Un misterioso cecchino, nascosto tra i tetti dei palazzi della città di San Francisco, prende di mira i passanti, uccidendoli provocando il panico in città. Ad affrontarlo ci sarà un particolare Ispettore di polizia, con metodi molto spicci, e quasi inviso ai suoi stessi superiori. Con questo che potrebbe essere inteso come una piccola parte di un soggetto cinematografico, arrivava sul grande schermo uno dei personaggi più iconici di tutto il decennio del 1970 ed inizio degli anni ’80.

Un poliziotto schivo, ribelle, con un codice d’onore e armato della sola 44 magnum. Avete capito bene di chi stiamo parlando, di lui: dell’Ispettore Harry Callaghan, leggendario personaggio interpretato da un altrettanto leggendario Clint Eastwood che, proprio in quell’occasione, lasciò i panni dei classici pistoleri western che fino in quel momento aveva indossato.

Il film, diretto dal regista Don Siegel, uscì nelle sale americane il 3 dicembre di cinquanta anni or sono, riscuotendo, fin da subito, un immediato successo, tanto da convincere i produttori, a partire dal 1973 fino al 1988 ben quattro seguiti. Scritto da Harry Julian Fink, Rita M. Fink e Dean Riesner, il film è conosciuto anche per il suo titolo in originale: ‘Dirty Harry’, mentre in italiano, il famoso: ‘Ispettore Callaghan, il caso Scorpio è tuo’.

Con il nome Scorpio si fa riferimento al folle che spara dai tetti della città, mentre con la parola ‘Dirty’ si fa riferimento al soprannome che alcuni colleghi avevano affibbiato allo stesso Ispettore. Tradotto in italiano la parola starebbe a significare ‘carogna’ perché, a detta proprio del personaggio principale, ‘le persone le frego sempre’.

Con questa figura, Clint Eastwood, inaugurò una serie di film, non solo del personaggio in questione, ma un vero e proprio filone di eroi duri, quasi cinici e dai metodi spicci. Si pensi che, solamente tre anni più tardi, Charles Bronson diede il via alla saga de ‘Il Giustiziere della Notte’.

Un filone di opere cinematografiche gettava luce sulla cupezza degli anni ’70, provocati dalla illusione del decennio precedente contraddistinto da una serie impressionante di proteste per i diritti civili e per la guerra in Viet-Nam, che in quegli anni era ancora in corso. Trame i cui protagonisti erano persone che non badavano troppo al sodo, decisi e senza alcun rimorso. Più che eroi, sarebbe meglio usare l’espressione di antieroe.

Harry Callaghan rientrava, e rientra ancora, nel novero di questa particolare categoria di personaggi, i quali si muovevano quasi contro il sistema che rappresentavano ma che facevano di tutto per tutelarlo e far sentire, ulteriormente, la forza delle leggi contro un crimine sempre più aggressivo e prepotente. L’ispettore Callaghan, in poche parole, rappresentava le paure degli americani in quegli anni.

Accanto a Clint Eastwood c’erano attori John Vernon, nella parte del Sindaco della città; Reni Santoni, il collega di Callaghan e Andrew Robinson, nei panni proprio del folle omicida. Don Siegel, maestro di cinema, realizzò un’opera cinematografica che miscelava sapientemente diversi generi quasi vicini fra loro: poliziesco, azione, thriller e noir.

A realizzare il film fu la Malpaso, casa di produzione fondata dallo stesso Clint Eastwood quattro anni più tardi, grazie ai proventi degli incassi dei film girati con il regista Sergio Leone. ‘Dirty Harry’ incassò ben 36 milioni di dollari, per l’epoca era una cifra più che ragguardevole. Risultato che portò alla realizzazione e produzione di altri quattro capitoli: Una 44 magnum per l’Ispettore Callaghan, del 1973; Cielo di piombo, ispettore Callaghan, 1976; Coraggio… fatti ammazzare, 1983; e l’ultimo del 1988: Scommessa con la morte.

Quello che forse non si sa è che molti anni più tardi dall’iconico film, esattamente nel 1984, venne realizzata una serie televisiva, di genere poliziesco, ispirata proprio sul personaggio interpretato da Eastwood e che terminò trenta anni fa: Hunter.

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