot sono diventati ormai indispensabili nella vita quotidiana. Sono loro che aiutano a crescere i bambini, che puliscono la casa, servono gli esseri umani ed eseguono ogni loro ordine. Nel campo della medicina, addirittura, vengono creati degli assistenti robot, che possano aiutare durante le operazioni ed assistere gli infortuni.
I robot domestici possiedono sembianze umane, mentre gli assistenti medici non hanno sembianze diverse da quelli che siamo abituati ad immaginare.

All’ombra del mercato nero del paese, vengono progettati dei nuovi prototipi robotici di donne, con unico e solo scopo sessuale. Nasce un giro di prostituzione di robot, che avendo sembianze umane vengono fatti passare per dei comuni robot domestici.

Tra questi spicca la figura di Arisa, il personaggio principale della serie. Arisa presenta un malfunzionamento rispetto agli altri prototipi, è in realtà un’arma assassina in grado di uccidere. E’ sicuramente il personaggio più interessante e stimolante della serie. Dimostra di avere una sorprendente inclinazione per la comprensione dell’essere umano, comincerà presto a sviluppare dei sentimenti, il senso di appartenenza e protezione, ma soprattutto il concetto di famiglia.

E’ la piccola Sonya a portarla a casa una volta che lei fugge dall’azienda Cronos, all’inizio verrà nascosta al papà Georgy, fino a quando egli non capisce che non è un pericolo per la famiglia. Quello che rende spettacolare e singolare la serie è proprio la trama, uno sguardo verso una realtà esistente che è quella del traffico illegale di merce nel mercato nero, una realtà che riesce a mischiarsi bene con il progresso della scienza e della tecnologia. Il connubio tra le problematiche che senza tempo della droga, della criminalità e dell’egoismo umano e l’intelligenza dell’uomo che riesce a creare una sua riproduzione fisica, creando una realtà futuristica che adesso parrebbe ancora surreale.

La serie riesce a far divertire lo spettatore nei momenti in cui meno se lo aspetta, e la coppia Sonya- Arisa è la più comica di tutte. Si passa dal mondo austero e serioso del lavoro per passare poi al campo della medicina, fino a toccare la vita adolescenziale di un ragazzo in crisi, la famiglia disgregata che si divide tra l’affido di padre e madre, ed il rapporto tra umanoidi e umani.

Gli attori del cast si prestano all’interpretazione di personaggi riusciti nella trasmissione del significato che la serie vuole portare avanti. Il messaggio che si svela dietro una trama che potrebbe sembrare apparentemente superficiale è la disumanità dell’uomo, in teoria dotato di ingegno, sentimenti e buon senso, comparata con l’umanità che Arisa mostra nei confronti della sua nuova famiglia, alla sua intelligenza e buon senso che sembra poi non essere così presente negli esseri umani.

Arisa, Sonya e Georgy vengono interpretati rispettivamente da Paulina Andreeva (attrice molto famosa in Russia), Vita Kornienko e Kirill Kyaro. Parte fondamentale del motivo per cui la serie è così accattivante è sicuramente l’elevato livello di recitazione dei personaggi, che riescono a coinvolgere lo spettatore e riescono a coinvolgerlo con la loro espressività e la capacità di entrare nel personaggio. Da notare la bravura con cui Paulina Andreeva interpreta la parte del robot, un’entità senza indipendenza, meccanica e senza la fluidità nei movimenti, un ruolo difficilissimo e difficile da rappresentare per un essere umano.

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