Eravamo rimasti a quell’esplosione. A quella maledetta esplosione che sembrava aver spazzato l’intera squadra del commissariato più famoso d’Italia: Pizzofalcone. Invece no. I ‘Bastardi’ sono ancora tutti vivi, ma un po’ ammaccati e la storia riprende qualche tempo dopo quella terribile deflagrazione. C’è chi parte e c’è chi ripiomba in alcuni momenti di un passato che non voleva più vivere. E c’è anche chi, in barba agli ordini, fa di tutto per scoprire chi ha messo ed azionato l’autobomba.

Dunque ‘I Bastardi di Pizzofalcone’ sono tornati con la tanto attesissima terza stagione e con la curiosità di molti nello scoprire, a malincuore s’intende, quale dei loro beniamini appartenente al gruppo non fosse sopravvissuto. Invece sono tutti vivi ma lacerati nell’animo; uno più su tutti il personaggio interpretato magistralmente da Massimiliano Gallo: il Vice – Questore Luigi Palma.

Un primo episodio, dal titolo ‘Fuochi’, che si ricollega solo indirettamente a quanto è successo a Lojacono & company. Ciò comunque era preventivato che l’indagine principale non si poteva esaurire al primo appuntamento. Nonostante i cambiamenti voluti da De Giovanni, il quale è anche autore della sceneggiatura, non poteva essere altrimenti. Molto probabilmente l’indagine si chiuderà all’ultima puntata di questa stagione, con l’attesa scontata per un quarto ciclo di episodi.

Al momento il primo appuntamento ha totalizzato quasi cinque milioni di telespettatori. Esattamente 4.496.000. Ammettiamo che ci attendevamo un numero leggermente più alto, nonostante il risultato non è per nulla da buttare, anzi. D’altronde l’affetto del pubblico per questi personaggi, sia in ambito letterario che televisivo, è cresciuto sempre di più e sono ormai parte integrante della cultura dei nostri tempi. Difficile smettere di seguirli quando, attraverso i loro problemi, le loro difficoltà rappresentano e cercano di ripulire l’immagine di un’intera città ammirata in tutto il mondo.

La puntata di ieri ha mostrato un taglio diverso, meno televisivo e più cinematografico. Un modo di approccio alla storia più americano rispetto alle precedenti serie. Questa volta la regia è opera di Monica Vullo che, grande professionalità e capacità ha saputo proseguire la via tracciata dal suo predecessore, inserendo sapientemente qualche piccola innovazione senza stravolgere troppo quanto era stato fatto in precedenza.

Certo, si potrebbe dire ancora qualcosa di più ma per non esternare giudizi affrettati attendiamo ancora qualche puntata per avere un quadro completo di questa terza stagione che, rispetto alle precedenti, sarà ancor più introspettiva. Ma anche questo è solo una sensazione.

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