Dalla direzione di  Kasi Lemmons e la sceneggiatura di Gregory Allen Howard nasce il capolavoro cinematografico “Harriet”, che racconta da vicino l’oppressione dello schiavismo in America. Il regista si avvale della biografia di Harriet Tubman per raccontare una realtà drammatica della storia della comunità afroamericana. Ad interpretare l’eroe della storia, che questa volta è in realtà un’eroina, è la talentuosissima Cynthia Erivo. Non solo interpreta il ruolo di come Harriet, pseudonimo di Minthy (Araminta) Ross, ma ha partecipato alla creazione della colonna sonora finale del film “Stand up”.

Il film si svolge nello Stato del Maryland e gli avvenimenti che ricostruiti sono quelli che anticipano la Guerra di Secessione americana. I personaggi dei film si trovano divisi tra il sogno della libertà e la realtà dell’oppressione. L’intera famiglia di Minthy si trova nel profondo Sud degli Stati Uniti dove vige ancora la schiavitù ed è sottomessa e costretta a lavorare per la famiglia Thompson da generazioni, ormai. Solamente gli uomini avevano diritto alla libertà dopo anni di servigi, mentre le donne non avevano modo di riscattarsi.

Ripugnata e stanca di una vita di continuo dolore e dalla negazione dei propri diritti, Minthy decide di scappare. Le scene del film sono girate in modo che lo spettatore sia in grado di connettersi emotivamente con il personaggio. In modo tale che vengano percepiti l’incertezza e il pericolo del viaggio di Minthy verso la libertà.  Vengono fatte delle riprese circolari della natura che si mostra come un nemico, un ostacolo, qualcosa di oscuro che incute timore ma che è necessario affrontare per raggiungere la meta.

L’America del nord era la meta dove tutti cercavano di fuggire poiché la schiavitù non era più ammessa. Nel film è fondamentale il tema della religione, rappresentato come la guida che aiuterà la protagonista a fuggire, a liberare la sua famiglia e una grande quantità di schiavi.

A quei tempi gli afroamericani erano considerati come oggetti e merce da vendere, erano loro ad occuparsi dei campi e delle faccende casalinghe. E’ per questo motivo che ogni volta che qualcuno scappava, i padroni correvano all’inseguimento per ritrovarli, o nel caso peggiore ucciderli per tradimento. Le visioni mistiche e il rapporto con Dio le provocano giramenti di testa e convulsioni, ma sono per lei come una bussola, le indicano cosa fare e dove andare.

In questo biopic emerge, nuovamente, il tema dell’individuo contro la moltitudine di persone; della forza e fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Senza dimenticare la caparbietà nel raggiungere i propri obiettivi, anche quando ci si ritrova da soli e senza supporto.
Grazie al suo coraggio e determinazione Harriet diventerà una vera e propria eroina americana. Infatti, attraverso l’utilizzo della cosiddetta ‘Ferrovia Sotterranea’ riuscirà nel suo intento. Il genere biografico permette di avere un’ottica personale di un’esperienza comune e riesce a far emozionare lo spettatore che si immedesima nel dolore e nell’ingiustizia di un’intera comunità.

La pellicola è stata presentata in anteprima al Toronto International Film Festival nel settembre del 2019.È stata diffusa nelle sale cinematografiche il 1º novembre 2019 in America. In Italia, Harriet è stato distribuito nel luglio 2020.

Inizialmente l’idea del film risaliva nel 2015 e, originariamente, il ruolo venne affidato all’attrice Viola Davis, ma non è mai stata realizzata. Il progetto è stato ripreso nel 2016 e nel 2017 è stata scelta Cynthia per il ruolo. Il set cinematografico venne aperto nel 2018. Il film vanta diversi riconoscimenti cinematografici, tra cui i più importanti l’Oscar, ricevuto nel 2020, accompagnato dal Golden Globe.

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